Si chiama Alfredo Raimondi, ha 24 anni, è nato e vive a Manocalzati ed ha ricevuto un prestigioso riconoscimento nella categoria Schiena in Bianco e Nero alla recente Convetion Internazione del Tatuaggio di Bologna. La gara ha visto impegnati i maggiori tatuatori del momento. Il lavoro che gli è valso il titolo è uníopera che simboleggia la vittoria del bene sul male ed è stata eseguita in più di 14 ore di lavoro e dopo una preparazione di diversi mesi.Autodidatta e dotato di un innato talento, Alfredo è riuscito in pochi anni a trasformare quella che era una passione giovanile in un lavoro vero e proprio che gli sta dando delle grosse soddisfazioni. Quello dei tatuaggi è un mondo fantastico ed intrigane; chi opera in questo settore ad un certo livello può tranquillamente essere definito un artista, in effetti quelle di Alfredo sono delle vere e proprie opere díarte che non hanno niente da invidiare ai quadri o alle sculture díautore.Ho incontrato Alfredo nel suo studio in Piazza S.Marco e, dopo essermi congratulato con lui, abbiamo parlato un poco del suo lavoro e del premio ricevuto.

D: che tipo di manifestazione è quella di Bologna, ogni quanti anni si tiene e in che consiste la gara?

La gara di Bologna si tiene ogni anno ed io vi ho partecipato da spettatore da 6 anni. Eí dedicata interamente al tatuaggio ed allíantropologia del tatuaggio. I lavori sono giudicati da una giuria internazionale composta da tatuatori che hanno esperienza pluriennale.La gara vera e propria si compone di varie categorie in base al punto del corpo in cui viene eseguito il tatuaggio.

D: Che cosa hai provato a misurarti con altri che come te praticano questa disciplina così bella e difficile ?

Per me è già stata una grossa soddisfazione partecipare ad un evento così importante; quello di Bologna infatti è uno degli appuntamenti più importanti a livello europeo nel nostro settore.La mia intenzione era solo quella di partecipare misurandomi con gli altri senza altre pretese, soprattutto quelle di vittoria, anche per questo è stato ancora più bello essere premiato alla fine della manifestazione.

D: Tu hai vinto con uníopera molto bella ed impegnativa; come ti è venuto in mente un soggetto così particolare ?

Líispirazione non è stata casuale, è stato Giampiero (il modello) che mi ha chiesto un soggetto del genere poi io mi sono lasciato andare, abbiamo lavorato prima due o tre mesi su carta con le matite e dopo avere analizzato bene il soggetto è venuta fuori questíopera che simboleggia líeterno contrasto tra il bene ed il male. Líimpatto visivo può sembrare terribile però il messaggio conclusivo è sicuramente positivo.

D: Da quanti anni lavori con i tatuaggi e come ti sei avvicinato a questo fantastico mondo ?

In realtà io nasco come pittore ed a 15 anni ho fatto la mia prima mostra poi sono passato ai tatuaggi e allíaereografia da circa 5 anni . Da circa 3 anni sono titolare dello studio Mojo Tattoo qui a Manocalzati in Piazza S.Marco.

D: Molti si chiedono quale è la tecnica che si usa per realizzare questi "disegni" che non si cancellano mai e se sono dannosi.

Come prima cosa voglio chiarire che un tatuaggio viene eseguito con materiale sterile monouso e viene praticato immettendo del colore sottopelle mediante degli agi, può sembrare una tortura ma vi posso assicure che è assolutamente indolore . I colori utilizzati sono anallergici, testati clinicamente e specifici per essere tollerati dallí organismo

D: Quale è il tatuaggio più richiesto e che tipo di tatuaggio preferisci fare ?

Quello che mi chiedono di più è il drago ma non mancano i soggetti che richiamano líhorror o il dark .Io cerco di impostare sempre un discorso a carattere culturale ma a me piace fondamentalmente realizzare quello che la gente chiede in particolare il lavoro figurativo.

D: Cíè stato qualche cliente che alla fine si è pentito ed è voluto tornare indietro?

Sinceramente non mi è mai capitato, anche perché prima di iniziare mi rendo conto se il soggetto e realmente convinto altrimenti sono proprio io a scoraggiarlo o non eseguo il tatuaggio.

D: Le tue opere sono così belle che sembra un peccato doverle nasconderle sotto gli indumenti; cíè chi preferisce esibire il proprio copro tatuato, chi invece no; tu cosa ne pensi ?

Il tatuaggio non è un qualcosa da mettere necessariamente in bella vista ma è un qualcosa che ha un significato intimo e personale sempre diverso a seconda della persona che lo porta. Lí estetica non è legata al fatto di mostrarsi ma è un abbellimento che ha un forte risvolto psicologico, uno si sente meglio col tatuaggio a prescindere se lo faccia vedere agli altri o meno.

D: Il tuo studio non è frequentato solo da giovanissimi, il tatuaggio sembra interessare tutti senza fasce díetà, è cambiato qualcosa da quando hai iniziato questo lavoro?

In effetti sembra essere proprio così, i miei clienti sono anche numerosi professionisti che si lasciano tatuare in libertà ed è bello sentirsi messo alla prova da persone di un certo tipo che liberano le loro fantasie e quasi sempre sono entusiasti del risultato finale.

D: Cosa ti senti di consigliare a tutte quelle persone che vogliono farsi un tatuaggio ma sono ancora indecise?

Il primo consiglio che posso dare è quello di venirmi a trovare nel mio studio per capire bene di cosa si tratta, valutare bene le proprie scelte seguendo líistinto personale senza farsi influenzare adi pregiudizi della gente.

 

Vi posso assicurare che nel suo studio in Piazza San Marco ci si trova davvero a proprio agio ed è stato bello incontrare un giovane che grazie alla valorizzazione delle sue doti innate è riuscito ad inventarsi un lavoro che sicuramente fa con passione e devozione come traspare dalle sue parole.