ESEMPI DI APPLICAZIONE SUL CAMPO
Qui di seguito vengono riportati alcuni stralci riguardo all'intervento di
prevenzione al disagio scolastico e sociale realizzati presso il comune di
Castelnuovo di Porto a Roma durante gli anni 1995-1996 finanziato tramite un
fondo della regione Lazio. Il contenuto completo della sperimentazione è
descritto nel rapporto di ricerca di Giuliana Modonesi ex Decreto Ministero
Pubblica Istruzione 1993.
Progetto per il "centro ricreativo permanente"
comune di Castelnuovo Di Porto Roma a.s. 1995 1996
Premessa
Su richiesta del comune è stato assegnato, dalla regione Lazio, un fondo
per l'istituzione di un "centro ricreativo permanente" sul territorio,
destinato ai minori, quale servizio teso alla prevenzione dei vari problemi di
carattere sociale e culturale particolarmente avvertiti nell'area "Pontestorto-Le
Terrazze" e quale strumento di aggregazione e integrazione giovanile
dell'intera area comunale. La scuola, riconoscendo il ruolo centrale della
stessa in questo processo, ha sollecitato l'intervento e la collaborazione
dell'amministrazione comunale onde dare avvio ad una rete di collegamento
interistituzionale che, avvalendosi anche delle risorse presenti sul territorio
possa realizzare una efficace collaborazione, dalla cui qualità dipendono in
gran parte i risultati dell'iniziativa. I rappresentanti dei comitati dei
genitori della Scuola Media ed Elementare, hanno prontamente aderito agli inviti
della Preside, partecipando a vari incontri dai quali sono emersi suggerimenti e
proposte come da allegato programma che aderisce all'impostazione generale del
progetto presentato a suo tempo alla regione.
Scopo del progetto
Realizzare un centro culturale e ricreativo che funga da punto di
riferimento per la comunità giovanile di Castelnuovo per attività di recupero,
sostegno e di sviluppo di capacità progettuali, creative e di comunicazione.
Metodologia di intervento
L'impostazione metodologica si basa sul principio del "soggetto
attivo" che impara ad auto-gestirsi ed assumersi le proprie
responsabilità. Le figure professionali coinvolte nel progetto forniranno i
suggerimenti, gli stimoli e le tecniche utili allo sviluppo di queste abilità
individuali in funzione del raggiungimento di un equilibrio e benessere
psico-fisico, inteso come crescita individuale, apertura e scambio con realtà
diverse.
Programma
Promozione e sviluppo delle capacità di comunicazione relative
all'attività di studio vera e propria (imparare ad imparare) ed all'attività
di relazione più in generale (imparare a comunicare):
-
Recupero e sostegno per gli studenti che necessitano di questo
tipo di intervento.
-
Doposcuola come assistenza generale.
-
Avviamento all'acquisizione di un corretto metodo di studio: uso
del dizionario e di tecniche utili all'apprendimento per rendere autonomo ed
attivo lo studente quando studia.
-
Attività mirate al miglioramento della capacità di comunicare
con gli altri attraverso l'analisi dei meccanismi della comunicazione e le
esercitazioni pratiche di coppia relative ai vari aspetti.
-
Assistenza psico-pedagogica per alunni e genitori che necessitano
particolare attenzione dal punto di vista della comunicazione interpersonale.
Attività di Recupero
Il laboratorio pedagogico è stato impostato sui seguenti principi di base:
-
Appellativi: etichette quali "stupido, incapace,
ritardato, iperattivo ecc" non fanno parte del substrato teorico della
tecnologia di comunicazione e studio. Sono molto rari i casi di effettiva
malattia organica come le lesioni cerebrali che determinano veri e propri
handicap. Sono invece purtroppo molto diffusi i casi di repressione o
annullamento delle potenzialità dell'individuo attraverso queste
"etichette".
-
Il comportamento scorretto dello studente è
prevalentemente causato dalla confusione;
-
Tutte le persone, adulti e bambini hanno illimitate
potenzialità, qualsiasi atto che tenti di ridurre o limitarle è di per sé
repressivo;
-
Il punto focale della tecnologia è il chiarimento delle
parole. Prima di cominciare a studiare qualcosa, si dovrebbero chiarire le
parole-chiave dell'argomento.
Parole chiave sullo studio
-
STUDIARE: ciò che si fa per imparare attraverso la
definizione delle parole, esercizi, pratica, far domande ed ottenere risposte
fino a quando non si è sicuri.
-
CAPIRE: impadronirsi di qualcosa - diventare sicuri;
-TUTOR: deriva dalla parola guardiano - fare un lavoro di recupero
-
RECUPERO: curare ancora (re = ancora)
-
CURARE: togliere il male
Perciò il tutor deve togliere le varie confusioni ed etichette
che sono state "appiccicate" allo studente in primo luogo.
Struttura dell'intervento
Conoscenza della situazione di partenza attraverso:
-
Test della comprensione della lettura (*)
-
Questionario sulle difficoltà nello studio (*)
-
Interviste individuali con ogni studente per cogliere le diverse
variabili -scolastiche ed extra- che possono incidere sull'apprendimento:
1. Scopi ed obiettivi per la vita dello studente.
2. Area di maggior interesse.
3. attività che svolge volentieri di propria iniziativa.
4. area problematica.
5. materie che ama e che odia.
6. punto di vista sulla scuola e sullo studio.
7. motivazione alla frequenza scolastica.
8. numero ore di TV.
9. cosa piacerebbe imparare.
10. cosa potresti fare per aiutarlo.
11. disturbo dell'ambiente.
12. attività, lavoro che ama fare.
13. periodo o momento di affezione alla scuola: a) quando hanno
avuto inizio i problemi e b) cosa è cambiato prima dei problemi.
14. azioni che svolge all'insaputa degli altri.
Dai dati raccolti emerge un quadro che presenta un livello
elevato e preoccupante di "soggetti a rischio". Oltre la metà degli
intervistati presenta tutte le caratteristiche dell'abbandono e manifesta
apertamente disaffezione, disagio, frustrazione e confusione
(*) strumenti di indagine che è possibile verificare e
visionare nella relazione completa di Giuliana Modonesi
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