CATARI 

 
 
I Catari sono stati i seguaci del più grande movimento ereticale del Medioevo. Diffusi tra il XI ed il XIII secolo nell'Europa centro occidentale, nella Francia ed in Italia, professavano una teoria che vorrebbe la terra fosse teatro di conflitto tra Dio e Satana. Il loro credo vedeva la svalutazione del mondo materiale, il docetismo, la rinnegazione dei sacramenti, sovente praticavano l'endura (morte volontaria per fame o per mano di parenti), astensione dal matrimonio, erano vegetariani.
Disprezzavano il mondo e tendevano ad isolarsi, rinnegavano le ricchezze, rifiutavano i giuramenti e l'uso della violenza. 

Contrapposti ed avvesari dell'istituzione ecclesiastica, ritenuta demoniaca, ribelli dell'ordine, subirono una feroce repressione della Chiesa e dello Stato che si unirono per combattere l'eresia con lo strumento dell'Inquisizione, ottenendone la dispersione e l'annullamento entro il XIII secolo. 
Gli Albigesi sono strettamente legati ai Catari.


Il cardinale Richelieu fece effettuare delle ricerche del tesoro dei Catari, sulle colline nei pressi di Tolosa. Assoldò persone esperte di rabdomanzia, nel tentativo di scoprire le miniere ed i luoghi di nascondiglio del tesoro. Quando questi riuscivano a trovare qualche cosa, il cardinale li accusava di stregoneria confiscando i ritrovamenti e condannandoli a morte.

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