Duomo o Cattedrale di S. Maria del Fiore

 

STORIA

Fino alla metà dell' XI sec. il Duomo della città di Firenze fu San Giovanni, destinato poi a Battistero, in seguito la cattedrale fu Santa Reparata. Nel 1294 si pensò di fare una chiesa più grande e fu incaricato Arnolfo di Cambio. La costruzione della chiesa proseguì lentamente, dopo la morte di Arnolfo vi lavorò Giotto, Andrea Pisano, il Talenti. Nel 1420 Brunelleschi inizia la costruzione della Cupola. Il 25 marzo del 1436 Papa Eugenio IV consacrò solennemente il Duomo dedicandolo a Santa Maria del Fiore. La lanterna della cupola venne compiuta nel 1461. L'interno è a croce latina diviso in tre navate, vasto e senza decorazioni eccessive. Dal 1777, sette anni dopo la soppressione delle Arti, l’Opera ha provveduto anche ad amministrare la conservazione del Battistero di San Giovanni, precedentemente affidato all’Arte dei Mercanti o di Calmala. La costruzione della Chiesa durò 140 anni, e rimase incompiuta la facciata, completata da Emilio De Fabris nel 1875.

Nel pavimento dell'Abside sinistra è tracciato lo gnomone, che è una grande meridiana, costruita dall'astronomo fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli, che la costruì, per far segnare il solstizio del 21 giugno, con il raggio solare passante dal foro situato nella lanterna.

All'esterno, oltre alla zona delle absidi particolarmente articolata e densa di suggestioni plastiche, segnaliamo la bella porta "della Mandorla" (a nord) così detta dalla grande aureola che circonda la figura dell'Assunta, eseguita tra gli altri da Nanni di Banco (1380/90-1421).

All'interno, sottolineato da tese strutture gotiche anche se spazialmente più dilatato rispetto ad analoghe strutture d'Oltralpe, sì trovano alcune opere d'arte assai importanti.

 

OPERE

Primi fra tutti i due affreschi sulla parete di destra, raffiguranti i monumenti a cavallo dei condottieri Giovanni Acuto e Niccolò da Tolentino eseguiti rispettivamente da Paolo Uccello nel 1436 e da Andrea del Castagno nel 1456. A Paolo Uccello si deve inoltre la decorazione ad affresco dell'orologio sulla facciata interna, con quattro robuste teste di Santi.

Tra le opere di scultura relative al Duomo sono ancora visibili le Lunette di Luca della Robbia sopra le porte delle Sagrestie e la porta in bronzo della Sagrestia delle messe. Rimossa temporaneamente è invece la grande "Pietà" di Michelangelo (1553 ca), una delle opere alle quali il Maestro attese con maggior senso drammatico.

Non vanno dimenticate le splendide vetrate eseguite in buona parte fra il 1434 e il 1455, su disegno di artisti importanti quali Donatello, Andrea del Castagno e Paolo Uccello; e gli intarsi degli armadi della Sagrestia, il cui disegno fu fornito dallo stesso Brunelleschi e da altri artisti fra i quali Antonio Del Pollaiolo.

L'interno della cupola, rimasto privo di decorazione, fu affrescato tra il 1572 e il '79 da Giorgio Vasari (1511-1574) e da Federico Zuccari (1540 ca- 1609) con un grande e non troppo felicemente risolto Giudizio Universale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA CUPOLA di Santa Maria del Fiore

Una delle imprese costruttive più significative dell'intero Rinascimento è certamente l'edificazione, per opera di Filippo Brunelleschi, della Cupola sovrastante la cattedrale di Firenze.

Progettata e costruita da Filippo Brunelleschi dal 1417 sino alla sua morte nel 1446.In seguito al concorso bandito dall' Opera del Duomo il 19 agosto 1418, la realizzazione della cupola fu affidata a Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti. I lavori cominciarono nel 1420 e con essi i dissidi fra i due artisti, tanto che nel 1426 il Brunelleschi si assunse tutta la responsabilità dei lavori.

L'opera, iniziata nell'estate del 1420, fu completata (lanterna esclusa) nel 1436. La cupola fu costruita senza impiego di centine [struttura in legno o ferro] per sostenere la muratura. Derivava dagli studi fatti sul sistema costruttivo della copertura del Battistero.

La Cupola è costruita in pietra nella zona inferiore, fin dove l'incurvamento della muratura non è ancora sensibile, poi è costruita in mattoni, ed i ricorsi che formano le facce del padiglione ottagonale appartengono ad un cono circolare che ha il vertice sull'asse verticale della Cupola. La grande struttura venne realizzata grazie a 24 costoloni incatenati tra loro, e a mattoni posti a spina di pesce. Nel 1432 si discute la forma dell'anello di chiusura, e nel 1436 Brunelleschi realizza il modello della lanterna a stella ottagonale

posta sulla sommità della Cupola, che raccoglie la raggiera dei costoloni e conclude il disegno della Cupola. Per condurla a compimento,Brunelleschi escogitò alcune straordinarie soluzioni per alleggerire l'imponente struttura, per organizzare efficacemente un cantiere capace di rispondere alle esigenze delle diverse fasi della costruzione e per garantire la stabilità dei piani di giacitura dei mattoni che venivano presentando, dalla base all'occhio della cupola, un'inclinazione via via maggiore. Per la realizzazione dell'opera Brunelleschi impiegò macchine innovative che egli stesso progettò. Intorno al 1475 Paolo dal Pozzo Toscanelli realizzò nella Cupola uno gnomone.

L'interno della Cupola è coperto da affreschi che rappresentano il Giudizio Finale, del Vasari e dello Zuccari. Le vetrate del tamburo furono eseguite su cartoni del Ghiberti, di Paolo Uccello, di Donatello e di Andrea del Castagno.         (Vedi allegato III)

 

LO GNOMONE

Il Duomo di Firenze ospita, fin dalla sua costruzione, un grande strumento astronomico, uno gnomone che, con i suoi 90 metri di altezza, e' il piu' grande del suo genere e che, con alterne vicende, e' stato utilizzato in programmi scientifici per oltre 300 anni.

Uno gnomone, e' un palo, una colonna, un obelisco la cui ombra permette di misurare la posizione del Sole in cielo. Lo gnomone, nella sua semplicita' tecnologica, e' sicuramente lo strumento astronomico piu' antico e diffuso; con esso si poterono ben presto studiare i due moti apparenti del Sole, quello diurno e quello annuo, dovuti rispettivamente ai moti reali di rotazione e rivoluzione della Terra.

Fu ben presto chiaro che l'accuratezza della misura poteva essere aumentata usando pali sempre piu' alti, cioe' aumentando l'altezza dello gnomone. Poiche' il Sole e' una sorgente estesa che sottende un angolo di circa 1/2 grado in cielo, l'ombra del vertice dello gnomone non e' nitida, ma sfuma in una penombra mal definita.    (Vedi allegato II)

 

 

 

 

 

 

 

 

La BRONZINA all'interno della Cupola

In S. Maria del Fiore il foro gnomonico e' stato realizzato con una tavoletta di bronzo (la bronzina) recante un'apertura centrale di un paio di centimetri di diametro e posta orizzontalmente all'interno della finestra meridionale del tamburo di cupola, a 90 metri dal pavimento.

L'altezza dello gnomone e' tale che i raggi del Sole, passanti per il foro, colpiscono il pavimento della chiesa solo dalla fine di Maggio alla fine di Luglio e per pochi minuti prima e dopo il mezzogiorno. In questo periodo l'immagine solare si forma sul pavimento della Cappella della Croce, a sinistra dell'altare maggiore, dove si trovano, sotto la protezione di lastre di ottone, una linea meridiana finemente graduata e due marmi circolari, uno dentro l'altro, che funzionano da contrassegni solstiziali. Il maggiore, con un diametro di circa 90 centimetri, ha le stesse dimensioni dell'immagine solare al solstizio d'estate.   (Vedi allegato I)

 

LE FORMELLE del  Campanile di Giotto a Firenze

La costruzione del Campanile di Santa Maria del Fiore a Firenze iniziò nel 1334 sotto la direzione di Giotto, il quale la condusse fino alla morte nel 1337. La direzione passò allora a Andrea Pisano, ma alla sua morte (1348) i lavori si interruppero, per essere ripresi e completati da Francesco Talenti dal 1350 al 1359. Le formelle del Campanile illustrano un programma enciclopedico. Giotto concepì il tema dei rilievi della prima zona, comprendente le Origini e le Attività Umane. Incerto è il ruolo avuto in questa stessa fascia da Andrea Pisano, al quale, con l'aiuto della bottega, si deve la zona soprastante con le rappresentazioni dei Pianeti, delle Arti Liberali, Meccaniche e Figurative, le Virtù e i Sacramenti. Completano la decorazione Profeti e Sibille. La maggior parte delle formelle vennero eseguite da Andrea Pisano e dai suoi collaboratori, tra i quali il figlio Nino Pisano, Gino Micheli da Castello e probabilmente Maso di Banco. Tra il 1437 e il 1439 Luca della Robbia terminò la decorazione, realizzando alcune delle formelle del basamento inferiore, nel lato settentrionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RIFERIMENTI STORICI SU “LA BRONZINA     (Allegato I)

Archivio dell'Opera del Duomo di Firenze

Quaderno Cassa, serie VIII-1-61, anno 1475, carta 2v MCCCLXXV

Spese d'Opera

E adí detto (16 agosto) lire cinque soldi quindici dati a Bartolomeo di Fruosino orafo, sono per il primo modello di bronzo di libbre 23 once 4, fatto per Lui a istanza di maestro Paolo Medicho per mettere in sulla lanterna, per mettere da lato drento di chiesa per vedere il sole a certi dell'anno.

Lire 5 soldi 15

 

RIFERIMENTI STORICI SU “LO GNOMONE”      (Allegato II)

E' solo nel 1754 che si ritorna a parlare di Astronomia, quando Leonardo Ximenes formula un preciso progetto di ricerca, chiedendo ed ottenendo finanziamenti ed accesso alla chiesa ed allo gnomone. Al tempo dello Ximenes si sapeva gia' che l'asse della Terra e' soggetta ad un'oscillazione periodica con periodo 18 anni, ma non si era ancora riusciti a dimostrare che l'inclinazione dell'asse e' anche soggetta a variazioni a piu' lungo periodo che, nell'arco di un anno, sono estremamente piccole. Ma cio' che e' piccolo e forse non misurabile a distanza di un anno, puo' diventare abbastanza grande e misurabile a distanza di qualche secolo. Egli si propone di misurare questa variazione confrontando l'altezza del Sole al solstizio del 1755 con quella al solstizio del 1510, stabilmente registrata dal grande marmo, sul pavimento della cattedrale.

Negli 80 anni successivi le misure sono scarse e discontinue e lo gnomone cade nell'oblio. Nel 1864 il direttore della Specola di via Romana, G. B. Donati chiede di usarlo e diventa di pubblico dominio che la bronzina non e' piu' al suo posto, essendo stata rimossa nel 1859 nel corso di alcuni lavori di restaturo. Ne parla la stampa cittadina e se ne interessa il sindaco che fa pressione sull'Opera del Duomo. G. Antonelli, direttore dell'Osservatorio Ximeniano viene incaricato di ricollocare al suo posto la bronzina che, dopo attenta e lunga ricerca, viene ritrovata nei magazzini dell'Opera e rimurata nel novembre del 1865, un po' piu' in alto, rispetto alla posizione originaria ed interrompendo cosi' ogni continuita' e possibilita' di confronto con le precedenti misure dello Ximenes. Antonelli non esegue alcuna misura e bisogna attendere il 1893 per avere una nuova serie di osservazioni (1893-1901), compiute dal nuovo direttore dello Ximeniano, Giovanni Giovannozzi che, preso atto della superiorita' dei tescopi della sua epoca, ripropone, in termini moderni, l'utilizzo delle misure sostiziali allo gnomone per la verifica della stabilita' della costruzione.

Il suo successore, Guido Alfani, nel 1927-28, esegue ancora altre misure, con lo stesso scopo, e dimostra che la grande cupola e' soggetta a piccole oscillazioni, stagionali e diurne, di natura termica. Ma ormai anche l'uso ingegneristico dello gnomone viene meno e lo stesso Alfani sperimenta sismografi modificati per sorvegliare, piu' semplicemente e direttamente durante tutto l'anno, ogni piu' piccola oscillazione della costruzione.

Nella consapevolezza che lo gnomone aveva ormai perso ogni sua originaria utilita', Giovannozzi ed Alfani proposero l'estemporanea esecuzione delle misure sostiziali come una cerimonia per conservare nella cultura memoria dell'antico strumento, di chi lo costruì ed usò.

 

RIFERIMENTI STORICI SULLA “CUPOLA”              (Allegato III)

Cupola Santa Maria del Fiore, Firenze

Autore: Filippo Brunelleschi.

Titolo: Cupola Santa Maria del Fiore.

Data: dal 1420 al 1434.

Materiale: modello in legno e resine.

Dimensioni: modello in scala 1 a 75; l'originale misura 45 metri circa di diametro e 91 metri in altezza.

Luogo di conservazione originale: Firenze.

 

 

 

CURIOSITA’

Santa Maria del Fiore, il Campanile di Giotto, il Battistero sono considerati il triangolo del misticismo. Sotto il pavimento del Duomo ci sono i resti di Santa Reparata, l'antica cattedrale che risalirebbe al quarto-quinto secolo. 

Secondo le cronache, fu costruita per celebrare la vittoria di Stilicone su Radagaiso, re dei Goti, vicino a Fiesole. La data della battaglia è il 23 agosto 405, ma la leggenda vuole che la liberazione dai barbari avvenisse l'8 ottobre. In quel giorno si ricordava il martirio della santa di Cesarea, che sarebbe apparsa sulla città sventolando una bandiera. La vecchia cattedrale rimase in funzione dentro il cantiere di Santa Maria del Fiore e fu distrutta definitivamente fra il 1374 e il 1375. Davanti al Duomo ecco il Battistero, l'ottagono magico. Sette sono i giorni della settimana dedicati all'uomo, l'ottavo appartiene all'Eterno e al suo mistero. Otto sono le beatitudini celesti. Sul triangolo del misticismo domina un gigante: la Cupola del Brunelleschi, portata a termine nel 1436 fra mille difficoltà. La sfida di un 'pazzo' che piegò gli increduli. 

 

ATTUALITA’

La chiesa è importante soprattutto per la cupola che è probabilmente il più importante contributo di Brunelleschi all'architettura del Rinascimento. Benché le opere più importanti della Cattedrale siano state trasferite nel vicino “Museo dell'Opera del Duomo”, Santa Maria del Fiore resta un importantissimo museo per le sue vetrate istoriate, le sue sculture e le sue decorazioni.

Nel 1997, in occasione del settimo centenario della posa della prima pietra di Santa Maria del Fiore, l'Opera ha voluto celebrare la ricorrenza con numerose manifestazioni, tra cui venti osservazioni solstiziali. Nel 1998 si è deciso di ripetere ogni anno la manifestazione, limitandola a due-tre giorni immediatamente precedenti o seguenti il Solstizio d'estate ed inserendola nell'offerta culturale complessiva della città di Firenze.

Ancora oggi i fini statutari dell’Opera si configurano nella valorizzazione e nella conservazione del patrimonio artistico a essa affidato. Tutto ciò è reso possibile dagli introiti derivanti dagli ingressi all’intero complesso monumentale. L’attuale Consiglio di Amministrazione dell’Opera di Santa Maria del Fiore, insediatosi il 25 gennaio 1997, ha eletto suo presidente, per la prima volta nella storia dell’istituzione, una donna, la dottoressa Anna Mitrano.

 

 

 

 

 

 

                                                                                   Susanna Pampaloni

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