Duomo o Cattedrale di S. Maria
del Fiore
Fino alla metà dell' XI sec. il Duomo
della città di Firenze fu San Giovanni, destinato poi a Battistero, in seguito
la cattedrale fu Santa Reparata. Nel 1294 si pensò di fare una chiesa più grande
e fu incaricato Arnolfo di Cambio. La costruzione della chiesa proseguì
lentamente, dopo la morte di Arnolfo vi lavorò Giotto, Andrea Pisano, il Talenti. Nel 1420 Brunelleschi inizia la costruzione della Cupola. Il 25
marzo del 1436 Papa Eugenio IV consacrò solennemente il Duomo dedicandolo a
Santa Maria del Fiore. La lanterna della cupola venne
compiuta nel
Nel pavimento dell'Abside sinistra è tracciato lo gnomone, che è
una grande meridiana, costruita dall'astronomo fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli, che la costruì, per far segnare il solstizio
del 21 giugno, con il raggio solare passante dal foro situato nella lanterna.
All'esterno, oltre alla zona delle absidi particolarmente
articolata e densa di suggestioni plastiche, segnaliamo la bella porta
"della Mandorla" (a nord) così detta dalla grande aureola che
circonda la figura dell'Assunta, eseguita tra gli altri da Nanni di Banco
(1380/90-1421).
All'interno, sottolineato da tese strutture gotiche anche se spazialmente più dilatato rispetto ad analoghe strutture
d'Oltralpe, sì trovano alcune opere d'arte assai importanti.
Primi fra tutti i due affreschi sulla parete di destra,
raffiguranti i monumenti a cavallo dei condottieri Giovanni Acuto e Niccolò da Tolentino eseguiti rispettivamente da Paolo
Uccello nel 1436 e da Andrea del Castagno nel
Tra le opere di scultura relative al Duomo sono ancora visibili le
Lunette di Luca della Robbia sopra le porte delle Sagrestie e la porta in bronzo della Sagrestia delle messe. Rimossa
temporaneamente è invece la grande "Pietà" di Michelangelo (1553 ca), una delle opere alle quali il
Maestro attese con maggior senso drammatico.
Non vanno dimenticate le splendide vetrate eseguite in buona parte
fra il 1434 e il 1455, su disegno di artisti importanti quali Donatello, Andrea
del Castagno e Paolo Uccello; e gli intarsi degli armadi della Sagrestia, il
cui disegno fu fornito dallo stesso Brunelleschi e da
altri artisti fra i quali Antonio Del Pollaiolo.
L'interno della cupola, rimasto privo di decorazione, fu
affrescato tra il 1572 e il '79 da Giorgio Vasari (1511-1574) e da Federico Zuccari (1540 ca- 1609) con un
grande e non troppo felicemente risolto Giudizio Universale.
Una delle imprese costruttive più significative dell'intero
Rinascimento è certamente l'edificazione, per opera di Filippo Brunelleschi, della Cupola sovrastante la cattedrale di
Firenze.
Progettata e costruita da Filippo Brunelleschi
dal 1417 sino alla sua morte nel 1446.In seguito al
concorso bandito dall' Opera del Duomo il 19 agosto
1418, la realizzazione della cupola fu affidata a Brunelleschi
e Lorenzo Ghiberti. I lavori cominciarono nel 1420 e
con essi i dissidi fra i due artisti, tanto che nel 1426
il Brunelleschi si assunse tutta la responsabilità
dei lavori.
L'opera, iniziata nell'estate del 1420, fu completata (lanterna
esclusa) nel 1436. La cupola fu costruita senza impiego di centine [struttura in legno o ferro] per sostenere la muratura. Derivava dagli
studi fatti sul sistema costruttivo della copertura del Battistero.
posta sulla sommità della Cupola, che
raccoglie la raggiera dei costoloni e conclude il disegno della Cupola. Per
condurla a compimento,Brunelleschi
escogitò alcune straordinarie soluzioni per alleggerire l'imponente struttura,
per organizzare efficacemente un cantiere capace di rispondere alle esigenze
delle diverse fasi della costruzione e per garantire la stabilità dei piani di
giacitura dei mattoni che venivano presentando, dalla base all'occhio della
cupola, un'inclinazione via via maggiore. Per la
realizzazione dell'opera Brunelleschi impiegò
macchine innovative che egli stesso progettò. Intorno al 1475 Paolo dal Pozzo Toscanelli realizzò nella Cupola uno gnomone.
L'interno della Cupola è coperto da affreschi che rappresentano il
Giudizio Finale, del Vasari e dello Zuccari. Le vetrate del tamburo furono eseguite su cartoni
del Ghiberti, di Paolo Uccello, di Donatello e di
Andrea del Castagno. (Vedi allegato III)
Il Duomo di Firenze ospita, fin dalla sua costruzione, un grande
strumento astronomico, uno gnomone che, con i suoi
Uno gnomone, e' un palo, una colonna, un obelisco la cui ombra
permette di misurare la posizione del Sole in cielo. Lo gnomone, nella sua semplicita' tecnologica, e' sicuramente lo strumento
astronomico piu' antico e diffuso; con esso si poterono ben presto studiare i due moti apparenti
del Sole, quello diurno e quello annuo, dovuti rispettivamente ai moti reali di
rotazione e rivoluzione della Terra.
Fu ben presto chiaro che l'accuratezza della misura poteva essere aumentata usando pali sempre piu' alti, cioe' aumentando
l'altezza dello gnomone. Poiche' il Sole e' una
sorgente estesa che sottende un angolo di circa 1/2 grado in cielo, l'ombra del
vertice dello gnomone non e' nitida, ma sfuma in una penombra mal
definita. (Vedi
allegato II)
In S. Maria del Fiore il foro gnomonico
e' stato realizzato con una tavoletta di bronzo (la bronzina) recante
un'apertura centrale di un paio di centimetri di diametro e posta
orizzontalmente all'interno della finestra meridionale del tamburo di cupola, a
L'altezza dello gnomone e' tale che i raggi del Sole, passanti per
il foro, colpiscono il pavimento della chiesa solo dalla fine di Maggio alla
fine di Luglio e per pochi minuti prima e dopo il mezzogiorno. In questo
periodo l'immagine solare si forma sul pavimento della Cappella della Croce, a
sinistra dell'altare maggiore, dove si trovano, sotto la protezione di lastre
di ottone, una linea meridiana finemente graduata e due marmi circolari, uno
dentro l'altro, che funzionano da contrassegni solstiziali. Il maggiore, con un
diametro di circa
La costruzione del Campanile di Santa Maria del Fiore a Firenze
iniziò nel 1334 sotto la direzione di Giotto, il quale la condusse fino alla
morte nel 1337. La direzione passò allora a Andrea Pisano, ma alla sua morte
(1348) i lavori si interruppero, per essere ripresi e completati da Francesco
Talenti dal 1350 al 1359. Le formelle del Campanile illustrano un programma
enciclopedico. Giotto concepì il tema dei rilievi della prima zona,
comprendente le Origini e le Attività Umane. Incerto è il ruolo avuto in questa
stessa fascia da Andrea Pisano, al quale, con l'aiuto della bottega, si deve la zona soprastante con le rappresentazioni dei Pianeti,
delle Arti Liberali, Meccaniche e Figurative, le Virtù e i Sacramenti.
Completano la decorazione Profeti e Sibille. La maggior parte delle formelle vennero eseguite da Andrea Pisano e dai suoi collaboratori,
tra i quali il figlio Nino Pisano, Gino Micheli da
Castello e probabilmente Maso di Banco. Tra il 1437 e il 1439 Luca della Robbia
terminò la decorazione, realizzando alcune delle formelle del basamento
inferiore, nel lato settentrionale.
RIFERIMENTI STORICI SU “
Archivio dell'Opera del Duomo di Firenze
Quaderno Cassa, serie VIII-1-61, anno 1475, carta 2v MCCCLXXV
Spese d'Opera
E adí detto (16 agosto) lire cinque
soldi quindici dati a Bartolomeo di Fruosino orafo, sono per il primo modello
di bronzo di libbre
Lire 5 soldi 15
RIFERIMENTI STORICI SU “LO GNOMONE” (Allegato II)
E' solo nel 1754 che si ritorna a parlare di Astronomia, quando
Leonardo Ximenes formula un preciso progetto di
ricerca, chiedendo ed ottenendo finanziamenti ed accesso alla chiesa ed allo
gnomone. Al tempo dello Ximenes si sapeva gia' che l'asse della Terra e' soggetta ad un'oscillazione
periodica con periodo 18 anni, ma non si era ancora riusciti a dimostrare che
l'inclinazione dell'asse e' anche soggetta a variazioni a piu'
lungo periodo che, nell'arco di un anno, sono estremamente piccole. Ma cio' che
e' piccolo e forse non misurabile a distanza di un anno, puo'
diventare abbastanza grande e misurabile a distanza di qualche secolo. Egli si
propone di misurare questa variazione confrontando l'altezza del Sole al
solstizio del 1755 con quella al solstizio del 1510, stabilmente registrata dal
grande marmo, sul pavimento della cattedrale.
Negli 80 anni successivi le misure sono scarse e discontinue e lo
gnomone cade nell'oblio. Nel 1864 il direttore della Specola di via Romana, G. B. Donati chiede di usarlo e diventa di pubblico
dominio che la bronzina non e' piu' al suo posto,
essendo stata rimossa nel 1859 nel corso di alcuni lavori di restaturo. Ne parla la stampa cittadina e se ne interessa
il sindaco che fa pressione sull'Opera del Duomo. G. Antonelli,
direttore dell'Osservatorio Ximeniano viene incaricato di ricollocare al suo posto la bronzina
che, dopo attenta e lunga ricerca, viene ritrovata nei magazzini dell'Opera e
rimurata nel novembre del 1865, un po' piu' in alto,
rispetto alla posizione originaria ed interrompendo cosi'
ogni continuita' e possibilita'
di confronto con le precedenti misure dello Ximenes. Antonelli non esegue alcuna misura e bisogna attendere il
1893 per avere una nuova serie di osservazioni (1893-1901), compiute dal nuovo
direttore dello Ximeniano, Giovanni Giovannozzi che, preso atto della superiorita'
dei tescopi della sua epoca, ripropone, in termini
moderni, l'utilizzo delle misure sostiziali allo
gnomone per la verifica della stabilita' della
costruzione.
Il suo successore, Guido Alfani, nel
1927-28, esegue ancora altre misure, con lo stesso scopo, e dimostra che la
grande cupola e' soggetta a piccole oscillazioni, stagionali e diurne, di
natura termica. Ma ormai anche l'uso ingegneristico
dello gnomone viene meno e lo stesso Alfani sperimenta
sismografi modificati per sorvegliare, piu'
semplicemente e direttamente durante tutto l'anno, ogni piu'
piccola oscillazione della costruzione.
Nella consapevolezza che lo gnomone aveva ormai perso ogni sua
originaria utilita', Giovannozzi
ed Alfani proposero l'estemporanea esecuzione delle
misure sostiziali come una cerimonia per conservare
nella cultura memoria dell'antico strumento, di chi lo costruì ed usò.
RIFERIMENTI STORICI SULLA “CUPOLA” (Allegato III)
Cupola Santa Maria del Fiore, Firenze
Autore: Filippo Brunelleschi.
Titolo: Cupola Santa Maria del Fiore.
Data: dal 1420 al 1434.
Materiale: modello in legno e resine.
Dimensioni: modello in scala
Luogo di conservazione originale: Firenze.
Santa Maria del Fiore, il Campanile di Giotto, il Battistero sono
considerati il triangolo del misticismo. Sotto il pavimento del Duomo ci sono i
resti di Santa Reparata, l'antica cattedrale che risalirebbe al quarto-quinto secolo.
Secondo
le cronache, fu costruita per celebrare la vittoria di Stilicone
su Radagaiso, re dei Goti, vicino a
Fiesole. La data della battaglia è il 23 agosto 405, ma la leggenda vuole che
la liberazione dai barbari avvenisse l'8 ottobre. In
quel giorno si ricordava il martirio della santa di Cesarea, che sarebbe
apparsa sulla città sventolando una bandiera. La vecchia cattedrale rimase in
funzione dentro il cantiere di Santa Maria del Fiore e fu distrutta
definitivamente fra il 1374 e il 1375. Davanti al Duomo ecco il Battistero,
l'ottagono magico. Sette sono i giorni della settimana dedicati all'uomo,
l'ottavo appartiene all'Eterno e al suo mistero. Otto sono le beatitudini
celesti. Sul triangolo del misticismo domina un gigante:
La chiesa è importante soprattutto per la cupola che è
probabilmente il più importante contributo di Brunelleschi
all'architettura del Rinascimento. Benché le opere più importanti della
Cattedrale siano state trasferite nel vicino “Museo dell'Opera del Duomo”,
Santa Maria del Fiore resta un importantissimo museo per le sue vetrate
istoriate, le sue sculture e le sue decorazioni.
Nel
Ancora oggi i fini statutari dell’Opera si configurano nella valorizzazione
e nella conservazione del patrimonio artistico a essa
affidato. Tutto ciò è reso possibile dagli introiti derivanti dagli ingressi
all’intero complesso monumentale. L’attuale Consiglio di Amministrazione
dell’Opera di Santa Maria del Fiore, insediatosi il 25 gennaio
Susanna Pampaloni
II B