GLI SPAZI DI VARO E ALAGGIO

Di Gianluca Naldoni  14/2/07

 
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Da quando l'ultimo concessionario della darsena (foto in basso) adibita ai lavori di manutenzione delle imbarcazioni ha cessato di operare, anche in virtù delle esose richieste della Saromar ,società gestore del porto turistico di Portoscuso, svolgere le operazioni ordinarie di manutenzione della carena che necessitano di spazi dove collocare a terra le imbarcazioni è diventato un serio problema. La Saromar visto che nessun operatore si è finora presentato per gestire questo servizio impedisce l'utilizzo del suddetto spazio da parte dei diportisti che volessero svolgere i lavori da se, adducendo come pretesto il fatto che solo operatori qualificati possono svolgere quel tipo di attività. Le alternative a questo stato di cose sono lo svolgere questi lavori nella cosiddetta "zona libera" nel lato nord del porto (vedi foto in alto) che è fuori della concessione demaniale della Saromar .

 

L'utilizzo di quest'area libera è particolarmente problematico e disagevole per chi possiede un'imbarcazione a vela sopra i 9 metri a causa del basso fondale e degli spazi angusti, quindi fonte di rischi di collisioni durante le manovre di avvicinamento e di accostata dell'imbarcazione, presenti nello specchio d'acqua dove avvengono le operazioni di varo ed alaggio.Anche i lavori sulle imbarcazioni a terra sono difficoltosi poiché l'area è sprovvista di qualsiasi supporto ed inoltre trovandosi a ridosso della diga foranea nord è esposta alle mareggiate di maestrale che fanno arrivare nell'area le onde che si infrangono nella diga con i pericoli che ne conseguono. Inoltre anche sul fronte della sicurezza c'è da stare poco tranquilli, infatti l'area è di libero accesso a tutti e non è vigilata. L'ultimo fatto criminoso che ha visto il furto sulla malcapitata imbarcazione che si trovava lì per effettuare la manutenzione la dice lunga sulla precarietà della sistemazione.

Le altre alternative quali sono? Semplice andare presso i cantieri navali di Carloforte o Sant'Antioco, soluzione che presenta più svantaggi che vantaggi per chi possiede un'imbarcazione a vela , ma purtroppo questo non importa minimamente alla direzione del porto.

Io non credo giusto che un diportista che intende svolgere in prima persona o da persone di sua fiducia suddetti lavori , visto la mancanza di un operatore concessionario del servizio, debba sobbarcarsi questo disagio generato esclusivamente dalla politica commerciale del nostro gestore portuale che con le sue esose condizioni di concessione rende ben poco appetibile la gestione di questo importante servizio. Ultimamente la Saromar ha annunciato un aumento delle tariffe dei posti barca , bene ora è il momento che il rapporto tra gestore e diportisti  non sia solo ed esclusivamente a senso unico ma che ci sia collaborazione e disponibilità da entrambe le parti, ossia non si chieda solo a diportisti ma si deve collaborare con loro per la risoluzione di problemi come questo che sono fonte di forti disagi. La soluzione ottimale al problema, finché non venga data la concessione ad un nuovo operatore, sarebbe secondo me consentire ad un gruppo di diportisti Saromar l'utilizzo temporaneo dell'area di manutenzione barche a determinate condizioni e con vincoli di buona tenuta dell'area. Infatti ciò significherebbe che i diportisti si associno tra di loro per gestire l'area temporaneamente senza fini di lucro, rispondendo in prima persona nei confronti della Saromar dello stato di utilizzo dell'area.

A tal senso ci sono già in atto dei contatti tra i diportisti che stanno cercando di convergere sotto un'unica linea comune per ottenere ciò, però ad oggi secondo le dichiarazioni del direttore del porto non esiste nessuna possibilità di rendere operativa questa ipotesi di soluzione. Ciò mi sembra francamente impossibile perchè penso che con un atto di buona volontà da parte del nostro gestore si possa giungere alla soluzione del problema. Perciò invito tutti i diportisti del porto di Portoscuso a far un unico fronte  (e non protestare singolarmente)  in modo da far sentire maggiormente  e più incisivamente la nostra voce nei confronti della Saromar, senza attendere la ventilata possibilità che a questa società gli possa venir tolta la concessione del porto come tante voci che circolano nel porto affermano, se ciò accadesse ben venga ma per ora la situazione è che la Saromar c'è.

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