LA NATO E ………….LA RUSSIA

 

“Rusbat”: è la denominazione NATO del reparto russo che, nel 1996 dopo gli accordi di Dayton, è passato ad operare in Bosnia dalle dipendenze dell’ONU a quelle dirette del comando IFOR (Forza d’interposizione NATO).

Nel suo“compound” a Garbavica (Sarajevo) è subentrato dopo il rituale e cordialissimo (ricordo bene) passaggio di consegne, il 18° Reggimento Bersaglieri della Brigata Garibaldi.

Risalgono a quel periodo i primi veri rapporti sul campo tra NATO e Russia, rapporti che si sono ripetuti tre anni dopo in Kosovo con un contingente russo schierato nella K-FOR (Forza NATO).

Antecedenti questi che - unitamente al cambiamento del quadro geo-strategico - hanno contribuito alla creazione nell’ambito dell’Alleanza Atlantica, di un nuovo organismo: il Consiglio NATO-RUSSIA, del quale, e solo di esso, quest’ultima è membro effettivo anche se con qualche limitazione.

Certo non può essere discussa la valenza storica dell’avvenimento, ma è pur vero che è necessario, a scanso di equivoci, operare dei distinguo, per non ingenerare nell’opinione pubblica entusiasmi ed euforie premature, non del tutto giustificate.

Ma passiamo ad esaminare i distinguo, evidenziando solo  quelli che ritengo più probanti:

primo:  La NATO resta ancora uno strumento concepito per la difesa collettiva e l’art. 5 del suo Trattato (intervento armato di difesa)  rimane prerogativa solo dei  vecchi 19 membri. Il nuovo Consiglio NATO – Russia non sostituisce quello Atlantico (di cui la Russia non fa parte) ove vengono prese le decisioni politico – militari. Nel nuovo Organismo ogni membro potrà porre il veto alla discussione di determinati argomenti qualora non ritenga opportuno farlo in presenza della Russia per motivi di sicurezza o per interessi nazionali o dell’alleanza. La Russia, da parte sua, non ha diritto di veto sulle decisioni della NATO; quest’ultima potrà comunque procedere anche in caso di disaccordo con la prima. Il vertice del 28 maggio u.s. può essere considerato solo la prima tappa di un lungo processo di avvicinamento; parlare di un vero e proprio ingresso della Russia nella NATO di oggi (come enfatizzato da molti organi di stampa) è senza dubbio prematuro;

secondo: la Russia ha bisogno di occidentalizzarsi. Settant’anni di potere dittatoriale in regime comunista hanno imposto un modo di vivere e una mentalità che non possono essere cancellati di colpo. Le diversità col mondo occidentale sono tante e, per taluni aspetti, sono considerate dalla grande maggioranza del popolo russo, delle autentiche peculiarità che alimentano il proprio orgoglio e la propria tradizionale diffidenza, ostilità ed antipatia per l’occidente peraltro accertate in un recente sondaggio d’opinione. Inoltre sussiste presso la Nomenclatura militare una notevole contrarietà alle aperture di Putin verso la NATO anche perché  un eventuale allineamento ed adeguamento dello strumento militare russo agli standard NATO richiederebbe radicali cambiamenti strutturali ai quali  i militari non si sentono ancora pronti e che postulano ingenti risorse finanziarie al momento non disponibili;

terzo: i dissensi e le diversità di interessi tra USA e Russia nei vari focolai di crisi sono numerosi: India-Pakistan, concordi nel chiedere ad entrambi moderazione, gli USA considerano il Pakistan retrovia vitale per le operazioni in Afghanistan ed appoggiano in pieno la politica del gen. Musharraf; la Russia invece ha rapporti molto amichevoli con l’India e ne è il principale fornitore di materiale bellico convenzionale. Afghanistan, le due grandi potenze collaborano nella lotta al terrorismo di Al Qaeda nel settore “Intelligence”, ma il governo provvisorio di Karzai, che gli Americani sostengono, non è gradito ai Russi. Iraq, la Russia è nettamente contraria ad un intervento armato USA per rovesciare il regime di Saddam Hussein. Iran, gli Americani sono in aperto contrasto con la politica dei Russi nei riguardi di Teheran alla quale quest’ultimi vendono tecnologia del settore nucleare. Cecenia, la ”alleanza” tra le due potenze contro il terrorismo islamico ha posto sotto silenzio gli eccessi operati dai soldati russi in quel Paese, ma tali fatti non sono certo ignorati dall’opinione pubblica americana che chiede al Presidente Bush un’azione più dura nei confronti di Mosca per la tutela dei diritti umani. Corea del Nord, inserita nell’”asse del male” dagli USA, è per la Russia un partner col quale ha avviato un intenso dialogo anche in tema di armamenti di natura missilistica. Repubbliche baltiche, è imminente (novembre 2002) l’ingresso nella NATO di Estonia, Lettonia e Lituania. La Russia rimane comunque contraria, anche se l’accordo del 28 maggio u.s. ne riduce il disappunto. Cina, i Russi mantengono relazioni privilegiate con la grande potenza orientale, tanto da informarla puntualmente su tutti gli sviluppi delle relazioni con l’Occidente. L’America invece è costretta a condurre una politica interlocutoria per l’appoggio a Taiwan e, per taluni versi, con note di contrarietà dopo la denuncia del trattato anti-difese balistiche (ABM).

Da tutto ciò è possibile arguire che non mancano contrasti e diversità di interessi politici, economici e militari tra USA e Russia e , per alcuni aspetti, tra NATO e Russia .

Certo sussistono anche  settori di collaborazione e cooperazione quali: la lotta al terrorismo internazionale, la lotta alla proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei loro vettori, la minaccia di conflitti sempre più estesi dal Medio Oriente alle frontiere di India e Pakistan, le operazioni di peace-keeping e di peace-making, azioni umanitarie e di soccorso.

Proprio questi nuovi rischi, emergenze e minacce hanno impresso un’accelerazione al processo decisionale che ha portato alla costituzione del Consiglio NATO-Russia o “Consiglio dei Venti” del quale la diplomazia italiana è stata brillante protagonista.

Ma tutto ciò deve essere considerato solo ed esclusivamente quale primo, ancorché storico, di una serie di passi ancora da percorrere prima di poter considerare la Russia a tutti gli effetti nella NATO.

     

                                                                               Gen. Agostino PEDONE

                                                                               agos.pedone@tiscalinet.it