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cura del Forum Regionale Lombardo del Terzo Settore
Protocollo
d'intesa
VERBALE
D'INTESA
Il 12
febbraio 1999, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri,
il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Massimo
D'Alema, con il Ministro per la Solidarietà Sociale, On. Livia
Turco e con il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale,
Dott. Antonio Bassolino, hanno incontrato il Portavoce del Forum
Permanente del Terzo Settore, Dott. Franco Marzocchi e il
Segretario Generale, Dott. Nuccio lovene, e hanno sottoscritto
l'allegato "Protocollo d'Intesa tra Governo e Forum
Permanente del Terzo Settore".
PROTOCOLLO
DI INTESA TRA
GOVERNO E FORUM PERMANENTE DEL TERZO SETTORE
Il forte sviluppo del Terzo Settore,
unitamente alla molteplicità e rilevanza delle organizzazioni
che lo compongono, costituiscono una risorsa preziosa per
l'Italia.
Per i valori e le finalità che persegue, per la capacità di
mobilitare le istanze di solidarietà e partecipazione presenti
nel Paese, il Terzo Settore può corrispondere in modo efficace
alla domanda insoddisfatta di servizi di interesse collettivo e
al bisogno di quei "beni relazionali" indispensabili
alla convivenza civile e alla coesione sociale.
Nello svolgimento di queste essenziali funzioni il Terzo Settore
può offrire rilevanti opportunità d'occupazione, nel contesto
di un nuovo rapporto con le pubbliche istituzioni fondato sui
principi della complementarietà, integrazione e sussidiarietà.
Intendendo quest'ultimo termine come un forte legame fra diritti
effettivamente fruibili e adempimento dei doveri di
responsabilità e di reciprocità da parte dei cittadini,
soprattutto attraverso le varie forme di autorganizzazione della
società civile
Per queste ragioni il Governo e il Forum Permanente del Terzo
Settore convengono sulla necessità di consolidare una politica
di promozione del Terzo Settore che, valida per il territorio
nazionale, preveda anche misure specifiche per il Mezzogiorno
Una politica di promozione volta, in particolare, ad ampliare e
qualificare sia l'offerta che la domanda di servizi dei
cittadini, delle famiglie, delle comunità locali. Una politica
di promozione volta, ino1tre, ad incentivare correttamente
l'impegno a favore dell'occupabilità
dei lavoratori svantaggiati. Una politica di promozione,
infine, volta a valorizzare tutte le esperienze
dell'associazionismo, della cooperazione
sociale, del volontariato, delle O.N.G., della mutualità
e cittadinanza attiva in cui si articola il Terzo Settore
Esperienze nate per la capacità di autogestione, autopromozione
ed autorganizzazione delle comunità locali con l'obiettivo di
tutelare e promuovere i diritti, l'ambiente, il territorio, la
cultura, lo sport per rispondere ai bisogni e fornire
servizi nel quadro di forme di gestione innovative de! welfare
e del sistema economico.
Sulla base di questi obiettivi e intenti condivisi, il Governo e
il Forum Permanente del Terzo Settore sottoscrivono il
seguente Protocollo d'intesa, che integra il Patto
sociale per lo sviluppo e l'occupazione, in coerenza
con gli impegni assunti dal precedente Governo nel "Patto
per la Solidarietà" stipulato a Padova il 18
aprile 1998.
In particolare il Governo si impegna a:
·
Rafforzare il confronto e la concertazione con il Terzo Settore
su tutte quelle politiche che lo vedono protagonista;
·
Dare rapida e piena attuazione alle norme che estendono le
agevolazioni e gli incentivi già previsti per le PMI (Piccole e
Medie Imprese) anche alle imprese sociali senza scopo di lucro
sostenendo le "Agenzie" di promozione e sviluppo
promosse dal Terzo Settore;
e Valutare l'opportunità di norme che, con riferimento
al punto 3.45 del Patto sociale per lo sviluppo e i
l'occupazione, introducano la deducibilità fiscale delle
spese sostenute dai singoli e dalle famiglie per l'assistenza
ad anziani, ai bambini, ai soggetti svantaggiati, nonché per i
costi sostenuti per le attività educative e di formazione
professionale, di riqualificazione, di educazione e formazione
permanente, così da garantire ai lavoratori chiamati ai sempre
più frequenti periodi di aggiornamento di poterne sostenere i
costi relativi;
·
Convocare, come già richiesto da altre Organizzazioni, una
Conferenza Nazionale sui problemi della popolazione anziana del
nostro Paese nell'ambito di un adeguato programma per la
celebrazione in Italia dell'Anno Mondiale delle Persone Anziane
proclamato dall'ONU per il 1999;
Effettuare un monitoraggio sull'applicazione del
decreto legislativo 460/97 sulle Onlus, individuando una sede
comune tra Ministero delle Finanze e Terzo Settore, teso alla
correzione o integrazione della normativa così come previsto
dalla legge delega contenuta nella Legge finanziaria '97;
Anche in sede europea, valutare la fattibilità di
un trattamento fiscale agevolato in relazione all'IVA laddove
necessario;
Estendere gli impegni di riqualificazione dei
dirigenti delle PP.AA. anche alle modalità di relazione con i
soggetti del Terzo Settore;
In occasione della definizione dei decreti delegati
previsti dalla recente legge sulle Fondazioni Bancarie e visti
i risvolti potenziali che il loro intervento può determinare
per lo sviluppo delle comunità locali, tenere conto,
nell'ambito della risoluzione parlamentare, delle proposte
avanzate dal Forum al momento della discussione della legge
delega, ed in particolare degli obblighi derivanti dalla legge
266/91 sul finanziamento dei centri dì servizio del
volontariato;
Sollecitare l'iter dei disegni di legge sul
riordino dei servizi e della protezione sociale, sulla figura
del socio lavoratore nelle cooperative, sul collocamento
obbligatorio dei soggetti svantaggiati sulla istituzione del
servizio civile nazionale, sulla riforma dello sport
dilettantistico e provvedere rapidamente alla
stesura della relazione tecnica
sull'associazionismo di promozione sociale, rivedendo
contestualmente l'elenco ed i criteri di riconoscimento delle
associazioni di promozione sociale ricomprese tra gli enti di
cui all'art. 3 comma 6 lettera E della legge 287/91, fermi
restando - in ogni caso - i limiti di spesa già
previsti nella Legge finanziaria;
Valorizzare l'esperienza dei "Contratti
di Quartiere";
Valutare la possibilità, nel rispetto di quanto
stabilito dal decreto legislativo 314/97) di introdurre un
trattamento fiscale specifico che permetta lo svolgimento di
attività lavorative di utilità sociale in organizzazioni del
Terzo Settore da parte di anziani pensionati detentori di
redditi medio-bassi assoggettando i corrispettivi da essi
percepiti ad una tassazione ad aliquota fissa a titolo di
imposta esaustiva di ogni obbligo anche assicurativo, e senza
che questi siano cumulabili con altri redditi;Valutare
l'opportunità di istituire una "dote" per le nuove
imprese sociali sotto forma di un credito INPS e di un credito
IVA proporzionale al giro d'affari ed al numero di occupanti
realizzato nel primo tentativo di attività;
Riorientare, senza estenderne l'ambito, i lavori
socialmente utili o di pubblica utilità anche verso azioni di
sostegno alla crescita del Terzo Settore, al fine di
determinare non una nuova area di assistenza e di parcheggio,
ma interventi flessibili e mirati volti a un inserimento
effettivo nel mercato del lavoro di disoccupati di lungo
periodo;
Istituire l'organismo di controllo (la cosiddetta
Authority del Terzo Settore) entro un mese a far data
dall'approvazione del rilevante provvedimento collegato alla
Legge Finanziaria per il 1999;
Favorire la predisposizione di una normativa quadro
sull'Impresa Sociale;
Dare piena attuazione agli impegni ed alle
indicazioni scaturite dalla Conferenza Nazionale sul
Volontariato di Foligno.
Contestualmente il Forum
Permanente del Terzo Settore si impegna a:
-
Proseguire,
attraverso la propria azione, nella crescita di una cultura
della responsabilità sociale dei cittadini e delle
organizzazioni del Terzo Settore, decisiva nella creazione
di coesione sociale, e per far sviluppare le capacità di
autogestione, autopromozione ed autorganizzazione dei
cittadini e delle la comunità locali;
Promuovere
un'azione di autoregolamentazione, anche tramite l'adozione
di codici di comportamento e cer
tificazione
dell'attività dei volontari, in ogni campo di attività del
Terzo Settore che garantisca la trasparenza democratica delle
organizzazioni e dei loro "assetti proprietari", la
trasparenza della raccolta delle risorse (in particolare delle
donazioni dei cittadini), la correttezza della gestione
economica, la regolarizzazione delle prestazioni di lavoro e la
massima trasparenza degli assetti contrattuali che valorizzi
e dia maggiore omogeneità alle caratteristiche peculiari di
flessibilità e professionalità del lavoro nei servizi alla
persona, nelle relazioni di comunità ed in generale nel Terzo
Settore. Sulla base delle condizioni di reale trasparenza di cui
sopra, sarà possibile avviare un confronto sulla modalità di
incentivazione di attività dei giovani nell'ambito delle aree
del Terzo Settore. A questo fine il Forum presenterà nella
sessione di verifica autunnale 1999 un rapporto sugli assetti
societari, la struttura dell'occupazione, le condizioni di
lavoro e retributive tra i suoi aderenti.
Partecipare a tutte le
previste sedi di monitoraggio sull'applicazione del presente
Protocollo nonché del Patto Sociali per lo Sviluppo e
l'occupazione promuovendo inoltre autonomi momenti di
verifica e controllo.
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