41 E intendendiddus, is atrus dexi iant cumentzau
a sarrennegai cun Giacu e cun Giuanni. 42 Tandus Gesùs ddus iat tzerriaus e ddis iat nau: «Scieis ca is chi bolint fai biri ca funt issus a cumandai is
gentis, si ndi ponint meri e is maioris
insoru si faint fortis contras a issas. 43 Ma no est aici in mesu de
bosatrus, ca chini
sat a bolli fai mannu in mesu de bosatrus, at èssiri srebidori de bosatrus 44
e chini in mesu de bosatrus at a bòlliri èssiri primu, at èssiri tzeracu de totus. 45 Difatis
su Fillu de sòmini no est bènniu po èssiri srebiu, ma po srebiri e po
donai sa vida sua in salvamentu po medas».
Il fatto è che il termine lytron è usato nel Nuovo
Testamento solo qui e nel passo parallello di Mt 20,28. Ora nel greco comune
usato nellarea mediterranea il termine significava certamente il prezzo
pagato per liberare, ad esempio, uno schiavo, nel qual caso il riscatto
fungeva da oggetto di scambio per il padrone. Il problema è di vedere se
luso che il Nuovo Testamento fa di questo termine sia del tutto equivalente
alluso greco profano oppure se il retroterra dellAntico Testamento e di
tutta la concezione teologica della storia della salvezza non obblighi a
riconoscere un adattamento e una modifica di questo uso profano.
Già Westcott, nel suo commentario alla lettera agli Ebrei
(1889, pp. 297-299) aveva mostrato che nella Bibbia il termine perde lidea di
un prezzo di acquisto pagato a qualcuno, e significa semplicemente
liberazione, come termine teologico fondato sullesperienza della
redenzione dalla schiavitù in Egitto, dove Dio ha agito come goel,
cioè come il parente stretto che si sente responsabile della situazione dei
suoi familiari. Non cè quindi nessuna connotazione di qualcuno al quale il
prezzo del riscatto è pagato (cfr. Robert G. Bratcher and Eugene A. Nida,
A Handbook on the Gospel of Mark, United Bible Societies, New York 1961,
p. 336).
La traduzione dei Ghiani in salvamentu po medas cerca
appunto di evitare di introdurre quelle connotazioni che farebbero di Dio una
figura fiscale che, pur di non perderci niente, contratterebbe (con chi?) il
prezzo della salvezza degli uomini. Non solo il presente testo di Marco, ma
anche tutta la concezione neotestamentaria, afferma che lagire gratuito e
amoroso di Dio e di Gesù è diverso dallagire interessato tanto diffuso tra
gli uomini.