Sulle probabili Origini di Manocalzati.

Manocalzati è un comune posto a circa 500 s.l.m. sul lungo ed irregolare crinale che si estende tra l'altura del Colle Sant' Angelo e quello delle Toppole.Incerta ed opinabile l'origine del toponimo Manocalzati, secondo alcuni, e noi tra questi, il nome potrebbe derivare da " Monti Alciati" caratterizzati da 5 rilievi, quello del borgo di San Barbato col suo castello, il colle Sant' Angelo, quello delle Toppole ed altri due, meno pronunciati, tra San Barbato e le Toppole, il tutto come una mano protesa verso l'alto, dove le 5 alture stanno a rappresentare le cinque dita di una mano.Altri ricercatori sostengono che il nome Manocalzati potrebbe derivare dal Loco Malecalbiati o Malecalgiati quasi ad intendere un luogo abitato da poche persone di indubbia morale, inaffidabili e pericolosi!

L'origine del paese è medievale si fa risalire al periodo in cui i Longobardi (Long Bart = lunga barba; Long Barte = lunga lancia) popolazione germanica conquistarono l'Italia tra il 569 e 572] giunsero dal Sannio e si stabilirono nelle terre lungo il fiume Sabato, ciò è avvalorato non solo dagli elementi di tipo urbanistico ed architettonico ma anche per il termine "Casale" (agglomerato rurale) comparso per la prima volta in un contratto del IX secolo, dove accanto a questo termine compare il termine "Vico" (la strada secondaria o la borgata senza organizzazione politico amministrativo) di derivazione Romana. Ciò fa ritenere che i Romani soggiogati e i Longobardi invasori avessero diviso le terre e le abitazioni fissando la dimora i romani nei vico e i Longobardi nei casali.

Nell'insieme il Paese si componeva di due gruppi abitati ben distinti "Casal Soprano" (gruppo di case superiore a mezza costa della collina detta Toppole sviluppato con andamento a " Spina di Pesce" tipico delle comunità agricole, abitati sorti con l'intenzione di seguire la topografia del luogo e allo stesso tempo rendere possibile la vita lavorativa all'aperto. In quel tempo i lavori di artigianato erano svolti sul ciglio delle strade anche nel periodo più freddo dell'anno e la strada ad andamento rettilineo non si addiceva, sarebbe stata facile preda degli agenti atmosferici in particolare del vento. Il Casale era caratterizzato da una arteria principale l'attuale Via Roma sinuosa e ripida, e, più in basso, "Casal Nuovo". Entrambi di origine medievale - longobarda, Casal Soprano è il nucleo originario.

Di Casal Soprano degno di nota era il Palazzo Duardo posto ad angolo tra le vie Roma e Duardo ( gravemente danneggiato dagli eventi sismici del 23 Novembre 1980, ancora in via di ultimazione lavori ), il "Vico La Croce", alle spalle del palazzo, ad andamento sinuoso e cieco tipico del medioevo e la zona detta di Santa Maria (P.zza dell'Immacolata) che acquistò probabilmente la sua importanza tra il 1400 ed il 1500, testimonianza sono il palazzo Accomando e la Chiesa dell'Immacolata Concezione. Casal Soprano era facilmente collegato con il villaggio di San Barbato (tipico il castello medievale, le case " a Cascata" e la ripida strada, un tempo acciottolata), mediante sentieri la cui presenza oggi non è più percepibile se non parzialmente.

Diaframma naturale tra i due casali era, ed è tuttora, la zona detta " Topparella" che si sviluppa su un dislivello di circa 50 mt e che un tempo probabilmente era solcata da un semplice sentiero unica possibilità di collegamento tra i due casali.

Casal Nuovo, posteriore a Casal Soprano, si sviluppò con andamento a fuso partendo probabilmente da una cappella posta al termine del sentiero proveniente da San Barbato, innestandosi sulla zona spianata tra la Topparella e colle Sant'Angelo. Anche questo casale è caratterizzato da una arteria principale l'attuale Via P.Picone e da una serie di "Vico" che si incuneano tra le abitazioni verso le campagne, l'arteria terminava con lo slargo detto " Lo Sieggio".

Nel tempo diversi sono stati i tentativi di cucire i due abitati. Già a partire dal 1800, furono realizzati corpi di fabbrica lungo l'attuale via Umberto I° e dal 1900 furono realizzati l'asilo infantile parrocchiale, la scuola elementare e l'ex casa comunale. Certo che dopo secoli di tentativi ancora non è riuscito pienamente l'intento di cucire i due nuclei.

Un po' di Storia

 

E' difficile reperire notizie storiche sul nostro comune, di sicuro in seguito all'invasione Longobarda, le terre manocalzatesi vennero comprese nel Ducato di Benevento( le origini del Ducato si fanno risalire al 570 - 571 quando il Longobardo Zottone conquistò la città divenendone primo Duca).

Al periodo Longobardo seguì il periodo Normanno ( dal germanico Nord manner, uomini del Nord, provenienti dalla Svezia, Danimarca, Norvegia) La loro venuta è avvolta nella leggenda; comunque pare certo che al principio del sec. XI gruppi di Normanni siano emigrati dalla Normandia verso l'Italia Meridionale famosa per le sue fertili terre e per l'instabile situazione politica, di cui si poteva trarre profitto. Al periodo Normanno si fa risalire anche il villaggio di San Barbato del cui castello, costruito dai Longobardi, si parla in un documento storico del 1038. Oggi del castello rimane ben poco, nulla o quasi è stato fatto dal lontano 23 novembre 1980 per restaurarlo e consegnarlo alla comunità per farne monumento e simbolo del nostro Comune.

Nell'anno 1077 le terre furono conquistate dal Normanno Roberto I il Guiscardo Duca di Puglia. Nel 1127 il territorio di Manocalzati fu amministrato da Laudulfo subfeudatario del Conte di Avellino Rainulfo Butterico. Certamente nel 1241 Manocalzati era alle dipendenze di Avellino come dimostra la spesa a cui vennero chiamati i manocalzatesi per riparare il castello di quella città.Nel 1377 feudatario di Manocalzati era Cristoforo Grillo a cui successe la figlia Costanza, sposa in seconde nozze a Rinaldo Poderico, alla morte dei coniugi le terre andarono in gestione alla Baronia di Candida dominio della famiglia Capece prima ( nobile famiglia napoletana originaria di Sorrento) e alla famiglia Filangieri dopo( illustre famiglia dell'Italia meridionale le cui origini risalgono al sec. XI quando il Normanno Angerio a seguito di Roberto il Guiscardo si stabilì nel Principato di Salerno, nel XIII secolo il ramo dei Filangieri di Candida ebbe origine da ALDOINO seguito successivamente da Giovanni 1450 -1504).

Nel 1465, Ferrante I d'Aragona Re di Napoli concesse il territorio ad Antonello Poderico signore di Napoli, primogenito di Rinaldo.Nel 1601 le terre di Manocalzati furono acquistate da Marco Antonio Capano a nome di Giovan Battista di Tocco signore di Montemiletto. Nel 1625, il principe Giovan Battista II di Tocco affittò per tre anni a Carlo di Tocco le terre anche di Manocalzati fino al 31 agosto del 1628, termine prorogato fino al 31 agosto 1631. Nel 1634, San Barbato era un casale sotto la giurisdizione del capitano di Montefalcione.

Dal 1686 al 1693 il territorio di Manocalzati fu concesso dal principe Antonio di Tocco al capitano Carlo Fortunato. Probabilmente nel 1500 sul nostro territorio si ebbe uno scontro armato tra le truppe di Ferdinando II re di Spagna e le truppe francesi del re Luigi XII, la battaglia si svolse nell'ampio tratto che va da Pianodardine a Campopalmieri.(prof.A.Tirone)

Per quanto riguarda gli abitanti Manocalzati nell'anno 1532 contava 384 persone ossia 64 fuochi(Un fuoco corrispondeva ad un nucleo familiare composto da 5 o 6 persone), 77 erano i fuochi nel 1535, 83 erano nel 1561, nel 1643 i fuochi erano 88 e si ridussero a 66 in seguito alla pestilenza che colpì il paese nel 1656. Manocalzati, già nella prima metà del 1500 contava diverse Chiese oltre alla Rettoria di San Marco(chiesa non parrocchiale affidata ad un rettore) erano aperte al culto la Chiesa di Sant' Angelo, oggi inesistente, e la Chiesa di San Sebastiano, oggi del Carmine, con molta probabilità doveva esistere una cappella o un manufatto religioso, aperto al culto, nel Casal Soprano nel Vico La Croce.

Nel 1700 Manocalzati contava 1035 abitanti, apparteneva alla Diocesi di Avellino, la Rettoria di San Marco era stata elevata a Parrocchia servita da 10 canonici con la presenza di un Arciprete, esisteva anche la Confraternita Laicale dell'Immacolata Concezione. Nella prima metà del 1800 Manocalzati contava circa 1400 abitanti e faceva parte del Distretto di Avellino, nella seconda metà il villaggio di San Barbato non faceva più parte dei 73 comuni del distretto di Avellino venne accorpato al comune di Manocalzati.

Oggi il Paese conta circa 3050 abitanti.

Prof. Giuseppe Accomando

Arch. Maria Teresa De Benedictis