ArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArte

ArteARTE
ARTE
Arte

ArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArteArte

 

2. Il ritorno nella cornice 
(Leonardo Terzo, 12 marzo 2001)

 

Una tendenza fondamentale dell'arte contemporanea è  stata la spinta ad uscire dalla cornice e ad uniformare i suoi spazi  con  quelli  del  mondo e della  vita.  La cornice era infatti il  confine tra spazio estetico e spazio per così dire etnografico. 

L'arte contemporanea,  a partire dall' objet trouvé, tende ad abolire  tale  differenza.  Questo  passaggio  si  è  più efficacemente  realizzato  con  l'arte  concettuale,  con  le installazioni e le ambientazioni, con la land art e la body art, e infine con l'arte elettronica. 

Tuttavia  quest'ultima,  sebbene  si  dirami,  si  propaghi  e  si  depositi  in  uno  spazio  virtuale  senza limiti all'interno  della  rete  telematica, in  un certo  modo  finisce, forse  suo malgrado, per consentire  un ritorno nella cornice: in  quella  cornice  dominante  nella  realtà contemporanea che è lo schermo. 

Lo  schermo  è  già  servito  come  terminale  fruitivo per arti come il cinema, e di mezzi multimediali come la televisione. Esso domina la nostra  vita,  perché si configura  come  terminale  di  occhi  teleguidati  che  ci sorvegliano nei luoghi pubblici e spesso invadono anche quelli privati. Ma ci domina anche perché sullo schermo percepiamo la maggior parte del mondo sociale e in esso ci specchiamo per costruire la nostra identità. 

Lo schermo del computer tuttavia opera almeno in parte diversamente. Esso è lo spazio d'accesso ad una sorta di continuità infera e immateriale, che sprofonda in un universo cunicolare in espansione, incontrollabile nella sua variabilità, e però gestibile in modo interattivo, vale a dire ad un ritmo modulabile sui bisogni percettivi di ciascuno. 

Per questo lo schermo del computer non è solo un contenitore di immagini in movimento, ma anche di una schermata di parole scritte e di figure ferme, di nuovo aperte non solo alla visione rapida, distratta e fredda dei programmi televisivi, ma anche alla contemplazione statica e duratura del quadro o dell'oggetto, in parte come in uno spazio museale tradizionale. 

La schermata offre così una nuova cornice, che sembra andare contro la funzionalità intrinseca del mezzo, come vuole chi individua la continuità del flusso elettronico come imperativo dell'estetica dei media. 

Sarà forse quindi un uso regressivo e antiquato, e tuttavia riabilita abitudini fruitive in cui la la figura singolarizzata dall'operatore è in grado di riacquistare i piaceri della staticità visuale, di nuovo associabili e associati all'equilibrio contemplativo dell'identità formale. 

 

 

Collages

Tecniche miste


Home 
Arte