8.
Il giallo d’indagine o detective story Consideriamo
invece un genere in cui l’importanza dell'ambiente non appare in modo
altrettanto esplicito, cioè il romanzo giallo, nell'accezione di detective
story o giallo d’indagine, per distinguerlo dal giallo d'azione e da altri
generi limitrofi che poi vedremo.
Apparentemente l'elemento fondamentale del giallo d'indagine è appunto
l'indagine e non l'ambiente.
L'inventore di questo genere è E. A. Poe, che per primo, in quei
racconti che egli chiama “racconti del raziocinio", ha saputo discernere e
separare la detection dal gotico, dove pure il mistero ha una parte
rilevante. Nelle
sue premesse epistemologiche e quindi ideologiche il giallo è proprio il
contrario del gotico. Nel gotico
autentico infatti il mistero è una manifestazione del sovrannaturale e non
deve essere spiegato in termini razionali, appunto perché il gotico, come dice
il suo nome, vuole situarsi in un ambiente che appartiene ai secoli in cui la
superstizione e la credenza nel sovrannaturale permeano la vita quotidiana
dell'uomo. Quando infatti la Radcliffe produce il cosiddetto gotico spiegato,
la spiegazione sembra più che altro una coda che si appiccica alla fine con dubbia
efficacia, perché snatura il messaggio ideologico del genere, che diventa
ambiguo. Questa ambiguità segnala
proprio quel passaggio contraddittorio dall'invenzione originale di un
aristocratico come Horace Walpole, autore di The Castle of Otranto, alla
banalizzante industria della ripetítività formulaica. Il
gotico autentico, come ha ben spiegato Nerozzi nel libro citato, ha una
funzione terroristica. Esso reagisce paranoicamente al razionalismo del novel
e all'orgoglio ideologico della borghesia in ascesa; vuole reintrodurre la
trascendenza, rammentando a questa borghesia tutta presa dai suoi affari e da
un modo di vita a-religioso, che un Dio implacabile perseguita e punisce chi
crede di averlo emarginato. La
detective story va invece in direzione opposta: celebra le capacità
tutte umane della ragione di spiegare e dissipare il mistero. Perciò il giallo d’indagine, che come il novel
si svolge nella contemporaneità, può situarsi solo in un mondo il cui
funzionamento
è indagabile e conoscibile, dove non ci sono misteri irrisolvibili, e dove
alla trascendenza si reca un omaggio formale andando alle funzioni nelle feste
comandate. Ma questa trascendenza stia al suo posto e lasci agli uomini di
esplorare, misurare e soprattutto produrre e commerciare, senza intromettersi
nelle loro vicende quotidiane, come invece le era permesso nel mondo gotico. Il
giallo d'indagine può svilupparsi perciò solo in un universo meccanicistico,
quindi più che in senso storico-geografico, la modernità dell'ambiente della
detective story è da considerarsi in termini epistemologici. Una
volta inventato, il genere giallo si può collocare in effetti in qualsiasi
epoca storica, valga per tutti Il nome della rosa che ho già menzionato.
Ricordo persino un bellissimo giallo ambientato nell'antica Cina. Ma quando si verificano questi spostamenti
d'ambiente, l'interesse principale della narrazione non è più quello del
giallo. Infatti la struttura del giallo d'indagine ha avuto un tale successo
popolare che tanti autori, con scopi diversissimi, l'hanno usato come appiglio
per i loro messaggi: oltre al Nome della rosa di Eco, già ricordato,
vedremo i “gialli” di Gadda e Robbe-Grillet. L'interesse principale della detective
story è che venga scoperto l’ordine degli eventi e il loro significato.
In quest'ordine da scoprire, gli oggetti materiali sono più importanti del
delitto e persino dei personaggi. La trama dei fatti si ricerca nelle cose, e
ciò riflette gli orientamenti della civiltà occidentale moderna e positivista
relativamente alla legge, alle prove e alla natura della conoscenza (Jacques
Barzun, "Detection and Literature", in The Energies of Art,
New York, 1962). Questa
disposizione fu incoraggiata e favorita nell'800 dai progressi di scienze come
la criminologia, la paleontologia, la chimica, la balistica. Il giallo
d’indagine viene perciò considerato il romance della ragione: è cioè
irreale proprio perché immagina un assoluto dominio della ragione sulla realtà.
Il giallo condivide le premesse del romanzo realistico, ma concentra gli eventi
e gli effetti più del romanzo realistico, che appare meno architettato e più
rispettoso della discontinuità naturale della vita. L'indagine infatti esige
l'apparenza di una necessità logica assoluta, perciò, nella sua rigorosa
consequenzialità, è stata paragonata alla tragedia. Come la tragedia il giallo
predilige l'unità di luogo: la stanza chiusa, la nave, il treno, che ritroviamo
in tanti gialli famosi, come The Mouse Trap, Assassinio sull'Orient-Express,
Assassinio sul Nilo. Ma proprio la predilezione per l'unità di luogo mette
in evidenza la natura dell'ambiente, il fatto che il mondo è concepito come
unità e continuità spaziale, dove la rete dei rapporti sociali si può
percorrere sistematicamente in tutta la sua estensione, proprio come l'ambiente
ristretto di una stanza chiusa o di un treno o di una nave. E infatti anche
quando la vicenda si svolge in un luogo non delimitato, molto spesso il
detective fa in modo che alla fine tutti gli indiziati si ritrovino davanti a
lui in un luogo unico dove avviene la soluzione dell'enigma e l'individuazione
del colpevole. Si pensi ad esempio ai gialli di Nero Wolfe o di Ellery Queen. Il
significato generico della detective story è allora che la società
moderna è una rete di rapporti sistematica e coerente (si potrebbe dire
"societas non facit saltus"), una rete in cui il delitto viene a
produrre uno strappo, ma che, per la sua stessa sistematicità logica, è
percorribile
con l'indagine razionale fino al punto in cui la legge è stata violata e lo
strappo alla legalità può essere ricucito. Se
nella detective story narrare significa ordinare, a ben vedere questo
può considerarsi il compito di ogni narrazione, che nella costruzione della
trama non fa che percorrere un itinerario, non fa che scegliere e individuare
una via tra le altre possibili. Ogni
narrazione implicitamente dimostra che una situazione labirintica iniziale -
cioè la vita - può essere ordinata, ritrovando in essa un disegno,
percorrendola con un orientamento che è anche un significato. L'alternativa sarebbe il caos in cui è
impossibile districarsi, che ci domina e ci abbandona alla casualità, alla
reclusione, ad un destino di morte e di non significato.
|