AMPLIFICATORE DI BASSA FREQUENZA A TONI

     

 

 

Nella parte finale dell’articolo a corredo del progetto di filtro audio attivo per bassa frequenza ho accennato al fatto che l’elaborazione di un segnale da parte di un filtro comporta uno scadimento, in termini di effetto presenza. In altri termini il vantaggio che si ottiene stringendo la banda passante è compensato da un risultato audio poco tollerato da un BCL intento a decifrare identificazioni e contenuti della ricezione.

Per tentare di rimettere a posto le cose, una volta ottenuto lo scopo preventivato, ecco correre in nostro aiuto il progetto che presento: si tratta di un potente amplificatore audio che permette anche la regolazione dei toni, sia bassi che alti.

Lo schema è di facile comprensione: in ingresso troviamo un fet in funzione di “ recettore “ anche dei più deboli segnali, grazie alla bassa impedenza di input. A seguire la rete resistiva-capacitiva che opera la regolazione dei toni bassi con P1 ed alti con P2. A questo punto il segnale, di per se già scadente ( sempre sotto l’aspetto audio ) viene rigenerato da Q2 in veste di preamplificatore, dosato in termini di volume da P3 ed amplificato, generosamente, da IC1.

L’alimentazione potrebbe essere portata fino a 15 V con evidente guadagno in termini di potenza in uscita. L’altoparlante potrebbe essere da 2,  4 o da 8 W e, anche in questo caso, si noterà la differenza in fatto di resa audio.

L’uso dell’amplificatore è facile: connesso all’uscita audio del filtro si regolano a piacimento P1 e P2 per la risposta desiderata.

L’amplificatore potrebbe servire, alla grande, per amplificare i segnali audio degli apparecchi radio anche professionali. Personalmente lo uso per migliorare l’audio di un FRG-7000 che, sarà un bell’apparecchio ormai entrato a far parte della leggenda, ma che, come tutti gli Yaesu, ha un limite negativo imperdonabile nella parte audio.

ne potrebbe essere portata fino a 15 V con evidente guadagno in termini di potenza in uscita. L’altoparlante potrebbe essere da 2,  4 o da 8 W e, anche in questo caso, si noterà la differenza in fatto di resa audio.

Il tutto andrebbe inserito in una scatola metallica che funge da schermo verso i segnali esterni indesiderati; i collegamenti tra  i potenziometri e lo stampato dovranno essere il più corti possibili; nel caso di P3 sarebbe auspicabile l’uso di un cavetto coassiale.

Elenco dei componenti

C1= 47 mF Elettrolitico
C2= 100
mF Elettrolitico 
C3= 10
mF Elettrolitico 
C4= 10 nF Ceramico        
C5= 47 nF Ceramico 
C6= 10 nF Ceramico
C7= 22 nF Ceramico
C8= 10 nF Ceramico
C9= 10
mF Elettrolitico;
C10= 10 nF Ceramico
C11= 10
mF Elettrolitico; 
C12= 220 nF Ceramico
C13= 470
mF Elettrolitico
C14= 100
mF Elettrolitico
C15= 100 nF Ceramico
C16= 2200
mF Elettrolitico
C17= 100 nF Ceramico
L1= VK 200       
L2= VK 200      
P1= 47 k Ω
 P2= 47 kΩ
P3= 22 kΩ

Q1= BF245 FET  
Q2= BC109      
IC1= TDA2003
R1= 100 k Ω

R2= 1 kΩ
 
R3= 4,7 kΩ

R4= 10 kΩ
R5= 3,9 kΩ
    
R6= 1 kΩ

R7= 4,7 kΩ

R8= 1 MΩ
R9= 470 Ω

R10= 10  Ω

R11= 220 Ω

R12= 1 Ω