Progetto di Ricerca su:

Il Volontariato nelle Strutture di Ricovero e nel Territorio

"Il contributo alla personalizzazione e umanizzazione
nell'assistenza sanitaria pubblica"

Indagine commissionata dal Centro Studi del Ministero della Sanità

La sintesi dei principali risultati è in corso di preparazione

1. Rilevanza del Tema

La recente evoluzione del sistema sanitario nazionale, a seguito dei Decreti Lg.vi n° 509/92 e n° 515/93, ha enfatizzato ancor più la rilevanza, già inscritta nel testo della L.833/78, dell'integrazione della rete dei servizi, al fine di ottimizzare e razionalizzare le risorse e al contempo fornire risposte più congrue e soddisfacenti alla persone-utente. Al tempo stesso la persona utente viene considerata sempre più come soggetto di diritti e portatrice di una domanda attiva e di una facoltà di opzione oltre che prima e specifica risorsa da valorizzare e animare.
Altri segnali importanti sembrano andare nel senso di promuovere una reale umanizzazione e personalizzazione nell'assistenza sanitaria pubblica nel nostro paese. Si pensi alla recente introduzione della "Carta dei Diritti" nella sanità pubblica, così come alla partecipazione al tavolo programmatico delle associazioni dei familiari (come nel campo della psichiatria o della disabilità) e delle organizzazioni di volontariato, mentre sul versanto dei servizi si guarda con attenzione all'elaborazione di linee guida codificate di comportamento nonchè alla tendenza a misurare la soddisfazione dell'utenza rispetto alle prestazioni offerte.
Ulteriori tendenze segnano oggi il sistema sanitario nazionale di cui prima fra tutte è lo spostamento del suo baricentro dall'ospedale al territorio, con una maggiore propensione alla presa in carico dell'utenza malata e sofferente in ambito domestico (ospedalizzazione a domicilio, ADI ), con l'apporto attivo del medico di base e nei centri diurni, nelle nuove residenze organizzate per moduli di vita comunitaria.
I cambiamenti di paradigma nella concezione del trattamento e nella operatività specifica dei servizi richiedono una effettiva programmazione degli interventi e una reale concertazione tra tutti i soggetti-attori, tra i quali il volontariato organizzato, che ha oggi un ruolo tutt'altro che marginale. Analizzare tale ruolo, verificare la capacità di integrazione con il servizio pubblico nonchè l'impatto positivo sull'utenza e le ulteriori potenzialità di sviluppo a seguito della attuazione della L.266/91, è motivo di grande interesse per la ricerca.

2. Disegno ed Articolazione della Ricerca

La ricerca è di tipo descrittivo-divulgativo, con tecniche di analisi quantitativa che qualitativa e finalizzata ad una ricaduta significativa in termini di individuazione di modelli operativi e di intesa tra volontariato e servizio sanitario pubblico, nonchè degli specifici fabbisogni formativi dei volontari.
Il disegno della ricerca è di tipo complesso articolandosi in tre momenti o fasi salienti, sequenzialmente collegate.
La prima fase consiste in quattro compiti di ricerca:

  1. l'analisi statistica secondaria delle molteplici informazioni disponibili nella Banca Dati della FIVOL aggiornate al 1997 circa le organizzazioni di volontariato che operano in ambito ospedaliero o extraospedaliero

  2. l'esplorazione delle disposizioni normative in materia sanitaria delle Regioni e delle Provincie Autonome per enucleare la configurazione del ruolo attribuito al volontariato

  3. lo scandaglio presso gli Uffici regionali del Volontariato e gli assessorati alla Sanità per individuare esperienze avanzate o pilota del volontariato nelle strutture pubbliche, anche in attuazione di progetti sperimentali previsti dalla legge 266/91 e dalle norme applicative regionali.

  4. una panoramica sulla letteratura nazionale circa il tema della qualità in sanità e dello specifico contributo del volontariato nei servizi sanitari.

La seconda fase consiste nella rilevazione sul campo, attraverso appositi strumenti d'indagine, andando a sondare:

  1. i responsabili di istituzioni, enti locali e servizi pubblici, ospedalieri, extraospedalieri e territoriali presenti nelle aree dove operano le esperienze pilota

  2. i responsabili delle organizzazioni di volontariato o di terzo settore che gestiscono servizi in convenzione con l'Ente Pubblico e in rete con i servizi del territorio

  3. 15 "studi di caso" significativi, ovvero di esperienze pilota di volontariato o terzo settore che operano congiuntamente con i servizi pubblici o in convenzione con gli Enti locali nei settori di intervento ospedaliero, extraospedaliero e domiciliare. Allo scopo si utilizza uno strumento che rileva dati di struttura, processo e prodotto (impatto sulla domanda, soddisfazione dell'utenza e degli operatori pubblici).

La terza fase consiste nella elaborazione dei dati della rilevazione, nella riflessione sui risultati e nella progettazione di linee guida con l'indicazione di proposte relative ai modelli possibili e programmabili di raccordo pubblico-volontariato, alle metodologie di intervento, ai contenuti formativi necessari per la piena valorizzazione della risorsa costituita dai volontari. Tale tappa del percorso di ricerca terminerà con la pubblicazione del materiale più significativo raccolto ed elaborato preceduto da un seminario di studio con rappresentanti istituzionali della Sanità (Ministero della Sanità, Istituto Superiore di Sanità, Regioni ed Aziende USL) e con esponenti delle principali organizzazioni nazionali di volontariato sanitario con l'elaborazione di alcune linee guida sul ruolo e la specifica funzione del volontariato in interazione attiva con il Servizio Sanitario Nazionale.

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