Rapporto di ricerca sulle organizzazioni di volontariato del Molise e il loro rapporto con i Centri di Servizio

a cura di Simona Menna

Presentazione della ricerca
Il presente contributo di indagine è il risultato di una iniziativa promossa e realizzata dal Comitato di Gestione-Molise dei fondi speciali per il volontariato (leg.266/91). Lo scopo è quello di sondare il rapporto tra i tre Centri di Servizio per il volontariato, che hanno sede a Campobasso, Isernia e Larino, con le organizzazioni di volontariato residenti nelle tre aree di riferimento. Si tratta di un lavoro 'pionieristico' in tal senso, in quanto per la prima volta in Molise vengono affrontati argomenti quali la consistenza e la qualità dei rapporti fino ad ora maturati tra i due soggetti messi in relazione nella ricerca, nonché le aspettative e le esigenze provenienti dalle organizzazioni di volontariato.
La ricerca, dunque, sconta l'inesperienza su queste specifiche tematiche e si è avvalsa di uno strumento per la raccolta delle informazioni che si può considerare di primo approccio al tema e sicuramente da affinare in futuro. Ciò nonostante i risultati ottenuti soddisfano il bisogno di una necessaria, seppure iniziale, conoscenza senza la quale sarebbe lasciata all'esperienza dei singoli e al senso comune la possibilità di valutare circa l'esistente e di decidere in merito a nuovi obiettivi. I risultati di questa agile rilevazione permetteranno altresì al Comitato di avere alcuni elementi certi di prima valutazione sulla realtà dei Centri di Servizio adempiendo al compito di controllo e supervisione. Inoltre, le conclusioni raggiunte potranno costituire il punto di partenza per nuovi percorsi e livelli di approfondimento della ricerca.
L'indagine, partita nel febbraio del 2000, si è rivolta a tutte le organizzazioni iscritte nel registro del volontariato e a quelle non iscritte ma note all'Ufficio della Regione.
Lo strumento utilizzato per la raccolta dei dati è un breve questionario articolato in tre parti:
parte generale: in cui le organizzazioni hanno potuto lasciare i propri dati logistici e indicare il settore di attività;
parte conoscitiva: articolata in modo semistrutturato, ha indagato circa la conoscenza o meno dei Centri di Servizio da parte delle organizzazioni rispondenti; eventuali contatti avuti; la fruizione o meno dei servizi realizzati; la qualità dei servizi stessi;
parte propositiva: articolata con domande aperte, ha inteso cogliere esigenze concrete, aspettative nonché suggerimenti al fine di rispondere con reale utilità e praticità alle richieste provenienti dal mondo del volontariato.
Le fasi e la procedura della ricerca sono state le seguenti:
- messa a punto dello strumento di rilevazione. Tale fase è stata direttamente seguita dal Comitato di Gestione,
- predisposizione dell' elenco di organizzazioni da contattare;
- invio postale del questionario, sollecito e monitoraggio della rilevazione. Questa ultima operazione è stata condotta sia con l'intervento della regione Molise, che ha inviato una lettera ai responsabili delle organizzazioni, sia con l'intervento del settore Studi e Ricerche della Fondazione Italiana per il Volontariato (Fivol).
- inserimento ed elaborazione automatica dei dati (Fivol),
- stesura finale del rapporto (Fivol).

Il fenomeno di riferimento dell'indagine
Come precedentemente anticipato lo studio ha riguardato sia le organizzazioni iscritte, sia quelle non iscritte per un totale di 140 unità di cui 102-pari al 73%- fanno parte dell'elenco regionale, mentre per le restanti 38 (pari al 37,2%) si tratta di organizzazioni non iscritte.
Facendo riferimento alle sole organizzazioni inserite nel registro è possibile analizzare l'universo teorico contattato e il campione rispondente al questionario.
I tempi della ricerca non hanno purtroppo consentito di recuperare il dato relativo alla ragione del mancato ritorno del questionario e quindi spiegare il motivo dell'auto selezione del campione entrato nell' analisi.

Tab. 1 - Distribuzione delle organizzazioni iscritte appartenenti ai centri di servizio nell'universo di riferimento e campione rispondente

CDS

UNIVERSO

CAMPIONE

Valore
assoluto

Valore
percentuale

Valore
assoluto

Valore
percentuale

Campobasso

46

45,2

39

56,5

Larino

28

27,4

12

17,3

Isernia

28

27,4

18

26,0

Totale

102

100,0

69

100,0

Elaborazione Fivol su dati del Comitato di Gestione-Molise

Dai dati riportati in tabella si può osservare che le organizzazioni di volontariato residenti nell'area del Centro di servizio di Campobasso hanno collaborato in misura maggiore rispetto alle altre organizzazioni appartenenti rispettivamente nell'area del Centro di servizio di Isernia e Larino, rappresentando da sole più del 50% del campione. Alla luce di questa osservazione si potrebbe pertanto ipotizzare un rapporto più significativo tra le organizzazioni di volontariato e il Centro di servizi di Campobasso.

Prima di passare alla presentazione dei risultati ottenuti dal questionario, si fornisce un'altra informazione relativa alla composizione del campione in base al settore di intervento delle organizzazioni rispondenti: il 44,2% delle organizzazioni oggetto di analisi si colloca nel settore socio-sanitario. La rimanente percentuale (55,8) si distribuisce in modo sostanzialmente uniforme nei settori sanitario; ambiente e cultura.

Presentazione dei dati
Un primo dato che è interessante rilevare riguarda la conoscenza dei Centri di Servizio (CdS) da parte delle organizzazioni interpellate. Sul totale delle organizzazioni oggetto di osservazione il 18,6% dichiara di non sapere della loro avvenuta istituzione, nonostante le molteplici e documentate comunicazioni che si presume siano state a loro inviate direttamente dai CdS.

Tab. 2 - distribuzione per conoscenza dei centri di servizio

* --

V.A.

V. %

SI

70

81,3

NO

16

18,6

Totale

86

 

Elaborazione Fivol su dati del Comitato di Gestione-Molise

Il dato si presta ad una duplice interpretazione: potrebbe infatti risentire della dispersione di informazione che spesso si verifica all'interno dei gruppi, (recenti studi, confermano una debole capacità delle organizzazioni di volontariato nel fare comunicazione interna); ma potrebbe anche trovare spiegazione in un rapporto ancora da consolidare in cui ai CdS spetta un ruolo maggiormente propositivo.

Il questionario conteneva una domanda con la quale si chiedeva alle organizzazioni se avevano avuto contatto con i rispettivi CdS. Naturalmente si tratta di una richiesta di informazione che nella fase di elaborazione dei dati è stata considerata pertinente alle sole organizzazioni che si sono dichiarate al corrente della loro istituzione.
Delle 70 organizzazioni rispondenti 54, pari al 63%, hanno avuto occasione di entrare in contatto con i Centri di Servizio. Più in dettaglio la tabella sotto riportata mostra la distribuzione delle organizzazioni per i tre Centri.

Tab. 3 - distribuzione delle organizzazioni che sono entrate in contatto con i CdS (base =tot del campione, 86)

CDS * --

ENTRATE IN CONTATTO

TOT. RISPONDENTI IN V.A.

Campobasso

48,1

34

Larino

14,8

10

Isernia

37,0

26

Totale V.A.

54,0

70

Totale V %

100,0

 

Elaborazione Fivol su dati del Comitato di Gestione-Molise

Un dato che sarebbe stato interessante osservare riguarda l'informazione relativa alla modalità del contatto e soprattutto per iniziativa di chi -CdS o organizzazione di volontariato- tale contatto si sia realizzato.

Con riferimento al totale del campione è possibile effettuare un confronto tra le organizzazioni entrate in contatto e quelle che hanno concretamente usufruito di almeno un servizio. Praticamente il 16,3% di quelle che sono entrate in contatto non hanno di fatto realizzato alcun vantaggio in termini di servizi ottenuti. Lo scarto più consistente (-8,1%) riguarda il Centro di servizio di Isernia che raccoglie la metà dei contatti senza esito.

Tab. 4 - distribuzione delle organizzazioni che sono entrate in contatto con i CdS e fruizione di almeno un servizio

CDS * --

ENTRATE
IN CONTATTO

HANNO USUFRUITO
DEL SERV.

SCARTO

Campobasso

30,2

25,5

-4,7

Larino

9,3

5,8

-3,5

Isernia

23,2

15,1

-8,1

Totale V. A.

86

86

 

Elaborazione Fivol su dati del Comitato di Gestione-Molise

Un dato importante, seppure riferito alle sole organizzazioni rispondenti (36 in termini assoluti), riguarda la valutazione della qualità dei servizi offerti dai Centri. Più in dettaglio il 70% delle organizzazioni ritengono buona, e in alcuni casi addirittura ottima, la qualità dei servizi ricevuti. Un 27% la ritiene discreta. Ed infine, solo una piccala minoranza (pari al 3%) li ritiene di scarsa qualità. Il dato lancia sicuramente un segnale positivo e incoraggiante, ma in realtà riguarda solo il 42% di tutto il campione. In sostanza se da una parte si coglie una sostanziale soddisfazione da parte delle organizzazioni che hanno usufruito dei servizi erogati dai Centri, dall'altra bisogna tenere presente che 58% delle organizzazioni che compongono il nostro campione di osservazione non hanno in realtà usufruito di alcun servizio e pertanto non ne hanno data ancora alcuna valutazione.
La soddisfazione per l'esito del servizio o prestazione ottenuta andrebbe poi ulteriormente indagata per sapere i tipi di servizi ottenuti e, soprattutto, se sono rispondenti ad una precisa domanda delle organizzazioni.

Un ulteriore quesito del questionario ci consente di sapere quale è la domanda di servizi che le organizzazioni sono intenzionate a veicolare alle tre agenzie. A riguardo i dati indicano una forte esigenza -che si presume diventi richiesta-di informazione e di consulenza in generale (27,9%), seguono con parità di risposte la formazione e la qualificazione del personale; l'informazione e la consulenza specializzata o per la soluzione di specifici problemi (26,7%) quali ad esempio:
consulenza fiscale, tributaria, normativa, amministrativa, contabile. Si segnalano richieste anche relativamente alla consulenza per la raccolta di fondi, e per il sostegno organizzativo del gruppo. A confermare il forte bisogno di formazione e consulenza è il fatto che le organizzazioni mediamente hanno indicato fino a tre tipi di servizi utili alle proprie associazioni.
Alta è pure la percentuale di risposte generiche e non pertinenti alla d6manda (16,3%). Il dato seppure non esprime una vera e propria richiesta di servizi in realtà conferma e rafforza ulteriormente la necessità di esprimere una richiesta di aiuto verso un bisogno avvertito ma non identificato e formulato.
Questo risultato potrebbe in realtà suggerire ai Centri di Servizio di investire parte delle loro risorse o/e competenze per una più approfondita analisi dei bisogni delle organizzazioni che spesso non sono abituate ad un'autovalutazione circa le proprie esigenze né a calibrare le proprie risorse farvi per fronte.

Per quanto riguarda l'aspettativa dei servizi offerti dai CdS emerge con chiarezza che il volontariato chiede ai rispettivi centri di essere un punto di riferimento per quanto riguarda l'informazione e la formazione (25,6%), di promuovere la collaborazione e la sinergia tra le organizzazioni di volontariato (20,9%) esprimendo in tal modo un vero e proprio bisogno di interagire tra di loro.

In sostanza i servizi ampiamente richiesti dal volontariato riguardano sia una serie di aiuti utili alla concreta gestione delle organizzazioni, intendendo cori questo tutti gli aspetti relativi agli adempimenti formali spesso connessi all'iscrizione nel registro regionale del volontariato, sia una serie di opportunità per favorire la collaborazione e la sinergia delle organizzazioni molisane.

Conclusioni
Dall'osservazione dei dati emergono chiari elementi che aiutano a descrivere nello specifico il rapporto tra i CdS del Molise e le organizzazioni di volontariato oggetto di questa osservazione. Sinteticamente le informazioni riportate nel grafico ci dicono che non tutte le organizzazioni (bensì 1' 81%) dichiarano di conoscere i CdS.
Il dato si assottiglia in riferimento alle organizzazioni che sapendo della loro esistenza hanno avuto modo - per propria iniziativa o per coinvolgimento dei Centri- di entrare in contatto (63%).
Tale aliquota si riduce ulteriormente in relazione alla percentuale di organizzazioni che a seguito del contatto hanno poi usufruito di almeno un servizio (46%).
Osservando poi il dato relativo ai gruppi che si ritengono sostanzialmente soddisfatti dei servizi offerti si arriva a poco più del 40%.
Ciò che sembra interessante evidenziare è la perdita ad 'imbuto' del ridotto contingente di organizzazioni che arriva concretamente ad interagire con i tre Centri di Servizio del Molise. Vi sono quindi 6 organizzazioni su 10 che non hanno alcun rapporto con i CdS. Però il dato di soddisfazione per le prestazioni che ricevono è piuttosto elevato. Chi chiede, pertanto, ottiene in misura corrispondente alle proprie aspettative.
Le richieste reali o potenziali delle unità esaminate non sempre sono chiaramente formulate -e abbisognano quindi dell'aiuto dei CdS a partire dalla valutazione dei propri bisogni- ma quando lo sono rivelano una domanda composita, fatta di piccole ma mirate consulenze su problemi concreti e urgenti ma anche di richieste formative utili al costante aggiornamento del proprio personale. Oltre ad essere un punto di riferimento per quanto riguarda informazione, consulenza e formazione -coerentemente con il mandato pubblico di queste agenzie- ai CdS si richiede anche di favorire l'incontro tra le organizzazioni di volontariato, particolarmente frammentate sul territorio molisano. D'altra parte occorre considerare la condizione 'privilegiata' del contesto regionale in cui si rileva la presenza di un centro di servizio ogni 34 organizzazioni: una disponibilità di risorsa che sicuramente ha ancora tanto da offrire per il sostegno e lo sviluppo del volontariato.

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