La Comunicazione nel Gruppo
"Perchè affrontare il tema della comunicazione"

Una prima risposta molto semplice, potrebbe essere: perché è impossibile non comunicare, perché la comunicazione è lo strumento base del rapporto umano, la soluzione più economica e autentica per conoscere e farsi conoscere. Una seconda risposta più articolata, potrebbe invece essere questa: perché l’efficacia dell’intervento delle organizzazioni di volontariato nelle nuove aree di disagio, è in stretta relazione con le competenze relazionali e comunicative messe in campo dai gruppi e dalle organizzazioni di volontariato.
Ecco dunque spiegate le ragioni di affrontare, in queste "pagine per la formazione", il tema della comunicazione nei gruppi.
Il tema della comunicazione, anche di quella all’interno dei gruppi, è decisamente vasto e non si intende ridurlo, per questo motivo sono state fatte delle scelte, consapevoli del fatto che molti aspetti e molti elementi sono così rimasti fuori.
Si è scelto di parlare solo della comunicazione all’interno dei gruppi e lasciar fuori in questo modo tutto ciò che riguarda da una parte la comunicazione con l’esterno, le modalità, le possibilità che gli strumenti e le tecniche della comunicazione ci danno per far circolare le informazioni, per metterci in collegamento con gli altri.
Dall’altra parte sono state escluse le caratteristiche e lo studio della comunicazione tra le persone, le modalità, le regole della comunicazione interpersonale in senso stretto.
Si parla in queste pagine di ascolto, di attenzione reciproca ma non ci si focalizza su questo, non si danno regole e non si spiegano i passaggi o i ruoli.
L'attenzione viene invece posta più sulle connessioni che la comunicazione ha con gli aspetti organizzativi di un gruppo, su come ne condiziona scambi e relazioni interne e su come in questo modo ne condiziona anche l’operatività.
Nonostante ciò sono importanti delle premesse di tipo "etico" se così si può dire. Se infatti è vero che la comunicazione è un aspetto fondamentale ed imprescindibile della vita delle persone, per il volontariato deve essere uno degli "strumenti del mestiere", non può non dargli peso o non dedicare del tempo "formativo" ad essa.
La comunicazione è una scelta di condivisione; il nodo da sciogliere e la premessa per un lavoro come quello che qui si propone è quello di decidere di voler comunicare, di voler mettere veramente qualcosa in comune con gli altri. Solo dopo possono venire il cosa e il come. Talvolta è più facile decidere di condividere con gli altri le nostre cose che non noi stessi, le nostre idee ed i nostri modi di essere.
Molte sono le riunioni che si fanno nei gruppi, ma quante sono quelle nelle quali abbiamo esperienze di comunicazione, di condivisione, di messa in discussione di ciò che pensiamo, di condivisione dei nostri sentimenti e delle nostre idee?
L'attenzione comunicativa, la capacità comunicativa, implicano questa scelta di fondo che è anche legata alla scelta di servizio che spesso viene fatta. Si può decidere di occuparsi degli altri, di mettersi in situazione di ascolto, di "dar voce a chi non ne ha", se non si è disposti alla condivisione e alla messa in discussione?

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