Intervista a Cinthia Buonopane Direttrice Didattica del Circolo di Manocalzati

La scuola chiede più collaborazione all'ente locale

 

Cinthia Buonopane, laureata in Pedagogia, è da tre anni direttrice didattica del Circolo di Manocalzati.

Da dodici anni svolge il ruolo di direttrice che ha avuto inizio in Veneto fino ad arrivare a Savignano Greci, Castel Baronia, Montefusco prima di approdare a Manocalzati .

D. Professoressa lei ha operato in Veneto, ha riscontrato differenze con la realtà che vive oggi?

R. Ad onor del vero differenze a livello di professionalità tra gli insegnanti e di didattica non ne ho notate se una qualche differenza c'è nella maggiore positività di collaborazione con gli Enti locali.

D. Che cosa vuol dire?

R. Voglio dire che non basta avere la mensa e il trasporto ma c'è bisogno di altri servizi di supporto.

Le faccio un esempio. Era nel nostro programma inserire una seconda lingua straniera, il francese, oltre al corso d'inglese che già si tiene; ciò comportava un terzo rientro pomeridiano dei ragazzi, senza voler sottovalutare i problemi che l'ente locale ha, ciò non è stato possibile.

Mi domando chi ci ha perso? Credo i ragazzi.

D. Come sono i rapporti con i genitori?

R. Con i genitori i rapporti in linea di massima sono buoni. Non bisogna nascondere qualche difficoltà. E' un poco difficile far passare questa nuova metodologia quale la flessibilità dell'organizzazione, non più classi chiuse ma classi che si integrano fermo restando percorsi individuali, onde creare un arricchimento.

Nei lavori di gruppo che svolgiamo in laboratorio facciamo corsi di educazione alla salute, di educazione stradale e educazione alla lettura.

D. Quali sono le difficoltà?

R. Credo che due siano le cose più evidenti: la prima è che forse non siamo riusciti a spiegare alle famiglie le novità di queste attività, secondo rispetto alla necessità di arricchire questa efficienza formativa non troviamo il meccanismo di supporto per essere più esplicito il didattico c'è ma manca il supporto organizzativo.

D. Come questa scuola si apre al sociale?

R. Quest'anno con la referenza scientifica della cattedra di struttura di impresa dell'Università di Salerno stiamo svolgendo un progetto di autovalutazione dell'istituto. Abbiamo individuato tre ambiti: primo genitori e scuola, secondo organizzazione, terzo didattica. Abbiamo sottoposto i genitori (garantendo l'anonimato) ad alcuni test con la compilazione di alcune schede ed abbiamo già elaborato i primi dati. Quello che emerge è la mancanza di strutture e servizi, ma sopratutto la palestra che non c'è.

D. Quale è il rapporto con il Consiglio di Circolo?

R. E' di grande valutazione ed è positivo.

D. Che cosa cerca di dare ai suoi professori?

R. Prima di tutto sono importanti i valori e poi le discipline, è ciò che dico sempre ai miei collaboratori e credo che lo insegnino anche ai ragazzi.

D. Manca poco alla fine dell'anno, che cosa ha in programma?

R. E' in svolgimento in questi giorni la festa dello sport, che si tiene nella struttura messaci a disposizione dal Signor Sindaco di Candida al quale va il mio più sentito ringraziamento.

Questa manifestazione consiste in giochi che per i maschietti è un torneo di calcetto e per le femminucce un torneo di pallavolo e per entrambi alcune gare di atletica leggera.

Per fine anno è programmata la manifestazione di chiusura, che si terrà il giorno 8 giugno 2000 nella quale saranno esposte la sintesi di tutti i percorsi formativi svolti.

intervista a cura di Pellegrino La Bruna