Don Mario Cella, nato a Parolise (AV) il 5 giugno 1946, ordinato Sacerdote il 9 agosto 1970. Dopo gli studi inferiori presso il seminario di Avellino e Benevento il 15 giugno 1971 ha conseguito la licenza in Teologia presso l'Università Angelicum "S.Tommaso" di Roma, Parroco di San Potito Ultra dal 1 ottobre 1971 a 9 settembre 1999, dal '82 al '86 è stato Vicario Economo della Parrocchia S. Maria degli angeli in San Mango sul Calore, carica che ha ricoperto dal '96 al '99 anche nella parrocchia dei Santi nomi di Gesù e Maria di Sorbo Serpico. Dal 1970 al 1987 è stato segretario particolare dell'allora Vescovo di Avellino Mons. Pasquale Venezia, dal '87 al '93 ha svolto il ruolo di Economo Generale dalla Diocesi, ha collaborato saltuariamente con il settimanale cattolico "IL PONTE" attualmente è presidente dei revisori conti dell'istituto per il sostentamento del clero, è docente di religione presso l'istituto d'arte " P. De Luca"di Avellino. Inoltre ricopre la carica di delegato diocesano per la pastorale del turismo, sport e tempo libero.E' Parroco di Manocalzati dal 9 settembre 1999, nominato da Mons Antonio Forte Vescovo d'Avellino.

"Vorrei che la Comunità intera fosse la mia famiglia".

Con questa affermazione Don Mario esordisce in questo nostro incontro.

D.: Dopo 28 anni hai lasciato San Potito, qualche rimpianto?

R.: No, anche se 28 anni sono tanti, ma soprattutto perché sono stati quelli della gioventù, quegli anni in cui hai tanta energia da spendere, ma, l'essere prete comporta anche l'essere obbediente ed al di là dei sentimenti ci sono le esigenze pastorali.Comunque i rapporti con la maggior parte della gente di San Potito sono buoni, rapporti umani che ritengo che esulino dal rapporto prete-fedele. Comunque, potrei dire che ho lasciato solo per l'aspetto ecclesiale, stante anche la vicinanza tra Manocalzati e San Potito

D. La tua nuova Parrocchia ?

R.: E' una parrocchia ben organizzata e ben articolata. E' molto più grande di quella di San Potito, ci sono molte più celebrazioni da fare, però in compenso c'è più collaborazione : il gruppo Liturgico, l'Azione Cattolica, i catechisti, altra cosa da non trascurare è la presenza delle suore che danno alla Parrocchia l'aspetto di una famiglia avendo due figure diverse, il Parroco da' la paternità e le suore la maternità.

D.:Come pensi di continuare l'attività Pastorale ?

R.:Credo di fare un discorso di continuità. Mi atterrò ai programmi diocesani.Una cosa importante è il volermi dedicare ai giovani: voglio essere un loro amico: sarò aperto e disponibile con tutti senza puntare i piedi ; non vorrei però essere frainteso : disponibilità non significa che ognuno fa quello che vuole.

D.:Don Mario mandi nostro tramite un saluto alla Comunità.

R.:Il mio saluto, il mio affetto è quello di lavorare a lode e gloria di Dio e per il bene delle anime, quindi la comunità va servita nel suo insieme, creando una vera armonia che non ci siano cammini diversi, freniamo un poco chi corre e aspettiamo chi stenta a cominciare.