Storia e futuro... del nostro campo di calcio

di Sabino Imparato

 

C'era una volta un campo sportivo, vorrei così poter iniziare queste mie brevi considerazioni ma, poi, mi rendo conto che un campo sportivo in quel di Manocalzati, se non nei sogni di noi adolescenti, e dei giovani d'oggi che calcano su altri terreni le loro fortune agonistiche, non è mai esistito. Anni or sono, ricordo a me e forse a chi se n'è dimenticato, (ma non credo) apparve, preceduto da tante attese, il progetto per il " nostro " campo sportivo, che fece bella presenza di sé, con tutti gli elaborati tecnici, esposti alle pareti del Bar e' coppa, quello e Luigi e'Ntonio e Meo, tanto per intenderci, ed allora quel sogno sembrava che volesse quasi realizzarsi, nonostante si disse, allora, che come ubicazione fosse più vicino a San Barbato che Manocalzati, ma le attese per ciò che sembrava irrealizzabile, furono di gran lungo superiori alle banalità, che pure furono dette, della scelta del sito. Allora avevo poco più di 16 anni. Le attese di noi giovani e meno giovani finalmente avevano avuto una risposta, ed ora le nostre mamme potevano stare tranquille, visto che la passione per il pallone, ci faceva giocare anche in mezzo alla strada ed in ogni spazio utile a prescindere se ci fossero stesi " i panni bianchi " dei vicini ed a prescindere dall'ora pomeridiana che agli adulti conciliava il sonno. Purtroppo il campo di calcio nonostante tutti i buoni intendimenti ha visto l'inizio dei lavori, ma ahimè, chissà se ne vedrà la conclusione. Tra frane e burocrazia,tra continui rinvii e visite di periti per le cause in corso, cercai di sollecitare chiunque fosse stato in grado, una volta conclusi i lavori peritali, di chiedere all'autorità giudiziaria di rilasciare " per pubblica utilità " il terreno in modo tale da poter esperire tutti i tentativi possibili per la conclusione dei lavori. Col mio amico Mariano, prima, e con l'Assessore Castiglione poi, ci attivammo per far si che quel progetto tanto atteso si realizzasse,anche perché gli anni erano passati ed ora noi adulti, ma giovani di allora, sentivamo la necessità morale di dare delle risposte concrete alle esigenze dei giovani ed a quei Presidenti di società calcistiche (ing.Augusto Castiglione e l'amico Antonio Di Pietro) che con la loro passione, con il loro sacrificio economico avevano consentito di vivere, nonostante la mancanza di struttura, delle belle stagioni agonistiche, non ultima il grande girone di ritorno dell'Atletico Manocalzati che su undici partite ha uno score di 10 vittorie ed un pareggio. Incredibile ma vero, bravo Di Pietro. Alla luce di quanto detto, demmo inizio ad una serie di esplorazioni sul territorio per individuare un sito che consentiva la realizzazione di un terreno di gioco che avesse le misure minime per la omologazione da parte degli Uffici Tecnici della Federazione Gioco Calcio, perché non bastava realizzare il campo sportivo se lo stesso non rispondeva a dei parametri minimi che consentisse alle Società calcistiche la partecipazione ai campionati di categoria. Ebbene ci munimmo di rollina e di teodolite, ma non trovammo nessun sito idoneo che consentisse, " con pochi soldi ", la realizzazione di un sogno, se non quello situato ai confini col Comune di San Potito Ultra, e precisamente alla località Torre, dove però bisognava abbattere tutta una serie di nocelleti , per cui nessuno si sentì di sacrificare tanta bella natura.Ed allora? Ricordammo che il geologo Sabino Aquino, nativo di Manocalzati, aveva fatto una serie di indagini, avendo avuto incarico dall'allora Sindaco dott.Ciampi, per verificare o meno la possibilità di realizzare quel campo là, dove era stato originariamente destinato. Successivamente alla fine del 1998, l'arch. Sabino Iannaccone di Manocalzati, che già precedentemente aveva seguito l'evolversi della vicenda "campo sportivo" coadiuvato dal suddetto geologo, consegnò al Comune di Manocalzati uno studio di fattibilità, con annessa contabilità che consentiva di recuperare quell'area di stoccaggio per i rifiuti e riportarla alla dignità di campo sportivo. Il progetto prevedeva la realizzazione del campo sportivo le cui dimensioni erano 90x50, misure che consentivano la omologazione da parte degli organi della F.I.G.C., la larghezza veniva recuperata dall'abbattimento della attuale tribunetta con la realizzazione di una nuova, su pali, sotto cui sarebbero stati realizzati gli spogliatoi (ben quattro), la lunghezza, invece, sarebbe stata, garantita dai lavori di sistemazione del terreno con la realizzazione di idonea palificazione, il tutto, come da computo metrico agli atti del Comune per una spesa di lire 548.000.000 di cui lire 200.000.000 già disponibili perché il Comune sta, ancora, pagando le rate di ammortamento di un vecchio mutuo contratto dalle precedenti amministrazioni. Ed allora che si aspetta? Due tecnici di Manocalzati hanno sottoscritto con le loro firme , la responsabilità sui lavori a farsi. Un mutuo è ancora possibile richiederlo. Una risposta alle società, ma soprattutto ai tanti giovani che ne fanno richiesta, bisogna darla. Non si vive di solo calcetto. Intorno ad un campo di calcio, nascono tante iniziative, e come ho sempre immaginato, può incrementarsi anche il turismo. Quante squadre, anche professionistiche, potrebbero scegliere Manocalzati per il loro ritiro facendo conoscere, quindi, altrove il nostro paese, offrendo loro aria buona, boschi incontaminati per l'ossigenazione, ricettività alberghiera qualificata.

Quanti giovani potrebbero essere avviati, seriamente, alla disciplina del calcio. Quante risorse economiche risparmiate dalle società potrebbero essere investite ancora di più per campionati fatti ai vertici. Con tutto il rispetto per coloro che vorrebbero indirizzare la scelta altrove, leggasi Via Orni, tanto per intenderci quel sito dove da mesi viene scaricato il terreno di risulta proveniente dai lavori del P.I.P., speriamo di risolvere quanto prima il problema perché il paese ha bisogno "anche" del Campo Sportivo.