Una ricerca a servizio della comunità

Relazione introduttiva di Luciano Tavazza
al convegno dell'11/2/99

Cortesi e cari amici, intervenuti a questo appuntamento pluriennale,
cercheremo, come è nostra tradizione, di situare l'opera e l'iniziativa che oggi presentiamo, nel contesto storico che il Paese attraversa, per garantirci sulla utilità pubblica di quanto abbiamo intrapreso, al di là del livello scientifico che ci ha visti impegnati per un biennio.
Il momento storico ci segnala, specie negli ultimi due anni, come i volontariati italiani siano in fase di transizione, attenti e decisi a conservare le loro tradizionali caratteristiche di gratuità, di condivisione, di promozione umana e di disinteresse economico; pronti - altresì - alla collaborazione con il Terzo Settore, nel quale abbiamo purtroppo riscontrato - anche durante il riuscito Convegno a Foligno - una preoccupante tendenza alla mercificazione ed un nuovo ritorno al collateralismo politico.
Storicamente siamo ancora sotto l'effetto positivo e di grande spessore culturale provocato in tutti noi dal discorso della Ministra Livia Turco.
A Foligno ella ha dichiarato fortemente in assemblea la sua intenzione, pur senza chiudersi ai possibili mutamenti del futuro, di difendere in prima persona le peculiarità specifiche dell'azione gratuita.
Ci ha anche indicato la strada da percorrere per questa difesa.
Ha affennato in proposito che per la tutela di queste peculiarità occorre distinguere tra:
"i volontari e le organizzazioni di volontariato; le organizzazioni a prevalenza di volontariato e il volontariato che agisce nelle organizzazioni di Terzo Settore; i gruppi informali che agiscono a livello di quartiere e le piccole comunità (che non bisogna dimenticare, costituiscono oltre il 40% delle associazioni di volontariato) e le associazioni volontarie e le organizzazioni di volontariato iscritte ad Albi e Registri pubblici che spesso si coordinano in rete".
Dopo aver ricordato che in questi anni i volontari, non solo hanno consolidato la loro funzione di soggetti attivi e promotori della cittadinanza, ma si sono cimentati in nuove sfide, la Ministra ha fotografato l'attuale situazione dicendo:
"io credo che i nodi che il volontariato deve sciogliere siano soprattutto questi:

In questo contesto, ed al di là delle differenze ed articolazioni, ci chiediamo oggi insieme quale debba essere la direzione di marcia che si profila più proficua e produttiva per il volontariato."
Dunque la galassia del volontariato appare oggi divisa in due tronconi quasi equivalenti.
Quello costituito dalle grandi organizzazioni nazionali che copre il 52% della realtà e l'altro formato dal volontariato sommerso, che chiameremo indipendente, che è costituito dal 42%.
Quest'ultima realtà fino ad oggi non è stata indagata scientificamente da nessuno.
Noi abbiamo pensato che fosse un dovere della Fondazione, dinanzi a questi nodi indicati dalla Ministra, sciogliere intanto il primo, alla luce della legge 266/91.
Abbiamo svolto così una ricerca per definire la realtà complessiva dei due tronconi per quantità, orientamenti, motivazioni, qualità d'interventi, scelta di obiettivi politici.
Crediamo perciò di aver realizzato - con un biennio d'intenso lavoro statistico e relazionale condotto dall'équipe della nostra Banca Dati - questo panorama dell'esistente, per dare a tutti gli addetti ai lavori, alle Istituzioni ed allo stesso Governo un visione articolata, non solo di quanto viene operato oggi, ma delle prospettive che si aprono in fase di accentuata transizione.
Con questa ricerca pensiamo di avere un biennio di vantaggio - quanto a rilevazioni - rispetto ad altre pregevoli indagini pubblicate in questi ultimi anni.
Con questi dati pensiamo di aver risposto alla necessità di porre su basi certe, attraverso una analisi fortemente articolata, l'invito della Ministra formulato a Foligno di "elaborare insieme un programma sull'esclusione sociale", che non può non partire da una conoscenza di fondo delle risorse umane e dei mezzi tecnici che si hanno a disposizione per realizzare gli obiettivi propostici, perché non si rivelino solo velleitari.
A Foligno, il momento eticamente più coinvolgente è stato quello dell'offerta al volontariato, da parte della Ministra, di concludere i giorni del convegno con un patto fra privato sociale e Governo, per realizzare "una politica del quotidiano - che ella ha definito - la grande politica".
Per realizzare concretamente una risposta efficiente a questo appello, nell'interesse di tutta la società italiana, ma in particolare degli esclusi, degli emarginati, degli ultimi, speriamo di aver offerto il contributo di un impegno scientifico, animato da un autentico desiderio di servizio a tutta la comunità.

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