PRINCIPI DI UNA TEORIA DEI GENERI FORMULAICI

GOTICO, WESTERN, GIALLO, PORNOGRAFIA, ECC.

 

 

 

7. Il rosa, il genere catastrofico ecc.

 

I generi formulaici, pur essendo ripetitivi, hanno la capacità proteiforme di ibridarsi tra loro. In The River of No Return (1954), in italiano La magnifica preda, di Otto Prerninger, con Robert Mitchum e Marilyn Monroe, il western si unisce al rosa, ma prevale ideologicamente su di esso, perché in quel tipo di ambiente prevalgono i valori maschilisti, e anche perché, dove bene e male sono sempre nettamente separati, non si possono favorire illusorie conciliazioni, come quelle sottese all'ideologia del rosa.  Il rosa è il tipo di storia dove maschile e femminile si incontrano, ma è anche quello in cui si rappresenta il mito femminile dell'amore, cioè quella situazione in cui, attraverso i suoi rifiuti, la donna impone all'uomo le sue condizioni per il superamento di un rapporto insignificante e per rendere possibile la formazione della coppia (Anna Paschetto, no she said no I won't No. La trama rosa nella letteratura alta, Milano, 1988).

 

In questo caso invece, l'eroe resta immutato: ha ragione all'inizio e vince alla fine, e tocca invece alla donna rendersi conto di aver sbagliato le sue scelte. Al centro della storia, che si snoda lungo un viaggio periglioso di un uomo, un bambino e una ballerina inseguiti dagli indiani sulle rapide di un fiume, abbiamo prima la contrapposizione e poi la comprensione fra eroe ed eroina.  Il viaggio è anche una lotta dell'eroe, non solo contro la natura, ma anche contro la ragazza, che fa le veci del cattivo a cui è fidanzata. Ella svolge così un doppio ruolo di antagonista e di obiettivo da conquistare, come è tipico del rosa.

 

Una volta che il protagonista ha superato i pericoli naturali, è sfuggito agli indiani, e ha fatto innamorare la ragazza, il duello finale sembrerebbe quasi inutile. Invece poiché sarà proprio il bambino ad uccidere il cattivo per difendere il padre, il duello finale diventa una lezione esemplare per il figlio, che impara sin da bambino la legge del West, su cui aveva manifestato qualche dubbio e qualche scrupolo.  Impara cioè che prima o poi viene il momento in cui è necessario sparare.

 

Il film è anche interessante perché l'aspirazione alla costruzione della società pacifica e stabile, di cui si è detto, qui si manifesta nella costruzione di un nucleo familiare formato da un ex-carcerato, un'ex-ballerina e un ex-orfano, sulle rovine dei loro rispettivi precedenti rapporti sbagliati. Si mette così in luce un'altra verità storica del West, attinente all'ambiente umano di tutte le colonie, e cioè che la società, così difficile da costruire in America, è stata fatta con materiali umani considerati di scarto, rifiuti sociali che di fronte alle durezze dell'ambiente hanno saputo ricostruirsi e rigenerarsi.

 

Per mostrare l'importanza dell'ambiente nella distinzione dei generi, si può facilmente ricor­rere all’esempio di telefilm d’ambiente ospedaliero, ora tornato molto di moda con E.R. e altri, ma uno dei primi è stato, molti anni fa, il famoso Il dottor Kildare. Altrettanto famosi furono quelli d’ambiente legale, come la serie intitolata Avvocati a Los Angeles; o quelli d’ambiente scolastico come III C o College.  Pensiamo ad esempio ai film di guerra, o al genere catastrofico, tipo L'inferno di cristallo, con Charlton Heston. Quest’ultimo è da non confondere con Trappola di cristallo, con Bruce Willis, ancora ripresentato periodicamente in televisione ogni tre o quattro mesi, che ha dato luogo ad un seguito ancora con Willis, e poi a una grande quantità di imitazioni.

 

In questo genere di recente successo, l’ambiente, sia un grattacielo o un aeroporto, o una grande nave da guerra, è un luogo tecnologicamente sofisticato, che viene invaso e conquistato da un gruppo di cattivi, altrettanto tecnologicamente dotati, che però quando credono di aver partita vinta con la loro abilità organizzativa e scientifica, vengono contrastati e vinti da un singolo eroe, dotato più di coraggio e di qualità umane che non di conoscenze specifiche. Egli è anzi un personaggio temporaneamente emarginato dalla sfortuna o dal progresso stesso, che viene a trovarsi più o meno casualmente in un luogo a cui per lo più è estraneo. Il significato generico, e ciò che si vuole ricordare allo spettatore, è che, pur accettando e ammirando il progresso tecnologico, che infatti fornisce lo sfondo iconografico spettacolare, esso è tanto produttivo quanto pericoloso se cade in mano ai cattivi, e la “vecchia” umanità, ancorata alla legge morale, è ancora l’unica risorsa capace di salvare il mondo.



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