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Dagli
scritti di vari critici si apprende come il lavoro artistico sui
materiali: “dal carbone all’acetilene, dal sacco al mobile, dal gesso
al legno, dall’acciaio alla pietra”, sia un processo d'approfondimento
oltre (sotto,
dietro) l’astrazione, in varie determinazioni meta-estetiche. Si
valorizza il supporto e il mezzo (estetica dei media), o il
contesto che contiene l’operare dell’artista (critica culturale) e le
condizioni che ne consentono non solo il lavoro, ma la sussistenza stessa,
quotidiana, sociale, animale (cultura materiale). Queste
condizioni sono additate come il nuovo significato dell’arte. Sennonché
le condizioni, per loro natura, sono generali e comuni a tutti gli
artisti, e anche ai non artisti. La regressione contestuale sembra dunque
significare ciò che sanno tutti, evidenziare
ciò che appartiene al vissuto di ognuno e che pare già ovvio al
cittadino comune, ed ancor più evidente, in termini di enunciati
tecnico-intellettuali, al sociologo, all’ingegnere, al geologo, all’astronomo. Se
l’artista regredisce ad evidenziatore del noto, la sua creazione
equivale alla pretesa di appropriarsi di ciò che è di tutti,
sovrapponendovi un logo che gli permette di rivenderlo a caro prezzo agli
investitori istituzionali, cioè ai funzionari di istituzioni auto-promozionali e, di rimbalzo, ad investitori
finanziari che tesaurizzano allo stesso tempo sul mercato dell’arte e
sulla scena del prestigio culturale. A questo
punto scatta infatti, per distinguersi dall’ovvio, il balzo ermeneutico
della critica d’arte, coincidente o collusa col mercato, per
attribuire alla materia installata “l’identità metafisica” più
inattesa, o la “ritualità laica” più
disparata, o l’intenzionalità “sovratemporale” più arbitraria.
L’effetto finale distilla un “esserci critico e radicale” nei
confronti di chi trascura “le straordinarie capacità magico-energetiche
dell’arte”. Le straordinarie capacità magico-energetiche dell’arte infatti vendono molto bene. Ma un’osservazione metacritica non deve soffermarsi nella deplorazione etica, quanto osservare e saper leggere in questa situazione il fatto che la creatività operante effettualmente nel circuito dell’arte si sia spostata dall’opera alla poetica, dalla prassi all’ermeneutica, dalla tecnica compositiva alla tecnica organizzativa. Non ha ragione di lamentarsi quindi quell'artista che, per un suo cavallo impagliato, venduto al prezzo di due miliardi, ha ricevuto solo tre milioni. Giustamente il Bronx Museum of the Arts (1040 Grand Concourse, at 165th Street, Morrisania) ha istituito un seminario per giovani artisti intitolato "Artist in the Marketplace 21" dove si insegnano "gallery representation, the role of the art critic, marketing, grant writing, public art commissions, museum practices and tax issues". Sono processi che hanno sempre accompagnato la storia dell’artisticità,
ma mai in misura così determinante. |
Tecniche miste