SERPI 

 
 
Serpenti e Veleno

 

Clicca sull'immagine per scaricare l'animazione.
Click on the image to download the movie.
(250 Kb)
Ecco quello che intendiamo di preciso. Questo simpatico animaletto non potrebbe essere che quello viene definito dialettalmente 'mirauda' per via del manto troppo chiaro. Ne abbiamo trovati diversi durante una visita a Buronzo, nascosti tra i buchi dei muri lasciati dalle implalcature in legno adoperate durante la loro costruzione.

Molte chiese e cappelle, sono state restaurate, ampliate, e, almeno in parte, rifatte, perciò, oltre a spostare le salme in cimiteri più consoni, avranno anche murato gli ingressi ai nostri tunnles? Non sempre. Questo fenomeno è stato molto più frequente in quelle piccole costruzioni isolate, per evitare che qualcuno raggiungesse altri edifici approfittando del passaggio.

Questi rettili, a differenza delle biscie, non scappano, ma anzi, attaccano. Un collega di questo da noi ripreso, dalla lunghezza approssimativa di un metro e mezzo o due, si è scagliato fuori dalla sua tana, nel tentativo di aggredirci durante il nostro passaggio, fino a sporgere di almeno mezzo metro dal muro.



Here is what we mean. This nice animal couldn't be what they call 'mirauda'. We've found many of them during our visit to Buronzo, hidden into the wall's holes left by the wood structure used to build them. Those reptiles do not escape but attack men. One of them, long about 75 inches, jumped out of his nest to attack us, sticking out the wall of 20 inches at least.

 
La vipera è l'unico serpente in Europa avente il morso velenoso, raggiunge il metro di lunghezza ed è piuttosto aggressiva se disturbata. L'attacco è preceduto dal sollevamento del capo, un attimo di attesa ed uno scatto fulmineo.
Le vipere attaccano difficilmente, solo quando sono disturbate. Scovando il suo nido è immaginabile che sia nei suoi dintorni, in quanto raramente si allotana troppo da esso. In caso estremo la si deve colpire con un bastone più volte vicino alla testa, nel tentativo di romperle la spina dorsale. Più vicino alla testa la si spezza, meno riesce a muoversi. Presa per la coda, la vipera non ha la forza di alzare la testa fino alla mano che la tiene.

Se ci sente arrivare si rintana, mentre se camminiamo senza battere i piedi od un bastone sui sassi, non le daremo il tempo di fuggire e ci attaccherà per difesa.
Gli elementi caratteristici di una vipera sono: il muso arrotondato, la pupilla verticale e macchie scure sul dorso disposte a zig-zag.

A sinistra due due impronte di morsicature di serpenti. La prima in alto è di una vipera. Si notano i fori rotondi provocati dai denti velenosi. A destra i fori provocati dalla parte inferiore della bocca.
La distanza dei due fori varia dai 6 agli 8mm.

Nello schizzo sottostante, l'arco esterno è dovuto alla dentatura superiore del rettile mentre le due linee interne sono state provocate dai denti inferiori, analogamente a sopra.

L'impronta dei denti, nel caso di una morsicatura, sarà composta da due fori rotondi, distanti circa un centimetro. I sintomi sono di dolore immediato, tumefazione localizzata, piccola emorragia e la dilatazione della pupilla.
Quando il veleno è ormai entrato in circolo si avvertiranno vertigini, nausea, vomito, spasmi addominali, tachicardia e, quando letale, arresto cardiaco.

Non sempre il suo morso è letale, può non riuscire ad iniettare tutto il veleno che ha nelle sue ghiandole o le stesse non si sono ancora ricaricate. Mediamente una vipera produce dagli 8 ai 20 mg di veleno. Per uccidere un uomo adulto e sano ne sono necessari dai 30 ai 40 mg.

Le specie di vipere che esistono in Italia sono: il marasso, l'aspide, l'orsini e la vipera dal corno. Si trovano in montagna, collina, boschi, malghe, terreni aridi, prati, pietraie preferendo luoghi soleggiati.
Il suo veleno entra in circolo molto velocemente, il siero antiofidico va iniettato entro due ore dal morso.

In caso di morso esistono due teorie, opposte tra di loro, sul come comportarsi:
 
 
  • Sdraiarsi, rallentando di conseguenza la circolazione sanguigna ed il diffondersi del veleno.
  • Legare con un laccio, uno spago, una stringa delle scarpe o una cintura la parte offesa, a monte del morso.
  • Disinfettare una lama con una fiamma ed incidere per circa 3 mm la pelle a forma di croce su entrambi i buchi.
  • Spremere fuori il veleno con la pressione delle dita, si possono usare anche delle ventose ma non succhiare con la bocca, potrebbe infettarsi anche il soccorritore.
  • Disinfettare la parte lesa.
  • Iniettare 5 ml dei 10 della dose del siero in 4 o 5 punti intorno al morso. Iniettare i restanti 5 ml  intramuscolo, nel gluteo per morsicature alle gambe o ai piedi, nella spalle se morsicato sulle mani o sulle braccia.

  • Rimuovere il laccio emostatico. Evitare sforzi, alcoolici e vasodilatatori.
  • Immobilizzare l'arto come se fosse rotto.
  • Non incidere, non succhiare, non legare un laccio, non usare del ghiaccio.
  • Non bere alcolici ed evitare di usare il siero se non in ospedale, per evitare reazioni anafilattiche.
  • Se si è sicuri che il morso non sia di vipera, allora è possible disinfettare la ferita con acqua ossigenata.

     

 
 
L'uovo quì raffigurato è, molto probabilmente, di una serpe, ma in ogni caso di un rettile.

E' stato trovato in un piccolo buco di un muro, segno che, da quelle parti ci sono i nostri subdoli amici.

[Indietro ai pericoli]
[Indietro a Buronzo]