Site search Web search  


 LE  MENZOGNE  DELLA  STORIA     
 

Gli anni '90
Movimento Sociale Italiano
Lega
Comunismo
Economia
Foibe
Guerre civili
Gulag
Terrorismo e stragi negli anni '70
I partiti
Stalin
La Cina
Religione
Castrismo
Rivoluzione francese
Vogliamo solo la verità


NON VOGLIAMO RISCRIVERE LA STORIA,
MA SOLTANTO FARLA CONOSCERE.
TUTTA.

 

"Una società che manchi di riferimenti veritativi e quindi anche di fiducia fondamentale nella ragione e, conseguentemente di riferimenti etici, è una società senza fondamento. Nella società senza fondamento, tutti, ma soprattutto i giovani, è come se vivessero sull'orlo di un baratro".

Fides et Ratio di
Giovanni Paolo II

Partecipa alla nostra iniziativa segnalandoci le menzogne sui libri di testo.

 facoltativo




6. Foibe

6.1. ELEMENTI DI STORIA XX SECOLO di Augusto Camera e Renato Fabietti IV edizione Zanichelli
Pagg. 1564-1566

"L'8 settembre 1943, nel vuoto di potere determinato dallo sfacelo dello Stato Italiano, furono uccise, soprattutto in Istria 500/700 persone. Per quanto gravi, quei fatti non corrispondevano però a un disegno politico preordinato: essi furono piuttosto la conseguenza di uno sfogo dell'ira popolare sloveno-croata contro gli italo-fascisti, paragonabile alla strage di fascisti perpetrata nel Nord Italia dopo il 25 aprile, nella quale certo non intervennero motivazioni etniche di nessun genere." […]
Un autentico falso storico. Tutti ormai sanno che la triste pagina delle foibe venne scritta dai comunisti di Tito impegnati in una vera e propria pulizia etnica. La parola 'comunista' al contrario non compare mai e si trasforma in 'ira popolare sloveno-croata'. Le vittime italiane non erano 'fascisti', ma gente comune, contadini e abitanti del luogo, donne e bambini.

"[…] Noi non abbozzeremo un bilancio degli "infoibati" e dei soppressi in vario modo e in varie circostanze, in primo luogo e soprattutto perché le cifre fornite dalle varie fonti sono disparate e malcerte; in secondo luogo perché l'abitudine invalsa di usare come argomento politico il cumulo dei cadaveri gravante sulla coscienza di questo o quel partito ci sembra disgustosa."
Peccato che tale disgusto non animi altre pagine dello stesso testo. Quanto alla giustificazione che danno gli autori, i quali si affrettano a dire che più avanti nel volume sarebbe tutto molto più chiaro, resta il fatto che quanto scritto è vergognoso. Nessun chiarimento successivo può motivare tale faziosità.

"[…] Altrettanto inammissibile ci sembra il fatto che osino chiedere conto della ferita sofferta dall'Italia nelle sue regioni nord-orientali coloro che di tale ferita sono stati i primi responsabili o coloro che di tali primi responsabili si dichiarano eredi e continuatori."
Può un libro di storia per ragazzi porre, ai ragazzi, il problema di chi 'osi chiedere' la verità, invece di descrivere la verità?
 

6.2. IL DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA di Tullio De Mauro edizione 2000 Paravia-Mondadori Pag. 955

“Foiba: depressione carsica a forma d'imbuto costituita dalla fusione di più doline, al fondo della quale si apre un inghiottitoio, usata anche come fossa comune per occultare cadaveri di vittime di eventi bellici”.
Riteniamo che una definizione corretta debba specificare il soggetto (i comunisti), la circostanza (guerra finita), l'oggetto degli eccidi (anziani, donne, bambini, tutti civili). Complimenti, ministro!
 

6.3. VOCABOLARIO DELLA LINGUA PARLATA IN ITALIA di Carlo Salinari:

“Foiba: dolina con sottosuolo cavernoso e indica particolarmente le fosse del Carso nelle quali, durante la guerra 40-45, furono gettati i corpi delle vittime della rappresaglia nazista"
Qui addirittura siamo in presenza di un "ribaltone storico”. Purtroppo non è un refuso.
 

6.4. L'ETÀ CONTEMPORANEA di P. Ortoleva e M. Revelli per Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori – Nuova Periodizzazione

Non parla delle foibe (non cita nemmeno il Trattato di Osimo). Non parla del triangolo rosso.
 

6.5. MANUALE DI STORIA 3 – L'ETA' CONTEMPORANEA A. Giardina, G. Sabbatucci, V. Vidotto per Editori Laterza Nuova edizione aggiornata
Pag. 763

“Certo, la questione di Trieste e della Venezia Giulia rappresentò nel primo decennio postbellico la ferita più dolorosa fra quelle lasciate aperte alla guerra. Il contrasto fra italiani e slavi – esasperato durante il fascismo dalla dura repressione contro le minoranze etniche condotta dal regime – era riesploso alla fine della guerra, nelle zone occupate dagli jugoslavi, con una serie di sanguinose vendette contro gli italiani, culminate nell'esecuzione di alcune migliaia di persone, gettate nelle foibe (profonde fosse naturali del Carso)”.
 

6.6. STORIA E STORIOGRAFIA. Il Novecento: dall'età giolittiana ai giorni nostri. Antonio Desideri – Mario Themelly – Casa editrice G. Anna Messina - Firenze
Pag. 1513

“Nella zona controllata da Tito non si spense il conflitto tra le due nazionalità: fu anzi reso più aspro dalle passioni politiche, dal ricordo delle offese subite, dalla spirale delle vendette”.
Nessun accenno alle foibe.