L'abito maschile antico Questo era costituito da pantaloni ampi di lino bianchi lavorati al telaio "sas ragas" fermati dal ginocchio in giù da "sos bestiales", gambali in orbace nero (su fresi) . Un altro elemento del costume maschile era la camicia "a collarittu" priva di colletto, ugualmente bianca di lino,sopra questa si indossava un corpetto nero "su zippone" a maniche lunghe a doppio petto, con abbottonatura laterale; in origine era anch'esso in orbace poi in panno o in velluto. Alla vita tra "su zippone" e "sas ragas" si indossava "sa roda" un gonnellino in orbace nero arricciato con attaccata nel retro una striscia di orbace "sa latranga" che veniva fatta passare tra le gambe e allacciata nella parte anteriore. Sul corpetto veniva indossato "su cappotto" una giacca con cappuccio sempre in orbace o panno. Questo veniva sostituito soprattutto in estate da "sa este" un gilet in pelle di vitello rossa o d'agnello nera. Il costume va via via sostituito nell'uso da abiti comuni, si è conservato comunque fino a poco tempo fa , quando sono scomparsi gli ultimi vecchi che lo indossavano. Adesso è usato solo in occasioni particolari come sfilate, feste ed esibizioni dei vari gruppi folkloristici. Elementi dell'abito: sa berritta = la berretta sas bottas = mezzi stivali sa chintolza = la cinta sa cobbanella = cappotto corto con cappuccio su cobbanu de fresi = mantella lunga sa 'este de pedde de anzone = corpetto di pelle d'agnello sa 'este de pedde 'e 'ittellu = corpetto di pelle di vitello su 'entone = la camicia su 'entone o collarittu = camicia con colletto sas pezzas de pese = pezze da piedi su berrittolu = berretto sas ragas = calzoni sotto il ginocchio sa roda = gonnellino nero su zippone = il corsetto L'abito femminile Generalmente le donne avevano due vestiti: uno usato per il matrimonio, le domeniche e i giorni di festa, che andava conservato gelosamente per essere indossato dopo la morte, e un altro abbastanza ordinario usato per tutta la settimana. Del primitivo costume scanese non si ha traccia, non si è conservato ne se ne ha alcuna riproduzione. L'unica ricostruzione che si ha è quella del settimanale "Il Buonumore" del 1878 che così Io descrive: "la struttura e la linea pressoché identiche a quelle del costume di Ghilarza. Qualche piccola differenza si nota nel busto per altro anch' esso di broccato azzurro decorato a fiori blu e bordato di rosso che è sensibilmente più aperto davanti, sì che, a stringerlo, interviene una larga allacciatura di nastro blu, orizzontalmente disposta tra le due alette. la gonna, di foggia identica a quella di Ghilarza, è di orbace marrone e orlata con un sottile nastro di seta grigia. Il grembiule, di colore verdino chiaro decorato a motivi floreali più scuri, è delle stesse dimensioni e forma di quello di Ghilarza. Sul capo, un unico fazzoletto di color lilla, operato a fiorami e frangiato. È piegato a triangolo e dei tre lembi uno cade sulle spalle, un altro tra omero e petto e il terzo è riportato sul capo. I preziosi sono pochi: cerchietti d'oro agli orecchi, una collana al collo e i tradizionali gioielli alla scollatura della camicia". Nessuna famiglia a Scano conserva questo tipo di abito; se ne conosce invece un altro che probabilmente fu l'evoluzione del precedente e che era l'abito giornaliero. Il tessuto non è più prodotto artigianalmente ma importato. La gonna è oscura color marrone con fiori piccoli o disegni neri bordati di marron-nero in tela ed è arricciata; la camicia è bianca in cotone, lunga fino ai piedi, aperta davanti e tenuta chiusa al collo da una coppia di gemelli in filigrana d'oro, le maniche larghe e strette di polsi. Sopra un corpetto ("s'imbustu") colorato in broccato o in raso tenuto stretto e allacciato davanti con stringhe o nastri (coldones) infilati in occhielli chiamati "Traos". Sulla gonna (bunnedda) si porta un grembiule (falda) in seta, arricciato davanti e legato dietro, con sfondo di colore violetto-lilla tempestato di fiori neri. Sulla testa un fazzoletto di seta o di cotone, di vari colori, generalmente marron o lilla o bianco con fiori o senza, che va tenuto piegato a triangolo con un lembo dietro e i due davanti ripiegati sulla testa per non essere d'impaccio quando la donna è indaffarata nei lavori domestici; diversamente questi due lembi scendono liberi davanti (a mancaloru ispaltu). Questo tipo di costume probabilmente era identico sia per i giorni festivi che per i feriali.Solo verso la fine del 1800 (o perlomeno noi di questo periodo l'abbiamo conservato) si ha l'introduzione di un nuovo abito femminile completamente diverso dal precedente: è tutto nero, in lana (tibè), costituito da gonna lunga ma meno larga della precedente; unu "zippone", corpetto, a maniche lunghe che arriva fino alla vita, più corto dietro, dove lascia intravedere la camicia bianca e allungato davanti, dove ha anche l'allacciatura; copre tutto il petto e si chiude a girocollo. Non ha alcuna decorazione. ma è lavorato in una maniera minuziosa nelle maniche e nel davanti: il tessuto è tutto ripreso a pieghettine quasi invisibili nelle maniche strettissime, fuorché nel gomito dove ha un'ampia buffa. La stessa lavorazione è nel davanti fino all' altezza del petto e sopra il petto.Con quest'abito, che probabilmente era l'abito da sposa o delle feste, le donne mettevano un ampio velo bianco di tulle. Elementi dell'abito: sos bottinos = gli scarponi sas colzas = le calze sa camisa = la camicia su zippone = il corsetto su dossu = la sottogonna sa falda = il grembiule s'imbustu = il busto s'iciallu = Io scialle sas iscrappas = le scarpe su mancaloru = il fazzoletto su mancaloru ispaltu = il fazzoletto steso sulle spalle sa unnedda = la gonna Abbigliamento attuale in generale Su berretto = il berretto Su colpette = il corpetto sas calzas = le calze sos calzones = i pantaloni sa camisa = la camicia sa canottiera = la canottiera su cappotto = il cappotto sa giacchetta = la giacca su golfo = Il maglione sos guanteses = i guanti s’iscelpa = la sciarpa sas iscrappas = le scarpe sa maglia = la maglia sas mudandas = le mutande sas mudandas de fundu = mutandoni da uomo su mancaloru = il fazzoletto sas pezzas de pese = pezze da piedi per uomini sa suttana = la sottoveste
I TESTI DI QUESTA PAGINA SONO TRATTI DAL LIBRO "Scano Montiferro" Ambiente -Storia -Tradizioni"
Raccolta di notizie a cura della Scuola Media (Anno scolastico 1987-1988) |