estratto dal CD-ROM Manocalzati Multimediale M.E.M. 1997

 

LEONARDO DUARDO

leonardo (o lonardo, 0 Lionardo) Duardo nacque il3 maggio 1566.

Il padre AIfonso e la madre Giustina De Luca appartenevano a quella borghesia intellettuale che per tradizioni familiari svolgeva attività forensi e legali.

Il suo nome di battesimo era Placido ed assunse quello di Leonardo, con il quale è noto, nella solenne Professione religiosa awenuta a Capua il 7 marzo 1595, entrando a far parte dell'ordine dei Teatini.

Non si hanno notizie certe sulla situazione economica della famiglia, possiamo però dire che essa aveva assunto posizioni di primo piano nella gerarchia ecclesiastica.

Il fratello di Alfonso e zio di leonardo, Ottavio, col nome di Alessandro divenne monaco benedettino della congregazione di Montevergine e fu nominato primo abate del monastero di S. Maria di Montevergine in Candida.

leonardo divenne teatino seguendo probabilmente, le orme dello zio nello studio del diritto e della teologia.

Questi giovanissimo fu mandato a Napoli dove frequentò il ginnasio e poi l'università conseguendo la laurea in giurisprudenza con la lode.

Dopo gli studi, svolse per qualche tempo l'attività forenze, poi sentendosi attratto dalla vita monastica, decise di farsi frate e giurò solennemente la professione di fede a Capua il 7 marzo 1595.

Divenuto frate, dopo anni di noviziato densi di studi, viaggiò molto per /'Italia centrosettentrionale venendo a contatto con prelati e frequentando corti principesche, ove ebbe modo di farsi apprezzare per le sue rare qualità di scrittore e di eccezionale esperto del sapere e della scienza dei suoi tempi.

Iniziò la sua attività pubblicistica ne11619-20 con un commento alla Bolla di Papa Paolo V , che dedicò al cardinale Federico Borromeo conosciuto durante un suo soggiorno a Milano.

Vennero alla luce poi, moltissimi e interessanti opere di diritto, filosofia, etica, economia, teologia alternando continui viaggi per le città d'ltalia: Genova, Mantova, Milano, Bologna, Piacenza, Torino.

Ritornò a Napoli intorno al 1635 assolvendo incarichi di prestigio al servizio di vescovi e del suo Ordine, rifiutando la carica di vescovo che il cardinale Gaetano gli voleva offrire. A napoli visse gli ultimi giorni della sua esistenza.

La morte lo sorprese mentre era intento nella stesura di due opere, pubblicate postume, il 29 marzo 1643 all'età di 77 anni.