Piano per gli Insediamenti Produttivi: Le Responsabilità della minoranza consiliare

Di Giuseppe Accomando

Domenica 18 Febbraio l' amministrazione comunale ha affisso per le vie del paese un manifesto di propaganda elettorale adducendo le responsabilità del mancato insediamento delle imprese nel P.I.P. e la mancata occupazione di 400 unità lavorative alla minoranza consiliare, responsabile, a suo dire, della sospensione del finanziamento di 10.870.000.000 da parte della Regione Campania.

Gli autori del manifesto, però, si sono guardati bene dal chiarire l' iter seguito dal sindaco Tirone per giungere al piano per gli insediamenti produttivi, cavallo di battaglia della passata e della ventura campagna

elettorale. Esponiamo brevemente i fatti iniziando dai numeri.

-Il dato sulla occupazione è divenuto un vero e proprio giallo.

Infatti, nella delibera n° 4 del 21/01/98 il sindaco prevedeva 250 posti di lavoro, saliti a 700 in un articolo di giornale di qualche mese fa per scendere a 400 nel manifesto elettorale!

-Stesso balletto di cifre per le imprese da insediare, erano 19 (delibera 4/98); 15 delibera 169/98; 10, delibera 154/99.Solo oggi il sindaco fa sapere che i lotti sono stati tutti assegnati, che la domanda ha superato l' offerta, un vero boom.

-Che dire dei costi per la realizzazione delle opere necessarie agli insediamenti?

Il primo tecnico, incaricato dalla amministrazione, l'arch. Zito Maurizio (delibera n° 35 del 3/2/98), compenso di oltre 40.000.000, prevedeva un costo totale, comprensivo della spesa per gli espropri, di L. 9.685.111.060 ( delibera 329 del 16/12/1998). L 'ing. Pugliese Tommaso, subentrato all'arch. Zito, prevede, invece, una spesa di L. 18.366.996.000 ( delibera 252 del 01/12/200). A distanza di due anni la spesa è lievitata del 100% rispetto al progetto originario!

Tutto ciò all' oscuro del consiglio comunale e della cittadinanza, nonostante le continue sollecitazioni della minoranza (interrogazione del 30/12/1999) di convocare un consiglio comunale allargato ai cittadini per discutere del piano, invito sempre declinato dall' amministratore.

A detta del sindaco dott. Tirone, come scrive in data 21 febbraio 2000, prot. n. 1209, la spesa è a totale carico del Consorzio Gemma e della Regione Campania anche se per il completamento delle opere:

"l'amministrazione si impegna a reperire finanziamenti per due miliardi di lire".

Quale la vera versione dei fatti ?

Solo il 16 febbraio dalle pagine del Giornale di Avellino abbiamo appreso che il Dirigente Regionale della Campania dott. Massimo con Raccomandata del 6 febbraio 2001 prot. n. 439 sospende decreto di assegnazione del finanziamento di L 10.870.000.000 perché alcune procedure non sono compatibili con la Vigente Normativa in Materia

in particolare:

a. per quanto concerne il primo stralcio dei lavori, si intende affidare a trattativa privata lavori di completamento avvalendosi della norma di cui alla lettera d) comma 2 art. 9 D.L. 406/91 norma che, nel caso di specie, non appare applicabile, poichè i lavori principali appaltati non rientravano nella disciplina di tale legge nè di fatto risulta sia stata osservata la relativa normativa.

b. I'art. 9 testè citato, inoltre, risulta abrogato con l'entrata in vigore in data 28/7/2000 del Regolamento sui lavori Pubblici approvato con D.P .R. n. 554 del 21/12/1999

c. L'incarico di progettazione non risulta conferito nel rispetto della normativa vigente in materia di affidamenti di incarichi di tale natura.

Il sindaco e la maggioranza consiliare, consapevoli che "la miglior difesa è l'attacco", col manifesto attribuiscono alla minoranza l' errata applicazione della legge, che col suo fare mette in serio pericolo il posto di lavoro dei nostri concittadini disoccupati!

Meglio farebbe il sindaco, prima di scaricare le colpe sugli altri, a convincersi, una volta per tutte, che il Comune è bene di tutti e non una proprietà privata, va gestito col senso democratico, come il buon padre di famiglia e, soprattutto, rispettando le leggi dello Stato.

Ricordiamo ai concittadini che il dott. Tirone Pasquale, prima di diventare sindaco è stato, dal 1985 al 1995, vice sindaco e assessore di questo comune e vorremmo chiedergli quale contributo ha apportato in quegli anni al rilancio dell'economia manocalzatese?