NUOVI SCENARI GEO-POLITICI NUOVO STRUMENTO MILITARE

 

1.             PREMESSA

 

Viviamo un momento storico di grandi e radicali cambiamenti che si succedono a brevissimi intervalli di anni.  Essi hanno comportato profondi mutamenti del quadro geo - politico e quindi delle relazioni internazionali, modificando il significato stesso di sicurezza con conseguente riconfigurazione dei ruoli e delle modalità d'impiego degli strumenti militari; con essi è mutato il modo d'intendere la professionalità, l'etica militare, le strutture, l'addestramento e l'equipaggiamento delle Forze Armate.

Di pari passo, quindi, con la crescente globalizzazione della politica, dell’economia, dell’informazione e di certi problemi sociali, si sono stabilite nuove condizioni geo-strategiche che hanno portato al superamento del concetto di difesa statica per riconfigurarne un altro di difesa comune dinamica, proiettata fuori dai confini nazionali, all’interno di uno Stato o più Stati, in situazioni di crisi politica, sociale ed economica in conflitti suscettibili di spiralizzazioni.

 

 

 

 

2,      NUOVO OUADRO GEO - POLITICO

 

 

 

Dal 1989 - anno della caduta del muro di Berlino e della conseguente frantumazione del blocchi monolitici contrapposti - una serie diversificata di situazioni internazionali, si è succeduta in tempi brevissimi.

Inizialmente si è gridato - per lo più nel mondo occidentale - alla scomparsa del "nemico", inteso nell'accezione più comune del termine e quindi al possibile instaurarsi di una "Pax Mundi" che avrebbe reso inutile la presenza di dispendiosissimi strumenti militari.

Successivamente lo scoppio della "Guerra del Golfo" con l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq, ha posto pesanti remore alla ottimistica visione di un mondo nuovo, prefigurando nel contempo, con lo sgretolamento del comunismo in URSS un asse preferenziale USA-RUSSIA che avrebbe potuto scoraggiare e scongiurare crisi, prevaricazioni e sovvertimenti dell'ordine e del diritto mondiale.  Ma anche questa concezione, per taluni aspetti ottimistica, non ha avuto reale riscontro a seguito del collasso interno che ha interessato la RUSSIA e

della "inopportunità" di affidare - ancorché voluto - ad una sola grande potenza l'incombenza di vigilare sull'ordine e la pace mondiale.

E' venuta ad instaurarsi così una nuova stagione, quella attuale, pregna di incertezze- di rischi, di crisi, di tensioni di diversa natura, che postula l'attenzione, impegno morale e risorse pari e forse di più di quelle che richiedevano i tempi della guerra fredda.

Di recente abbiamo vissuto - ed ancora sussistono strascichi - un periodo, per taluni aspetti, di disordine ed anarchia internazionale, caratterizzato dallo scoppio di conflitti interni, etnici ed identitari (KOSSOVO), dall'insorgere di nazionalismi (BOSNIA - ERZEGOVINA) dal collasso delle strutture interne (ALBANIA).  E questo molto vicino a noi, per non parlare della conflittualità in Estremo - Oriente, in Medio – Oriente, nell' Asia Meridionale e nel Golfo.

In estrema sintesi la massa dei conflitti non è più tra Stati ma all'interno degli stessi.  Non è ipotizzabile più nel breve termine una minaccia diretta contro gli interessi vitali quali l'integrità territoriale dei nostri Stati, essa è diventata marginale comunque e riferita ad eventualità di lungo termine che non può essere scartata a priori, considerata la dinamicità e l'imprevedibilità della evoluzione della situazione internazionale.  Quindi nessuna minaccia globale nel breve e medio termine, anche se fenomeni di spiralizzazione dei conflitti regionali ed interni potrebbero farne temere l'insorgere.

La sicurezza pertanto si è trasformata in una "specie di investimento" per la stabilità e per l'instaurazione di un ordine internazionale duraturo e per l'affermazione  della democrazia e del rispetto del diritti umani.

Per dirla con gli esperti di geo – politica, la sicurezza "da unidirezionale" e monodimensionale si è trasformata in multidirezionale e polidimensionale.

 

 

 

 

 

 

3.       GLI STRUMENTI MILITARI

 

 

 

Nuovi scenari geo - politici, nuovi ruoli demandati agli strumenti militari che sono chiamati ad  assolverli.

Alle unità operative e, quindi, ai soldati vengono affidati compiti che sono, per taluni aspetti, diversi da quelli tradizionali: il soddisfacimento di questi postula l'esigenza di disporre di forze strutturalmente idonee a far fronte ad emergenze ed imprevisti, reagendo in tempi brevi.

Le funzioni principali affidate allo strumento militare italiano sono:

-         presenza e sorveglianza sul territorio nazionale:

. concorso alla salvaguardia delle libere istituzione ad al mantenimento dell’ordine  

  pubblico;

. concorso per il bene della collettività (calamità naturali).

-         difesa degli interessi esterni e contributo alla sicurezza internazionale:

. operazioni di tipo umanitario;

. operazioni di PEACE SUPPORT; (PSO)

-         difesa integrata degli spazi nazionali e dell’Alleanza:

. dissuasione con strumenti credibili;

. prevenzione nelle aree di crisi;

. difesa diretta del territorio Italiano e di quello degli Stati Alleati.

 

 Per adempiere in maniera adeguata a questi compiti è in atto nella F.A. italiana, ed in particolare   nell’Esercito, un processo di trasformazione direi fuori straordinario per intensità e rapidità di cambiamenti, un mutamento epocale a cui hanno concorso fattori esterni ed interni.

I primi sono ascrivibili al mutato quadro geo-politico già evidenziato; i secondi sono riconducibili essenzialmente ad una ridotta disponibilità di giovani per denatalità, alla trasformazione dell’obbligo a  prestare servizio militare in scelta soggettiva, alla impossibilità di conseguire adeguati livelli addestrativi per la breve durata della ferma militare (10 mesi), alle

 

 

remore d’impiegare giovani di leva in operazioni fuori area ad infine all’onere sociale, non più accettato da vasti settori del paese connesso con l’obbligo di leva . Sicché nel giro di pochi anni si è passati da un Esercito basato sulla coscrizione obbligatoria ad un altro misto come è ora e, tra qualche  anno ad un Esercito interamente professionale. E’ quanto ormai processo giudicato irreversibile.

Dovendo fare un riferimento preciso a scenari geo-politici nuovi, ho scelto le operazioni di supporto alla pace (PSO) che oggi sono quella di maggiore attualità, ed interessano tutti gli Eserciti Europei e no e sono direttamente connesse con la politica esterna di ogni Nazione.  

Ciò premesso ed alla luce di tali scenari esaminerò quali sono le nuove esigenze strutturali degli  strumenti militari nelle principali componenti tradizionali quali il personale, gli armamenti, l’equipaggiamento ed supporti operativi e logistici, struttura.

Mai come ora ed in questo ambito è valido l'assioma che la politica senza la forza è solo una dichiarazione di buoni propositi, quasi sempre irrealizzabili e perciò inutili.

 

a. Personale

 

 

"Un buon soldato non può essere solo un soldato" (Mar.  L.LYAUTEY) e questo principio è

ancora più valido per il soldato impiegato in missioni fuori Area.

Si tratta di personale volontario, per il quale, pur senza stravolgere la preparazione addestrativa tradizionale è necessario far prevalere in essa l'acquisizione di principi etici e umanitari.

 

In sintesi è necessario far acquisire al personale:

-          spiccata fiducia nei propri mezzi fisici e spirituali-, notevole iniziativa;

-          elevata capacità di affrontare con freddezza ed in tempi rapidi situazioni complesse, ad altissimo rischio, pericoli, sorprese ed altro che può capitare;

-          elevata capacità decisionale (fino ai minori livelli), nell'alveo di direttive già impartite, senza aspettare ordini da superiori gerarchici;

-           

-          spiccato buon senso e flessibilità comportamentale senza indulgere in violenze e/o debolezze od atteggiamenti passivi;

-          preparazione psicologica che elimini vulnerabilità o dubbi caratteriali c/o morali nell'implego della forza (Regole di Ingaggio).

Per perseguire tale formazione del personale, è in progetto presso la Scuola di Fanteria, l'attuazione di un Centro di Addestramento alle Operazioni Diverse dalla Guerra (Military Operation Other Than War- MOOTW).

 

b. Armamenti

 

 

Tra i principi fondamentali che regolano le PSO, particolare importanza assume la credibilità considerata come capacità di assolvere la missione.

Uno strumento militare inserito in un contesto operativo multinazionale oltre ad assicurare una equilibrata distribuzione delle varie componenti deve avere una valenza tecnico operativa quanto meno del livello degli altri strumenti omologhi.

Ciò postula l'acquisizione di sistemi d'arma che consentono di operare a pari livello con i paritetici partners stranieri.

L'armamento individuale può essere considerato valido come pure quello di bordo del nuovi cingolati "DARDO".  Talune remore sussistono tuttora per la componente c/a ed i sistemi d'arma dei carri.

Comunque la "funzione combat" essenzialmente affidata alle unità di fanteria ha bisogno di essere potenziata nella mobilità (su terreno vario e su strada), nella protezione e la potenza di fuoco (unità mecc.,blindate, e aeromobili).

 

c. Equipaggiamenti

 

 

Nell'impiego fuori area, per la diversificazione degli scenari, delle zone di impiego, delle attività da sviluppare sono richiesti equipaggiamento e dotazioni specifiche che assicurino al personale efficienza e quindi operatività.

 

 

Le PSO hanno in genere durata lunga e non comportano - si spera - scontri armati.  Sicché le unità, pur senza esaurire la propria capacità operativa , si logorano in termini di efficienza e quindi anche negli equipaggiamento e dotazioni.

Inoltre la "vicinanza" di altri contingenti di diversa nazionalità, postula, tra l'altro, la necessità - per ovvi motivi di raffronto - di disporre di equipaggiamento rispondenti alle esigenze; il non averli a disposizione crea danni all'immagine della F.A. , ma ancor più, riflessi negativi sul morale del personale.

 

d. supporto Logistico

 

 

Il dispositivo logistico deve rispondere a taluni requisiti di base quali:

-    estrema semplicità nell'articolazione (due fasce : una di sostegno ed una di aderenza);

-    capacità di espandersi senza difficoltà, per consentire l'inserimento di complessi operativi interforze o più ancora l'integrazione con altre componenti multinazionali.  In sintesi è importante disporre di strutture aperte alla integrazione/immissione di altre

      organizzazioni di supporto almeno dei maggiori paesi NATO;

-     struttura molto flessibile;

-    capacità di esprimere ed assicurare interventi rapidi, tempestivi ed aderenti.

Nelle PSO la proiezione delle forze in aree più o meno lontane dal territorio nazionale, comporta di solito un allungamento del braccio dei rifornimenti e quindi è necessario attivare basi logistiche (portuali e/o aeroportuali) da organizzare opportunamente sia sul territorio nazionale

che su quello fuori area.  Per cui l'accentramento delle risorse e il decentramento delle attività logistiche sembra essere la giusta policy che dovrà caratterizzare la logistica moderna.

Un esempio: il settore del mantenimento opererà di norma attraverso la sostituzione di complessi da attuarsi nella fascia di aderenza per consentire di tenere nella dovuta efficienza materiali e mezzi.  Inoltre per evitare pericolosissimi cali di operatività in situazioni ed ambienti ad altissimo rischio, è necessario prevedere il potenziamento della fascia di aderenza con organi inseriti

 

direttamente nella componente operativa anche per conseguire un equilibrato livello di autonomia funzionale logistica delle unità.

 

e. Supporti Operativi

 

 

Riguardano essenzialmente le Forze Speciali, la Componente Genio il Supporto delle

Trasmissioni / Intelligence / IEW.

 

1.     Le forze speciali (SF)

 

       Sono impiegate in attività di chiarificazione ed intelligence.

In un contesto operativo fuori area sono chiamate a svolgere inizialmente compiti vitali a sostegno diretto dei complessi di forza che operano in ambienti ad altissimo rischio;

esse concorrono nel contempo all'acquisizione e designazione di obbiettivi posti in profondità.

L'attuale limitata disponibilità di SF ( 9' rgt.  "Col.  Moschin") suggerisce un impiego mirato e temporaneo del reparto alle sole fasi critiche della missione, utilizzando in situazioni di "routine" a basso rischio, reparti all'uopo addestrati e preparati, inseriti organicamente nella G.U. el / rgt.  Questi potrebbero essere costituiti da personale VSP, particolarmente validi fisicamente, moralmente e professionalmente, da abilitare all'impiego, previa accurata e severa selezione.

Tale provvedimento consentirebbe di disporre l'impiego delle SF a livello di vertice e solo in circostanze e per il tempo necessario per fronteggiare situazioni limite.

2.    La componente Genio

Assolve un ruolo di enorme rilievo nelle PSO e deve essere potenziata.

Questi in sintesi gli ammaestramenti tratti dall'impiego nel Teatro Bosniaco.  Il particolare ambiente naturale, molto difficile, la presenza di mine, trappole esplosive ed ordigni inesplosi ne hanno esaltato l'importanza dell'impiego.

Le esigenze ancorché molteplici possono essere compendiate in tre grandi branche:

 

assicurare la mobilità, i lavori infrastrutturali e la bonifica del territorio da ordigni esplosivi; queste possono essere demandate a due componenti essenziali: una su base reparto guastatori, l'altra su nuclei Bonifica Ordigni Esplosivi (BOE).

Quest'ultima assume importanza preminente nel momenti "caldi" e nelle aree di insediamento delle unità.

Da non trascurare, infine, a situazione stabilizzata, l'impiego della componente Genio Ferrovieri di "utility repaire" nell'ambito delle operazioni civili - militari.

 

3.   Supporto delle trasmissioni / Intelligence / IEW

E' questa l'area di massima evoluzione tecnologica a livello internazionale e, pertanto,

è abbisognevole di un forte impulso in ambito Forza Armata.

Attualmente nel settore, presso lo SME sono in corso studi specifici sviluppati anche alla luce dei recenti ammaestramenti tratti dalla condotta di numerose operazioni fuori area (PSO), al fine di trarre vantaggi informativi dall'ambiente, globalmente inteso, per la salvaguardia della sicurezza fisica delle formazioni e per conoscere e capire il contesto operativo e le aree di intervento.  E' importante nel contempo per diffondere con trasparenza ed imparzialità, informazioni relative agli obbiettivi e compiti della Forza Intervento.

Per un Comandante tale supporto è vitale e ne condiziona l'attività di Comando.

 

 

f.    Strutture Ordinative

 

 

Nelle PSO , a differenza di quelle tradizionali, interagiscono diversi fattori, per cui il “successo”

 

 (non la "vittoria") va perseguito attraverso lo sviluppo armonico di una vasta gamma di attività

 

prevalentemente non violente, in scenari quasi sempre cangianti.

Per cui non è conveniente impiegare moduli organici precostituiti, bensì ricorrere a contingenti strutturati "ad hoc".

 

In sintesi, le unità raggruppate in formazioni standard nelle sedi stanziali, per ovvie ragioni disciplinari ed amministrative, devono essere assiemate all'atto dell'impiego ed in funzione dell'esigenza in moduli operativi, ricorrendo, così, al principio della "TAKS ORGANIZATION'.

Lo strumento pertanto dovrà essere delineato secondo due principi fondamentali:

 

 

-         la modularità della struttura, definendo le singole capacità operative, ossia moduli di base

      capaci di assolvere specifiche funzioni;

-     la economicità delle formazioni secondo "pacchetti di capacità", ossia insieme di

           

             moduli costituiti da singole capacità, strettamente attagliati alle missioni da assolvere.

 

 

 

4.  CONCLUSIONI

 

 

Gli ammaestramenti da trarre dalle operazioni PSO portano quindi a rivisitare talune componenti dello strumento militare per conferire ad esse una maggiore efficienza ed un migliore allineamento ai livelli qualitativi di quelle dei Paesi europei analoghi.

In sintesi è necessario operare per conferire a:

-          personale VFB - con una già valida preparazione professionale - una più elevata formazione culturale e spirituale;

-          armamenti una più spiccata efficienza e modernità di alcune componenti operative;

-          equipaggiamento una maggiore idoneità alle variegate attività da svolgere, nelle più disparate situazioni ed aree;

-          supporti tattici quel salto di qualità che qualificano lo strumento militare e ne agevolano le attività di Comando e Controllo;

-          supporto logistico la necessaria semplificazione attraverso una riduzione quantitativa degli organi, un accorciamento della catena funzionale ed una elevata flessibilità del sostegno;

-          strutture ordinative una accentuata modularità, attagliata alle specifiche esigenze ed una elevatissima capacità C2 al Comando che le impiega.

A tutto questo va aggiunta la necessaria sintonia fra azione politico / diplomatica e quella militare, unicamente ad una valida campagna informativa "press information", per assicurare alla missione l'importantissimo sostegno dell'opinione pubblica.