ATTESA INUTILE

Il vento faceva gocciolare le grondaie verso l'alto come se il mondo fosse a testa in giù.

Il sole e la pioggia scherzavano a rincorrersi girando attorno alla mia auto, senza accorgersi di me che li osservavo dietro i finestrini affollati da minuscole goccioline di pioggia.

Il mare rombava continuamente, lasciando senza speranza il mio desiderio di silenzio.

Sembrava che stesse liberandosi di cose vecchie, rotolando con forza tutti gli oggetti nascosti nella sua cantina fuori sulla spiaggia.

Ma niente riuscivo a trovare sulla sabbia che potesse essermi utile o che mi piacesse.

Solo vagavo lasciando impronte, incurante di lasciare prove del mio passato.

Prove che mi avrebbero un giorno accusato di essere rimasto giovane in tutti i fallimenti della mia vita, in tutte le insicurezze che ancor oggi inseguono la mia ostentata maturità che non vuole più giocare.

Il vento riusciva a trovare fra le dune sabbia asciutta disposta ancora a seguirlo volando.

All'orizzonte un arcobaleno preannunciava la fine della pioggia, ma veniva allontanato dalle grigie urla del vento.

Solo i gabbiani imparavano qualcosa da questa giornata inventata ad attendere il ritorno dell'amore.


 
   
 
 

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