In ritardo/Late on the Event-Scene
Nell'universo senza memoria dell'accelerazione mediatica
arrivare in
ritardo sull'attualità è
l'ultimo modo per ricordare
40. La donna senza qualità (Leonardo Terzo, 13 febbraio 2005)
Si racconta che un barone
universitario a cui un collega rimproverava di aver mandato in cattedra un
cretino, rispondesse: “È facile mandare in cattedra uno bravo, invece
aver mandato in cattedra uno sprovveduto dimostra davvero il mio
potere”. Lo
stesso principio va adottato per capire il successo televisivo e la
celebrità di alcune ragazze che non sanno recitare, né ballare o
presentare o altro, e non sono nemmeno belle, e che ciononostante ora
vengono contese da tutti i programmi di intrattenimento a suon di migliaia
di euro per apparizione. Infatti
la
loro consacrazione come dive del sistema dimostra ancor meglio la potenza
del mezzo per imporre ai gusti di un pubblico minorato e impotente la
nullità più assoluta, e per dimostrare che anche laddove, oltre
all’esibizione dell’impudicizia fisica e caratteriale, alcune capacità
esistono, non è per queste capacità che le fortunate, o sfortunate,
compaiono nei programmi. Già
a suo tempo a proposito di Mike Bongiorno, Eco aveva sostenuto che il suo
successo di presentatore era dovuto in parte proprio alla sua capacità di
presentarsi come personaggio ignorante (da non confondere con la persona
reale, che magari fuori dal programma televisivo era persona colta e
raffinata, chissà!). La sua ignoranza ostentata serviva infatti a far sì
che il pubblico non si sentisse inferiore, ma appunto “normale”, a
differenza dei fenomeni, un po’ maniaci, che rispondevano alle domande
di “Lascia o raddoppia”. Allo stesso modo dunque le intrattenitrici in questione sono emblematiche e hanno il merito di rivelare in modo puro la potenza della televisione, e l’inutilità assoluta di saper fare qualcosa, oltre ad esibire la propria incapacità stessa, per aver successo sugli schermi. La consacrazione suprema di queste donne senza qualità (chiedendo scusa a Robert Musil), è stato l’invito ad un pranzo privato con un potente della politica e della televisione, forse dettato da un’affinità evidente: in entrambi i casi, le ospiti e il padrone di casa, ciascuno nel proprio campo, erano personaggi di successo proprio perché incapaci di recitare e di governare. |