La
legge
LEGGE
Il consumo e il
commercio degli stupefacenti in Italia sono regolati da una legge del ‘90, la
cosiddetta legge Iervolino - Vassalli dal nome dei due promotori (legge n. 162
del 26/6/90) poi inserita nel Testo Unico Leggi Stupefacenti, introdotto con il
decreto del 9.10.90 n. 309 che riordina l’intera materia.
Questa normativa che puniva tanto la vendita quanto il consumo di stupefacenti,
veniva però in parte riformata dal referendum del 18 aprile 1993 che
reintroduceva il principio della non punibilità per il tossicodipendente e il
consumatore in genere.
In sostanza oggi è reato soltanto la vendita e la detenzione di droga per uso
non personale mentre per il consumatore non è previsto il carcere, ma solamente
alcune sanzioni amministrative.
SANZIONI PENALI
Le pene previste
per lo spaccio sono assai severe e vanno sino ai venti anni per ciò che attiene
alle cosiddette droghe pesanti (eroina, cocaina, etc...) e sino a sei anni
qualora si tratti di droghe leggere (marijuana e hashish). Tali pene sono
sensibilmente ridotte qualora si tratti di piccolo spaccio ed emerga che si
tratti comunque di attività occasionale e non organizzata. Pare utile osservare
in proposito che se è vero che la detenzione per uso personale non è prevista
come reato, è altrettanto vero però che maggiore sarà il quantitativo
detenuto e più difficile sarà dimostrare che tale quantitativo è destinato al
proprio consumo. Attenzione pertanto ad acquistare quantitativi che eccedano
sensibilmente la dose per uno, due giorni. In tali situazioni infatti sarà
assai difficile fornire la prova che si tratti della propria scorta personale e
che tale quantitativo non sia destinato alla cessione a terzi.
Va inoltre ricordato che per il nostro ordinamento è considerato reato anche la
cessione a titolo gratuito. Può pertanto essere sottoposto a procedimento
penale anche chi semplicemente regali uno spinello ad un amico. Un’ultima
annotazione merita il cosiddetto consumo od acquisto di gruppo. Con tale
espressione ci si riferisce al caso in cui un gruppo di amici decida di
acquistare stupefacente da consumare insieme o comunque da dividersi
successivamente, delegando all’acquisto una sola persona.
Anche tale situazione è particolarmente rischiosa per l’acquirente che
dovesse subire un controllo. Lo stesso infatti si troverebbe a dover
giustificare la detenzione di un quantitativo eccessivo rispetto al proprio
personale consumo. E’ opportuno segnalare che l’orientamento presente
considera spaccio la ridistribuzione dello stupefacente acquistato
collettivamente.
L’USO PERSONALE
Se il consumatore
è esente da pene detentive, l’uso personale non è però privo, come già
detto, di conseguenze. Chiunque venga trovato in possesso di stupefacente per
uso personale sarà infatti convocato avanti al Prefetto o suo incaricato e
sottoposto alla sospensione della patente di guida e del passaporto per un
periodo che, anche in questo caso, varia secondo il tipo di sostanza consumata e
comunque non superiore a quattro mesi. Qualora si tratti di droghe leggere e per
una sola volta, il Prefetto può limitarsi ad un semplice ammonimento. In tutti
gli altri casi il solo modo per evitare le sanzioni amministrative è quello di
sottoporsi ad un programma terapeutico e riabilitativo concordato con il
competente servizio pubblico per le tossicodipendenze.
PER IL FUTURO
Sono allo studio
del Parlamento diverse proposte di legge di modifica della normativa sugli
stupefacenti.
Tali proposte vanno dalla legalizzazione della distribuzione di droghe leggere,
alla somministrazione controllata di stupefacenti per uso terapeutico, dalla
depenalizzazione della cessione senza fine di lucro alla abrogazione delle
sanzioni amministrative per il semplice uso di droga. Tutte queste proposte sono
agli inizi del proprio iter che certamente si presenterà assai lungo e irto di
ostacoli. E’ ragionevole pensare che, stanti gli attuali equilibri politici e
le convenzioni internazionali in tema di lotta alla droga cui l’Italia ha
aderito, i margini per ulteriori interventi di liberalizzazione siano, a breve
termine assai ridotti.