PEZZANA 

 
 
Il nome Pezzana deriva dalla famiglia Pettia la quale, in epoca romana, ottennero il feudo. L'antichià del territorio è confermata da notevoli ritrovamenti archeologici.
Esiste un documento, del 1231, in cui si cita la chiesa di S. Lorenzo, questo è il più antico documento trovato che attesti l'esistenza del complesso.

La struttura interna della fortificazione apparteneva agli Avogadro ed ai Cagnoli-Centoris (feudatari ghibellini). Infatti, all'interno del castello era stato costruito, per volere degli Avogadro, un fortilizio indipendente.
La lite fra le due fazioni fu inevitabile, tanto più che gli Avogadro detestavano i Cagnoli-Centoris in quanto questi sostenevano i Tizzoni. Gli Avogadro erano inoltre protettori della Chiesa Romana in guerra ed in passato avevano ceduto il castello al clero.

Nel 1399 il castello subisce ma resiste gli attacchi degli uomini di Facino Cane, ma nel 1402 viene occupato ed incendiato dall'esercito visconteo.
Consolidato lo Stato Piemontese con la dominazione dei Savoia, nel 1431 il castello torna agli Avogadro ed ai Cagnoli.

Con l'estinzione del ramo degli Avogadro di Pezzana, passo agli Avogadro di Valdengo e di Collobiano.
Nel 1620 il duca Carlo Emanuele assegnò il titolo comitale ad Agostino Siccardi da Pigna.

Con l'arrivo delle truppe spagnole, intorno al 1650 il castello viene distrutto ed è ormai visibile solo su di una mappa del XIX secolo.
Sulle fondamenta della cappella castrense è stata costruita un'abitazione che conserva mura del vecchio castello. Pare inoltre che alcuni ambienti sotterranei sarebbero ancora conservati sotto ai fabbricati costruiti sull'area dove un tempo sorgeva il castello.


 
Lungo la strada per Prarolo vi è una cascina particolare, denominata Crocetta.

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