[Navigazione]
Prima Pagina

Cronaca Locale

L'opinione
Nel mondo
Salute
Tecnologia
Pianeta Giovani
Curiosita'
Miti e Leggende
Musica
Spettacolo
Viaggi
Videogiochi
Forum
Chi Siamo
 
Sei il visitatore Nr.
Scriveteci:
Consigliata la Visualizzazione a
800 X 600
Aggiornato al 11/3/2001
Il canto Gospel, il vangelo delle genti nere
(di Alessandra Zugni)
Per comprendere appieno il significato di quest’espressione musicale, bisogna tornare indietro nel tempo e ricordare la storia che avvolge in un velo di tristezza gli schiavi africani importati negli Stati Uniti, quando, dal 1619 fino alla metà dell’ Ottocento, venivano sfruttati per la manodopera nelle piantagioni di cotone. Questi schiavi costretti nei campi intonavano canti ispirati alla loro lontana terra, per rendere la raccolta meno faticosa; così nacquero diversi tipi di canto come quelli detti “Work songs” relativi al lavoro e quelli che richiamavano i campi, “Field holler”. La civiltà musicale afro-americana è un termine generale, che raggruppa tutte le diverse forme d’espressione musicale nate dalla popolazione africana residente in America. Se i primi schiavi giunti in America erano molto legati alle tradizioni delle proprie origini, i loro discendenti si trovarono a vivere queste tradizioni, ma in un ambiente diverso, in cui l’Africa era solo un riferimento lontano e la cultura dei bianchi era il modello dominante. Gli schiavi neri venivano portati in chiesa per cantare gli inni dei bianchi; così nel 1730, seguendo un movimento religioso chiamato Grande Risveglio, diffusero nuove melodie, più vivaci ed adattate a poesie religiose. Successivamente mescolando inni, melodie sacre e profane nacque lo Spiritual. Con la fine della schiavitù nacquero e si moltiplicarono i concerti di musica spiritual, che riscossero un grande successo arrivando al boom del gospel. Il gospel, termine che significa letteralmente "Vangelo", nacque nel 1890 circa nelle folk churches di matrice africana; inizialmente questi canti religiosi erano l’adattamento dei canti corali della chiesa protestante. Dal punto di vista storico i brani di musica gospel si possono definire l'esempio più moderno del canto religioso nero. Le melodie erano vecchi inni e spiritual cantati dai fedeli con gemiti e falsetto, improvvisando e variando melodia e testo e scandendo il ritmo con mani, piedi e strumenti come piano, armonium, tamburelli, chitarra, fiati e violino. I temi trattati con più frequenza parlavano di salvezza e di conversione. Questi canti chiamati dapprima church songs, jubilees o holy rollers, furono osteggiati dalle gerarchie religiose nere, fedeli agli spirituals; ma successivamente la vivezza delle esecuzioni prevalse. Il tipico coro gospel maschile è un quartetto o quintetto senza strumenti, che si accompagna schioccando le dita e battendo i piedi; il coro femminile usa il piano e il battito di mani. A volte il brano viene preceduto da una spiegazione parlata detta sermonette. La maggiore cantante gospel fu la statunitense Mahalia Jackson, che cominciò a suonare nelle chiese battiste a New Orleans. Spesso cantò ai comizi del leader Martin Luther King.