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Soulfly
- Primitive (di Marco “Uerzi” Gerli) |
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Dopo mesi d’attesa Max Cavalera e i suoi Soulfly ritornano con “Primitive”, album che poco si discosta da sonorità del passato, tentando di puntare ad un risultato sicuro. Ineccepibile la produzione e pesantezza da manuale ma poca originalità nei testi. Gli unici elementi di vero interesse si limitano alle varie collaborazioni: Sean Lennon tira fuori il meglio di sé in "Son Song" (riff in stile Sabbathiano); Corey Taylor (Slipknot, #8) è l’unica cosa apprezzabile nella banalità di “Jumpdafuckup”; Grady Avenell (Will Haven) sopravanza un Chino Moreno (Deftones) quasi irriconoscibile. La collaborazione da me più attesa era comunque quella con Tom Araya (Slayer), che purtroppo non può esprimere le sue vere devastanti potenzialità in un disco così scialbo. |
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