Il Forum Regionale Lombardo del Terzo Settore

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a cura del Forum Regionale Lombardo del Terzo Settore


Il marketing della vivibilità

La storia

dal Corriere della Sera, 15 novembre 2000
Un «non profit» antismog

di GIORGIO FIORENTINI*
Il non profit antismog per i milanesi potrebbe essere un titolo forse troppo suggestivo ed ammiccante, ma se ci pensiamo bene è proprio vero. Prendiamo come esempio le prossime giornate antismog. Al di là delle posizioni dialettiche che si stanno consolidando c'è una certezza: in queste giornate un ruolo importante e di gestione attiva lo svolgono le non profit che allietano, attraggono, completano l'offerta di salute ambientale, e movimentano le aree di Milano senza automobili e senza veleni. Cooperative di giocolieri e acrobati, associazioni per i diritti dei pedoni che gestiscono spazi dedicati ai bambini, animatori che organizzano giochi ecologici, appassionati di «biciclettate» che fanno riscoprire Milano, bande musicali che «offrono armonie» alle piazze, associazioni culturali, fondazioni che gestiscono mostre e musei, associazioni archeologiche che riscoprono tesori, la diocesi che espone i suoi «gioielli artistici», associazioni che noleggiano le biciclette, associazioni sportive che uniscono lo sport all'intrattenimento e così via. Tutto questo è «terzo settore» e non profit che si pone al servizio dell'antismog. Milano e provincia possono contare su circa 900 «aziende non profit» di cultura e ricreazione, nonché su un centinaio di associazioni ambientaliste; in sintesi circa il 35% di tutte le non profit. Nelle giornate antismog, inoltre, si dovrebbero concentrare maggiormente le «feste delle vie e dei rioni» organizzate dalle associazioni dei commercianti e degli artigiani. Esse trasformano le vie in esposizioni variegate e si intrecciano acquisti tradizionali con acquisti di artigianato o alimentari di altre città o regioni. Si unisce «l'economia dell'acquisto con la cultura del prodotto acquistato»; conoscendo tradizioni e particolari che stanno dietro al cibo ed all'artigianato. Le non profit oltre alla funzione ludica e di intrattenimento hanno un grande ruolo nella diffusione dei valori ambientali. Le grandi e piccole associazioni ambientaliste hanno creato una cultura di tutela e di attenzione alla salvaguardia di Milano per cui qualche anno fa era inimmaginabile che 350.000 persone, come è successo nelle ultime giornate antismog, frequentassero il centro della città con la predisposizione favorevole ad una iniziativa di blocco del traffico. I valori della salute collegati alla tutela dell'ambiente ed al ridimensionamento della mobilità inquinante è un patrimonio dell'ambientalismo non profit.
L'associazionismo ambientale può porre a Milano la domanda: quale potrebbe essere la perdita di salute, di opportunità economica e di benessere della comunità se la città diventasse invivibile rispetto ad indicatori di sostenibilità ambientale. Però bisogna stare attenti e non entrare nella dimensione dell'eccesso di rivendicazione che crea situazioni di stallo. Possiamo domandarci quanto l'azienda Milano «guadagna» dalle giornate antismog e quale potrebbe essere la formula d'offerta più gradita ai milanesi per contemperare «aria pulita e sostenibilità economica»?
In termini aziendali potremmo dire che aumenta la capacità di "marketing municipale" tale da raggiungere un utile ambientale di Milano sulla base del valore positivo dell'integrazione fra antismog e capacità attrattiva del territorio rispetto al valore negativo-disvalore dello smog. In questa dimensione e formula di imprenditorialità ambientale il non profit gioca un ruolo importante e aiuta a salvare la vita.
*Università Bocconi
giorgio.fiorentini@sdabocconi .it