Sant'Antiogu Martire


(Tratto dal libro "SANT'ANTIOGU DE ISCANU" di Nanni Delogu)

Tra i vari libri che illustrano Scano Montiferro, con le tradizioni e le varie usanze, vi è anche un minuzioso opuscolo realizzatto da Nanni Delogu dove si possono trovare svariate notizie attinenti la vita di Sant'Antioco e il ruolo che il santo occupa nel nostro paese. Per far conoscere il Santo Martire ci avvaliamo di alcune parti di questo libro, che sicuramente l'autore riesce ad illustrare in una maniera migliore a quella che potrei offrire io e ve le presentiamo all'interno del sito web.

Iconografia del Santo
Una delle caratteristiche dell’iconografia di Sant’Antioco, sia nella pittura sia nella scultura, è quella del gigantismo. Questa rappresentazione è giunta fino a noi. Infatti l’antica statua di legno dorato, che si trova nella cappella della chiesa parrocchiale, è di notevoli dimensioni. Intorno ai primi decenni del secolo aveva bisogno di essere restaurata ed il restauro fu eseguito dall’artista scanese Isidoro Delogu. In tale occasione la statua fu accresciuta ancora di alcuni decimetri per conferirle le proporzioni canoniche della scultura classica.
Persino la nuova statua, utilizzata nelle processioni, è gigantesca e il suo peso è di circa 120 chilogrammi. La statua, detta S. Antiogu nou, fu donata dal Sig. Giovanni Congiu nella primavera del 1932. Ordinata dal continente l’anno prima, arrivò in treno fino a Tinnura e da lì trasportata con un carro dal Sig. Giovanni Fadda. Il costo della statua fu pari a quello di quattro gioghi di buoi scanesi domati.

Le Feste
Dal 1636 in onore del Santo sulcitano si celebrano tre feste l’anno, in Aprile, in Agosto e in Novembre. Le feste hanno conosciuto vicende alterne ma la devozione al Santo non è mai venuta meno. Verso la fine del secolo scorso, quando con l’incameramento dei beni ecclesiastici la Parrocchia non poté più assicurare il sostegno finanziario alla chiesa di Sant’Antioco, alcune famiglie supplirono alle spese della festa lasciando poi l’incarico ai loro eredi che contribuiscono tuttora col titolo di Obreris.
Intorno agli anni trenta il vicario Nonnu Mannu istituì le figure delle Prioresse, due persone che per promessa si assumono il compito di curare la pulizia e l’ornamento della chiesa campestre e della cappella parrocchiale per un anno.
Le celebrazioni liturgiche hanno sempre rispettato le date canoniche indicate dal Rituale delle Messe . La festa più antica, con Messa e Ufficio proprio, è quella del Dies natalis, celebrata in tutte le chiese il 13 Novembre anniversario della morte del Santo avvenuta l’anno 127 sotto l’Imperatore Adriano. La più importante tuttavia, in festo solemnis commemoratio traslationis S. Antiochi..., è la ricorrenza di primavera che si festeggia il lunedì successivo alla seconda domenica di Pasqua . L’altra solennità si svolge l’ultimo lunedì di Agosto.
Sin dalle origini in occasione della festa di Aprile e quella di Agosto, la statua del Santo veniva trasferita dalle confraternite accompagnate dai fedeli dalla chiesa parrocchiale, dove si custodiva tutto l’anno, alla chiesa campestre. La processione si snodava lungo il sentiero dell’antica via che da Scano portava a Macomer.
Sul finire degli anni cinquanta, quando venne inaugurata la strada che conduce alle Sorgenti e al Santuario, il vicario Nonnu Mannu propose di effettuare il trasporto del simulacro attraverso la nuova strada. Così il 6 maggio del 1957 la statua fu collocata su un autocarro che partì in direzione della chiesa di campagna seguita da un lungo corteo di autoveicoli. L’iniziativa venne accolta volentieri e ben presto diventò una singolare tradizione che attualmente si ripete due volte l’anno.
Negli anni settanta su proposta del Parroco don Pietro Mameli fu anticipato il trasporto del Santo alla domenica antecedente la festa in modo da poter celebrare nella chiesa campestre la novena alla presenza del Simulacro. Lo stesso Parroco propose anche di trasferire il Simulacro per la festa di Aprile e di riportalo alla parrocchia dopo la festa di Agosto in modo che per un lungo periodo dell’anno la chiesa campestre potesse essere un punto di richiamo per i fedeli. Un altro suo desiderio fu quello di ripristinare almeno per una delle feste l’antica tradizione della processione a piedi, ma non visse sufficientemente per vedere realizzato il suo sogno.
Nell’estate 1996, un gruppo di giovani espresse la volontà di trasportare sulle spalle il pesante Simulacro lungo il sentiero di campagna. Incoraggiati dal neo parroco don Franco Oggianu e dal saveriano Padre Giovanni Pes, il 28 Agosto, dopo trentanove anni, si ripeteva l’antica usanza con grande partecipazione dei fedeli.

Un'antica testimonianza
Questa singolare deposizione registrata nel Process de Miracles del 15 maggio 1593, ci fa pensare ad un evento forse accaduto nella nostra chiesa:
“Item q(ue) en anys passat la honesta Preciosa Cany muller del / M(ossen) Juan Cuquo Fodano tenia mal de porsellanes tant forts q(ue) las / portaua plenes de vermes j hoit Missa en la igles(sia) de S. Antiogo prego à S. Antiogo li fos intercessor a N. S. per q(ue) / la lliberas de dita enfermetat j a la tornada renta(n)t se e(n) la / font de Cabudaquas lo lloch del mal fo(n)ch curada j lliberada / de aqueli j feu gratias à Deu i al dit Sa(nc)t.”
In lingua Sarda Scanese:
Annos innanti ’e oe una zerta tia Preziosa Canu muzzere de Ti Zuanne Cocco Foddanu fuit leada dae su male de sas ranas tales chi las portait prenas de elmes. (Andada a intender) Missa a sa cresia de Sant’Antiogu hat pregadu su Santu chi essere pedidu a Nostru Signore de la liberare dae qussa maladia.
A sa torrada, passande peri sos benales de Cabudabbas fuit sanada dae su male e liberada dae s’unfrore. No bastait a render grassias a Deus e a su Santu.
In Italiano:
Negli anni scorsi l’onesta Preziosa Cany moglie del Signor Giovanni Cuquo Fodano soffriva di scrofola in forma molto grave con tumefazioni piene di vermi. Così, avendo assistito alla Messa nella chiesa di S. Antioco pregò il Santo di intercedere presso il Signore affinchè la liberasse da quell’infermità.
Tornando (a casa), passando per la fonte di Cabudaquas fu sanata nelle parti malate e liberata dalle tumefazioni, ringraziando Dio e quel Santo.

La citata "font de Cabudaquas" sarà un riferimento alle nostre sorgenti?

Orazione a Sant'Antioco Martire
O inclito Santo, o grande nostro protettore, ascoltate colla vostra pietà le suppliche dei Vostri devoti, e purificate con lo splendore della Vostra Santità le miserie dell’anima mia. Intercedete presso il trono dell’Altissimo per le necessità della Santa Chiesa nostra madre, per la pace e concordia tra i principi cristiani, l’esterminio delle eresie e il trionfo della santa fede.
E poiché il Signore Vi ha arricchito di tanti e sì grandi doni, coi quali avete confuso i pagani e messo in costernazione l’inferno, Vi supplico, mio avvocato e protettore, che facciate partecipe della Vostra virtù l’anima mia, acciò trionfi dei suoi nemici, e ottenga dalla divina giustizia il perdono dei suoi peccati.
Interponete per ottenermi la grazia, i meriti dei Vostri patimenti e del Vostro glorioso martirio, unitamente alle pene del nostro Signore Gesù Cristo, e ai dolori della sua Santissima Madre. Così sia.