Il Forum Regionale Lombardo del Terzo Settore

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a cura del Forum Regionale Lombardo del Terzo Settore


L'Authority del Volontariato
 

PER UN’ AUTHORITY CHE SIA UN’OPPORTUNITA’ DI PROMOZIONE E DI SVILUPPO DEL TERZO SETTORE

Sono passati tre anni dacchè l’Authority avrebbe dovuto essere costituita e le uniche indicazioni giunte finora dal governo hanno alimentato una discussione  centrata unicamente sulle possibili sedi dell’organismo senza alcun elemento di confronto sulle questioni sostanziali relative alle funzioni e al ruolo che l’Authority potrebbe avere.

Ribadiamo  che  solo una precisa definizione dei terreni di intervento dell'Authority, un rapporto con le formazioni sociali che le permetta di interpretare il ruolo (che lo stesso decreto legislativo 460/97 esplicitamente prevede) di promozione di una cultura della trasparenza dei soggetti di terzo settore, possibilità operative adeguate (per autorità e poteri) potranno fare di questo organo un volano di sviluppo per il mondo dell'associazionismo, della cooperazione sociale, delle organizzazioni di volontariato, della mutualità, delle organizzazioni non governative, delle fondazioni …, e non uno strumento per appesantire la vita delle formazioni sociali di nuovi carichi di adempimenti formali distogliendole dalle loro preziose e sempre più necessarie attività rivolte alla persona e alle comunità.

 

Chiediamo al governo che venga avviato questo confronto sui contenuti, che è in ritardo così come è in ritardo l'attuazione di tante disposizioni e di tanti interventi promessi o già deliberati per lo sviluppo del terzo settore in Italia

 

La complessità e la varietà dei diversi soggetti che compongono il mondo del terzo settore e  soprattutto la ricchezza sociale ed economica che questi soggetti rappresentano  indicano la necessità di istituire un’Authority   che accanto alle funzioni di controllo previste dal

decreto legislativo 460 del 1997, sia in  grado di sviluppare alcune funzioni promozionali tese allo sviluppo e all’espansione del terzo settore. Non un organismo burocratico quindi di cui non si sente affatto bisogno, ma un organismo agile e competente in grado di giocare un ruolo nella definizione di un nuovo assetto giuridico e legislativo del terzo settore dal quale dipende anche la possibilità di rispondere in termini innovativi (welfare-mix) alla crescente domanda di servizi alla persona e alla comunità.

È necessario che l’Authority sappia interpretare anche (come prevede la legge) un ruolo di indirizzo e supporto alle organizzazioni di Terzo Settore  per la corretta applicazione delle normative vigenti e, se necessario, sia in grado di formulare proposte di modifica alla normativa vigente.

 

Il ruolo fondamentale acquisito  dal terzo settore e dall’economia civile, rende la questione dell’Authority  particolarmente significativa anche al di fuori dei confini del mondo del nonprofit verso gli altri attori politici, istituzionali, economici e sociali: con tutte queste realtà riteniamo giusto aprire il confronto su questo tema.

 

Alcune questioni sul tappeto

Tenuto conto di queste premesse, l’identità e la composizione di questo organismo  rappresentano già una scelta d’indirizzo. Con l’eccezione delle funzioni di controllo amministrativo per le quali non vi può essere coincidenza tra controllore e controllato, per tutte le altre opportune funzioni di promozione e di sviluppo la presenza e la collaborazione con le organizzazioni del Terzo Settore  è indispensabile. Non crediamo all’efficacia di un’Authority  fatta esclusivamente da funzionari ministeriali, ma crediamo alla valorizzazione e all’utilizzo delle competenze presenti non solo nel mondo del non-profit, ma anche di quello delle università, delle imprese, delle forze sociali e sindacali.

 

La legislazione italiana sul terzo settore è carente e confusa da molti punti di vista. Le analisi al riguardo sono tante e molte convergono nel ritenere che questa legislazione non favorisca lo sviluppo del settore, ma anzi molto spesso ne imbrigli le potenzialità e le capacità di espansione.

L’Osservatorio Fisco & non profit promosso dal settimanale Vita e dal Forum Permanente del Terzo Settore, riferendosi al Decreto 460/97, traccia un quadro allarmante delle difficoltà, dei dubbi delle complicazioni che hanno appesantito la vita delle organizzazioni non profit: “…l’obiettivo della razionalizzazione e della semplificazione è stato fallito in modo disarmante.”

“L’Authority che tra breve si insedierà, seppur non nasca sotto i migliori auspici, dovrà pur dire qualcosa in proposito”.

L’ampiezza e l’urgenza dei problemi indicano la necessità di un confronto immediato su questi temi. Al governo chiediamo di formulare un’indicazione chiara dei compiti e delle funzioni dell’Authority, per poter avviare il confronto e dare attuazione, già in questo scorcio di legislatura, al suo insediamento.

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