23 Novembre 1980 ore 19.34 : la terra trema. Ricordo indelebile nella memoria di tutti quei momenti di paura e confusione e poi macerie polvere soffocante e urla disperate. Un paese sullíorlo della distruzione. La furia della terra che sembrava non volersi fermare mai (ben 60 interminabili secondi di sussulto). Avevo sette anni ancora non compiuti eppure uno dei miei primi ricordi díinfanzia è quella prima notte trascorsa nella 128 blu di mio padre con il riscaldamento acceso. Eppure, forse, solo oggi a 20 anni di distanza da quel maledetto giorno ci rendiamo conto leggendo le fredde cifre di quello che realmente è accaduto : quasi 3000 morti, 10.000 feriti, 460.878 senza tetto, 36 comuni disastrati, 314 gravemente danneggiati, 336 danneggiati, 77.272 abitazioni distrutte , circa 6.000.000 gli abitanti coinvolti.Una terribile scossa del 9-10 grado della scala Mercalli sconvose líIrpinia e la Lucania segnando per sempre non solo il territorio ma anche le coscienze e i ricordi della gente. In questi giorni ricorre il ventennale del sisma, ma che si fa per ricordare o meglio per non dimenticare?

La solita passerella di politici e tecnici che vogliono convincere loro stessi e gli altri che quanto è stato fatto era il massimo possibile e le solite polemiche strumentali di chi sostiene il contrario. Insomma la solita Italia che si prepara alle elezioni politiche del prossimo Aprile. Possibile che non si vada oltre la cifre e la politica, possibile che nessuno si ricordi quei 3000 morti e si chieda cosa è rimasto dentro ognuno di noi di quella terribile esperienza?

Personalmente ritengo inutili le polemiche e sterili le critiche, ora è solo tempo di ricordare e riflettere.Purtroppo devo dire che nel nostro paese non si è fatto né líuno né líaltro: nessuna manifestazione, nessun convegno nessun ricordo.Nelle parole dei protagonisti penso si possa racchiudere tutta líepopea dellíevento sismico; come ad esempio líaffermazione del commissario Zamberletti che resosi conto di quanto era accaduto afferma nelle prime ore "...ci troviamo di fronte ad uníarea colpita grande come il Belgio.."

Frase terribile che racchiude in se tutte le difficoltà operative di coloro che dovevano e volevano intervenire senza una vera e propria organizzazione (si può infatti dire tranquillamente che la Protezione Civile come oggi la conosciamo è nata in Irpinia nel 1980); senza mezzi, lungo strade dissestate che conducevano a paesi completamente distrutti. In quella frase cíè tutta la fase dei ritardi dei soccorsi e delle polemiche post-sisma che allíepoca coinvolsero le più alte cariche dello stato ( molti ricorderanno líindignazione televisiva del Presidente Pertini subito dopo la visita nelle nostre zone). "Ma la terra è fatta così ..." disse una signora di Lioni intervistata in Tv. Ebbene sì , quando la "natura" vuole entrare da una porta non bussa né chiede permesso lo fa e basta e lo fa con tutta la sua irruenza ed allora cíè poco da fare, bisogna inchinarsi e sperare che ci vada bene. Per concludere non posso dimenticare quel terribile titolo a tutta pagina del Mattino : "Fate Presto" : era la gente, la gente díIrpinia, che urlava per il freddo per la fame e per i morti che non riuscivano nemmeno a trovare posto nei cimiteri e venivano sepolti in fosse comuni. Ritornando alle cose più paesane, ritengo che a distanza di 20 anni qualcuno deve pur ricordare alle nuove generazioni queste cose e spiegare che il nostro paese non è sempre stato così, volendo fare una battuta bisognerà pure dire ai più giovani che "o stritto" era più "stritto" di quanto non è "stritto" oggi.Io ho 27 anni ed ho una ricordo sbiadito del nostro paese prima del terremoto ma capisco da giovane líimportanza della memoria storica per riconoscerci in uníidentità comune che purtroppo sta per perdersi tra le pieghe del tempo che passa. Allora faccio un invito pubblico a voi tutti e alle istituzioni comunali: il sindaco Tirone, il consiglio Comunale, le Scuole soprattutto, la Chiesa e alle altre associazioni: Protezione Civile, il rettore dellí Università Popolare prof. Tonino Tirone che so essere molto sensibile a tali tematiche, lí Azione Cattolica, lí Arciconfraternità dellí Immacolata; mettiamo da parte le divergenze politiche se ci sono e le antipatie personali ed organizziamo un Forum avente oggetto il recupero della memoria storica nel nostro paese ed il ricordo dellíevento sismico senza polemiche né grosse personalità, un punto díincontro tra "nonni e nipoti" che si raccontano le proprie origini e ricordano insieme il proprio Paese.

Sono sicuro che molti la pensano come me e sono a completa disposizione di quanti vorranno realizzare quanto esposto o almeno iniziare a discuterne.

Grazie dellíattenzione concessami

Mariano Salvatore