Gli Incubi


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L'Angelo Nero
Pioveva...molto...troppo...quel giorno si poteva quasi afferrare l'attimo...il secondo...ma con la sua fragilità cosa avrebbe afferrato?
La vita...la morte...che cosa? Tutto profumava di lei...le cose...la gente...gli abiti...il caffè nella tazzina...il filtro della sua sigaretta...
Maledetta...lei...i suoi occhi e il suo sorriso...lei...i suoi ma e i suoi forse...non si poteva dare un nome a quella senzazione...
"Il suo ricordo non mi basta! Il suo sorriso non mi passa!"
Un dolce mormorio e un candido sorriso.
"Mizar vieni qui?"
"Ecco! Mi chiama! Ma io non andrò...non ora...non adesso...."
"Mizar dove sei? Non ti sento! Ti prego vieni qui... ho paura se non ci sei tu!"
Lentamente l'angelo della morte si adagiò al suo fianco.
"Eccomi Piccolina!"
Lei affondò le sottili dita nei lunghi capelli di lui...venne circondata dalle nere ali dell'angelo...un sospiro.
"Ti voglio bene Mizar.."
Il rumore di uno schianto! Il cuore dell'angelo perse un battito.
...tu...tum...tu...tum...tu...tum...cos'è la morte?
"Mizar che cosa significa morire?"
Un sorriso amaro e una stretta al petto.
"Morire Piccolina è non poterti abbracciare più".
Il Conte Octavian
dedicato alla sua Piccolina