SAN DAMIANO 

 
 
 
San Damiano, frazione di Carisio. E' un minuscolo paese con poche case, una chiesetta ed i resti del castello.

 
Per noi è molto interessante il racconta delle vie sotterranee che collegano il castello a quello di Nebbione e forse anche a quello di Carisio.
 
Come in alcuni altri casi il tunnel sarebbe passato sotto ad un corso d'acqua, l'Elvo. Vediamo nell'immagine quì sopra i resti delle antiche fortificazioni del paese. Queste mura sorgono sulla sinistra mentre il castello è ancora ben visibile sulla destra.
Al momento ancora non sappiamo se il tunnel esista o no e non sappiamo nemmeno se questo colleghi San Damiano a San Germano, Carisio a Nebbione o chissà quali altre località tra di loro.

Il fatto che però esistano diverse storie legate a questo passaggio segreto sotto all'Elvo non può che essere un buon segno per i Teses.

A San Damiano c’è un pozzo davanti al castello, potrebbe essere un ingresso al tunnel o, per lo meno, un condotto di areazione.

 
Leggenda

Esiste un'altra leggenda, una storia che si racconta a proposito di una castellana della famiglia dei Tizzoni. La ragazza, presuntuosa di saper suonare la chitarra meglio di chiunque altro, una sera di luna disse ad alta voce che avrebbe scommesso l'anima se qualcuno avesse saputo suonare meglio di lei.

All'improvviso, al galoppo di un cavallo nero, apparve un cavaliere che lanciò un bastone sulla chitarra. Il bastone si trasformò in un braccio bianchissimo che prese a suonare meravigliosamente bene una melodia inquietante e malvagia. Proseguì a suonare fino all'alba, quando smise per riprendere la sera successiva.
Questo episodio avvenne per diverse notti, fino a quando, sentendosi morire lentamente, la castellana andò da un monaco per confessarsi.

Raggiunse così il monastero e raccontò a lui l'accaduto. L'unica soluzione consisteva nell'attraversare l'Elvo in una notte di plenilunio, raggiungere la baraggia del Brianco e pregare per la misericordia di Dio.
A quel punto sarebbe riapparso il cavaliere al quale avrebbe dovuto restituire il braccio magico. Pare che così facesse e che da allora si liberò dal sortilegio, cambiando vita e dedicandosi ad opere di carità.

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