Mercoledi 1 Settembre 1999

 

 

Sull'aereo abbattuto il 27 giugno 1980 nei cieli di Ustica

 

LA VERITA': LA CONOSCEVAMO DA ANNI.

LA VERITA': NON LA CONOSCEREMO MAI?

 

11 febbraio 1992. Il quotidiano L'ORA di Palermo effettua quello che in gergo si chiama "prelancio", spedendo alle televisioni le bozze con i titoli e gli articoli contenuti dal giornale che sarebbe uscito il giorno dopo. Questa l'apertura in prima pagina: "La verità su Ustica - Battaglia aerea poi la tragedia". Le tivù locali e nazionali riprendono la notizia. La stessa notte, inspiegabilmente, il settimanale Europeo, che  in precedenza si era occupato molto del caso, viene "visitato" da sconosciuti che si limitano a rubare materiale riguardante l'incidente di Ustica.

Il giorno dopo, 12 febbraio, L'ORA fa "il giro del mondo".

I giornali riprendono la notizia e le televisioni fanno altrettanto. I telegiornali RAI mettono a punto persino un'animazione sulla ricostruzione della strage realizzata da "L'ORA".

Oggi, 31 Agosto 1999, il giudice Rosario Priore, titolare dell'inchiesta, dice in sintesi che quel piccolo giornale regionale, che poco tempo dopo ha chiuso i battenti per ragioni "politiche", aveva ragione.

L'ORA - Prima pagina

L'autore di quello "scoop" del quotidiano palermitano, Nino Tilotta, oggi direttore di TILL-NEWS, aveva descritto uno scenario molto simile a ciò che è realmente accaduto.

Rimangono, e forse rimarranno per molti decenni ancora, una serie di dubbi. Il giudice Priore non è riuscito a trovare elementi certi sulla nazionalità degli aerei in battaglia. Secondo l'articolo di allora, si trattava di caccia USA contro uno o più MIG libici. Le prove che il giudice non trova sono probabilmente andate distrutte, come distrutte sono state le vite di molti testimoni militari dell'epoca. Piloti e sottufficiali morti in modo accidentale (suicidi, incidenti aerei e stradali definiti spesso "strani"). Ma la memoria, quella no. La memoria degli uomini non si distrugge se non con la morte. E Nino Tilotta, allora, era riuscito a sapere quelle cose da chi aveva vissuto le ore della tragedia osservando i cieli dell'Europa intera attraverso i monitors dello SHAPE (Supreme Headquarters Allied Powers Europe) di Bruxelles, il quartiere generale della NATO. Lì, le prove erano la memoria stessa delle persone.

Depistaggi, menzogne, interventi benevoli e malevoli da parte di militari e servizi segreti. Un inferno di cose non dette: uno schifoso MURO di GOMMA sui resti di 81 morti. Dove ti rimbalza in faccia ogni cosa, dove non riesci a penetrare mai.

Andrea Purgatori è stato il giornalista del Corriere della Sera che per primo ha scritto contro la tesi del "cedimento strutturale" dell'aereo (versione ufficiale dell'epoca) e che poi ha ispirato proprio il film "Il Muro di Gomma". A Nino Tilotta, pochi giorni fa, è capitato di cenare insieme con Purgatori. Si è finito per accennare ad Ustica, al clima pesante e poco rassicurante che ancora oggi, a distanza di quasi vent'anni dalla strage, circonda la vicenda.

E. ALCAMESI

 

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La verità su Ustica