In un lontano paese, tanto tempo fa, un re senza conona né trono, chiamò un giorno a raccolta i "suoi" in un nascosto ritrovo; afflitto e stanco pianse dicendo: "di voti cíè un ammanco" : con tutto il PIPche è a fare , con tutti i fondi da distribuire per ricostruire nonché i posti promessi e dati non mi trovo con i conti miei fidati . Pensa e ripensa cosa e meglio fare decise che si doveva fidanzare ; un matrimonio díinteresse ecco quello che ci voleva per non finir la sua carriera. Ma che poteva portare in dote quel mocchio di voti senza frode? Il dottore del villaggio quello si che è un buon partito conviene fargli un unvito, solo lui può egli pensò, lo chiamò e si dichiarò: mettiamoci insieme io tiprego col mio PIP ti farò felice dammi i tuoi voti, scusa se oso, tu che te ne fai tanto sei a riposo. I miei voti lui gli fece,ma mettiti pure líanimain pace , non sei il mio tipo caro amico, io son già impegnato sta proposta è indecente non sono mica un deficiente.Allora il re senza corona né trono incalza ed aza il tono: ti sarò fedele non ti farò mancare niente non pensare alla gente : lo vuoi capire che io da dove sto non me ne posso andare son tate le cose che devo fare.E líaltro gli fa, non mi seccare se là vuoi rimanere e con me ti vuoi sposare con i miei devi parlare . Ma non ci posso venire lo sai mi son ostili non mi faran nemmeno entrare fuori la porta mi fanno restare. Allora vai con Dio figlio mio cerca altrove che puoi anche trovare per me non è un buon affare. Il re col cuore infranto tornò dai suoi ed in un pianto a lor fece "tempi duri son a venire preppariamoci a soffrire".