La storia... |
La Chiesa ha dato il nome a tutta la contrada ma questo nome ha un immenso significato. Da studi approfonditi si è accertato che la struttura di questo edificio è stata costruita sui “pensili” di una antica villa romana e precisamente la Villa di Zeto. La storia vuole che in questa villa sia morto il filosofo greco Plotino. Egli si recava spesso a Suio, ospite dell’amico e allievo Zeto, per usufruire delle acque termali. Il ritrovamento di un sarcofago e di spezzoni di altri sarcofagi ( oggi custoditi nel museo dell’antica Minturnae ) inducono a confermare il fatto che proprio qui si trovasse la sua tomba e che il tempo abbia disperso le sue ceneri. Le strutture della Chiesa si rifanno all’architettura romanica del XIII secolo: si notano infatti un rosone centrale, due lasene laterali, e la pianta basilicale a tre navate, senza abside e transetto, con archi a tutto sesto. La Chiesa è stata edificata su costruzioni preesistenti, vista la sovrapposizione di stili diversi: il megalitico nella parte inferiore; un muro tipicamente romano nella parte centrale e, alla sommità, strutture medievali. Al di sotto del piano della Chiesa si notano cinque corridoi paralleli disposti trasversalmente alla Chiesa stessa, con volte a botte. Sul primo gradino in pietra locale dell’ampia scalinata che porta al piano rialzato dove si trova l’attuale cappellina, è scolpita la croce dell’Ordine dei Cavalieri di Malta,a testimonianza di chissà quale avvenimento. Nella Chiesa si conserva l’antica statua di S. Maria in Pensulis, sicuramente antecedente al 1900, che la tradizione popolare ha da sempre festeggiato nella prima Domenica di Agosto. Nei campi circostanti sono sparsi resti di colonne, di capitelli e resti di sarcofagi, di cui alcuni coperchi sono usati some sedili, il tutto probabilmente del IV secolo. Purtroppo tutta questa struttura avrebbe un urgente bisogno di essere restaurata e rivalutata, probabilmente anche con scavi archeologici che ci riserverebbero non poche sorprese. |