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Teatro Alfieri

Il fiore all'occhiello

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“Musical, Maestro!” al Teatro Alfieri

Uno straordinario MANUEL FRATTINI per il Fiore all’occhiello

 

Finale dedicato al musical per il “Fiore all’occhiello”: dopo lo strepitoso successo riscosso con Christian De Sica, Manuel Frattini è protagonista di Musical, Maestro!, al Teatro Alfieri dal 15 al 20 maggio.

Lo straordinario artista è affiancato da Loredana Sartori, Fabio Ingrosso, e dalla Compagnia Teatro Nuovo.

Fabrizio Angelini firma coreografie e regia all’insegna di ritmi spumeggianti e di una esilarante vitalità su musiche (arrangiamenti e musiche originali) di Giovanni Maria Lori.

Lo spettacolo, prodotto da Torino Spettacoli in collaborazione con Vignaledanza 2001, parte da uno spunto autobiografico: la storia artistica di Frattini è ripercorsa ad ampi tratti, con uno stile narrativo che lascia spazio alla verve comica e all’autentica passione per il grande teatro musicale.

L’azione è costellata dalla rappresentazione, parte integrante della narrazione, dei grandi hit tratti dai Musical più famosi: da A Chorus Line a Singin’ in the Rain, da Copacabana a The Pajama Game, da Grease a Saturday Night Fever fino alle musiche più belle dei film di Walt Disney e agli evergreen di George Gershwin.

Seguendo lo sviluppo della trama ci si accorge che il pretesto autobiografico, ossia la storia di un giovane ballerino che desidera diventare un artista “completo”, è in realtà comune a tanti artisti italiani, che all’inizio della propria carriera fanno molteplici esperienze, dai varietà televisivi alle compagnie teatrali, di ballo e di operetta, scoprendo man mano le loro più profonde aspirazioni, crescendo e maturando professionalmente e umanamente.

Il messaggio dello spettacolo è un sollecito, valido universalmente, a credere in se stessi, senza perdere di vista i propri sogni, ma preparandosi umilmente per essere pronti a cogliere la propria grande occasione, nello spettacolo rappresentata dalla figura del Produttore (il “Maestro!” del titolo).

Manuel Frattini: da sempre il musical è la sua passione. Fin da bambino, quando sogna ad occhi aperti davanti ai cartoni animati di Walt Disney, o fin da ragazzino, quando le amiche di sua madre fanno a gara per averlo come partner nelle balere, a suon di liscio e di tango. Ma la danza, il primo amore, non è sufficiente: si fa avanti timidamente la voglia di cantare.

Certo, alle lezioni di canto bisogna aggiungere quelle di recitazione, e soprattutto di dizione, per togliere quel marcato accento milanese…

Arriva finalmente il momento delle audizioni: in televisione viene subito scartato, spesso per l’altezza, ma ecco poi i primi lavori. E mentre sgambetta in televisione sogna i grandi spettacoli musicali americani degli anni Ottanta, che in Italia arrivano grazie al cinema.

Tra questi film c’è anche “A Chorus Line”, che sarà poi il primo grande musical americano prodotto da una compagnia italiana nella nostra lingua. E Frattini si reca all’audizione pensando: “Ce la farò!”

In effetti, quella volta ce la fa; ma quel primo, favoloso contatto con il musical rimane un episodio isolato: ben cinque anni lontano dal palcoscenico, facendo altre cose in televisione, certo soddisfacenti… ma la nostalgia del teatro è tanta, e spesso il morale è a terra.

Ed ecco che, inaspettatamente come nelle favole, arriva un Produttore: “Frattini, Lei ha carta bianca: le do venti minuti per propormi un’idea di un Musical…”. Ci siamo, è giunta anche per te la grande occasione.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       

Repliche all’Alfieri dal 15 al 20 maggio: feriali ore 20,45 e festivi ore 15,30.

Biglietti: platea  da £ 43.000 a £ 46.000 - galleria da £ 38.000 a £ 41.000

Prezzo speciale per gli Abbonati a Torino Spettacoli £. 22.000

Replica per “I Pomeriggi a Teatro”  Sabato 19 Maggio, ore 15.30. Posto Unico £ 24.000

 

Lo spettacolo è compreso nell’Abbonamento trasversale “Torino Spettacoli” a 3 spettacoli a scelta.

Intero Lit. 72.000 – Ridotto (giovani e anziani) Lit. 60.000

 

TAXI A 2 PIAZZE per “Il fiore all’occhiello”

GUIDI- BACCARINI - BONUGLIA - diretti da PROIETTI

 

Arriva all’Alfieri per “Il fiore all’occhiello” di Torino Spettacoli uno strpitoso “Taxi a due piazze” di Ray Cooney (versione italiana di Jaja Fiastri), per la regia di Gigi Proietti, produzione ”3.13.33” – “Salieri Entertainment” in collaborazione con il 34° Festival di Borgio Verezzi.

Dopo il successo di Stanno suonando la nostra canzone, petalo del Fiore all’occhiello 98-99, la coppia Baccarini-Guidi propone un testo brillantissimo, con Corinne Bonuglia e con Gianni Fenzi. Le scene sono realizzate da Paolo Bonanno su progetto originale di Douglas Heap. I costumi sono di Mariella Visalli. Musiche originali di Gianluca Guidi.

Ne è protagonista un tassista da anni soavemente bigamo: i turni di lavoro, gli facilitano il pacifico disbrigo dei propri diritti-doveri coniugali, finché un banale incidente di percorso, una borsettata in testa dell’amabile vecchietta aggredita dai teppisti e inopportunamente soccorsa, mette improvvisamente in crisi il rodato ma fragile ingranaggio: a complicare le cose s’aggiungono un amico intenzionato a fornire protezione ma che invece ne combina di cotte e di crude, due poliziotti e, naturalmente, le due consorti che bisogna tenere a bada, senza che riescano ad intuire nulla.  

Spiega Cooney: “La farsa ha molte più similitudini con la tragedia che non con la commedia. La commedia tratta di persone eccentriche inserite in un contesto normale; la farsa (e la tragedia), trattano di persone normali inserite in situazioni eccentriche. Quindi, è ragionevole dire che più reale è la scrittura, più veritiera è la recitazione, più forte sarà la reazione del pubblico. Ovviamente l’attore deve sviluppare una tecnica molto particolare: recitare una farsa è come giocare a tennis, si gioca meglio se l’antagonista rimette la palla con bravura. Questo vale anche per la scrittura: l’attore riuscirà convincente se avrà a disposizione un testo e un personaggio che lo sostengono. Tutto nel rispetto di una “verità”, anche se manipolata”.

 

Così la critica, in merito a Taxi a due piazze: “L’assurdità comica di questa commedia si avvicina a quella dei sogni” (Il Messaggero); “Questa commedia è straordinariamente divertente… offre due ore di divertimento” (Variety); “I dialoghi sono irresistibili e pieni di hunour… questa commedia consacra Ray Cooney come grande maestro di questo difficile genere” (Sunday Telegraph).  

 

La parola al grande Proietti: “Mi e sempre piaciuto esplorare. Dopo il successo di “Stanno suonando la nostra canzone, ho chiesto a Maria Laura e Gianluca di tentare “qualcosa” di diverso, dove il divertimento dell’”essere attore” sposasse anche l’apprendimento di una recitazione diversa, o comunque non similare alla precedente avventura. Entrambi erano d’accordo.

La scelta è ricaduta su una “farsa”. Questo genere di teatro, a volte screditato, offre l’opportunità di confrontarsi con ritmi e tempi molto più veloci rispetto a una commedia. Quale sia il confine tra i due lo spiega perfettamente l’autore di Taxi a due piazze, Ray Cooney: “… la differenza tra un uomo che scopre la propria moglie a letto con il suo migliore amico all’interno di una tragedia o di una farsa sta solo nella reazione del pubblico…”.  La farsa richiede una recitazione asciutta, “vera”. L’eccentricità non risiede nei personaggi, bensì nelle situazioni che essi vivono. Così la nostra commedia si pone al pubblico come esempio perfetto del “genere”. Magistralmente costruita in ogni sua sfaccettatura, Taxi a due piazze, rende onore alla sua natura drammaturgica e a chi la recita. Nella migliore tradizione inglese (da Ayckbourn a Orton a Frayn) offre un grande e “leggero” divertimento.

                                                                             

Repliche all’Alfieri dal 20 al 25 marzo: feriali ore 20,45 e festivi ore 15,30.

Biglietti: platea da £ 43.000 a £ 46.000 - galleria da £ 38.000 a £ 41.000

 

 

Al Teatro Alfieri dal 27 marzo all’1 aprile

CLAUDIA KOLL e’ NINOTCHKA per “Il fiore all’occhiello”

Il fascino discreto di un amore impossibile in coppia con GIANPIERO BIANCHI per la regia di Filippo Crivelli

 

Dopo l’effervescente “Taxi a due piazze”, nuovo straordianario petalo del Fiore all’occhiello di Torino Spettacoli, che ha confermato e potenziato in questa stagione un seguito vitalissimo da parte del pubblico: “Ninotchka”, all’Alfieri dal 27 marzo all’1 aprile.

Pochi titoli possono vantare un albero genealogico altrettanto ricco di nomi e di talenti.

Il nuovo allestimento, firmato dalla Plexus T, è diretto da Filippo Crivelli.

Claudia Koll, una delle attrici della nuova generazione, che con il suo fascino e il suo talento ha conquistato il pubblico in televisione e in teatro (per il Fiore all’occhiello, la ricordiamo al fianco di Jannuzzo), è l’eroina di questa favola moderna. La bellissima attrice è affiancata da Gianpiero Bianchi nei panni dell’elegante e ironico avvocato parigino che darà al suo personaggio toni chic e divertimento, in una Parigi anni ’30. Completano il cast: Riccardo Peroni, Marco Marelli, Alfredo Piano, Cinzia Sartorello, Valentina Piserchia, Filippo Iezzi. Il testo è proposto nella versione italiana di Luigi Lunari. Scene e costumi di Alberto Verso. Le musiche di Bruno Coli.

Alle origini è uno straordinario racconto che Melchior Lengyel scrive nel 1934; Ernst Lubitsch ne trae nel 1939 un film per l’interpretazione di Greta Garbo, che diviene presto uno dei film culto della diva (e tra gli sceneggiatori vi è nientemeno che Billy Wilder!): ricordiamo, a questo proposito, che, dato l’inedito ruolo brillante della protagonista, il film venne lanciato con il coraggioso slogan “Garbo ride!”…

Nel 1950 Gilbert Sauvajon –uno dei grandi maestri della commedia francese- dà alla vicenda quella veste teatrale con la quale ebbe la sua definitiva consacrazione.

La storia è un felice connubio di attualità e di universalità, di cronaca e di favole. Attualità e cronaca sono nella vicenda: una divertente satira di costume ambientata a Parigi, negli anni ’30, non molto dopo la rivoluzione sovietica, quando la “ville lumière” è piena di principi russi sfuggiti alla severa dittatura dei “rossi”. E’ qui che una commissione sovietica incaricata di recuperare un “Raffaello” fuoriuscito, e impigrita tra le spire della bella vita parigina, come Rinaldo nel giardino di Armida, si vede minacciata dalla visita di controllo di un commissario del popolo. Il commissario in effetti arriva, intransigente e severo, come ogni commissario sovietico che si rispetti. La sola nota particolare è che si tratta di una donna; Ninotchka, appunto: una bella e giovane donna, che arde dal sacro fuoco dell’impegno politico e sociale, che disprezza i lussi borghesi, e che si indigna di fronte agli sperperi e alle ingiustizie della società decadente. Ma questa società –per quanto ingiusta e decadente- ha anche il suo fascino: soprattutto se ci si trova a Parigi, e se l’antagonista nella diatriba sul “Raffaello” è un elegante e ricco avvocato, che di Ninotchka si innamora e che a poco a poco la accende di femminilità e di gioia di vivere, fino all’atteso lieto fine: immancabile, ma non di maniera.

 

Repliche all’Alfieri dal 27 marzo all’ 1 aprile: feriali ore 20,45 e festivi ore 15,30.

Biglietti: platea  da £ 43.000 a £ 46.000 - galleria da £ 38.000 a £ 41.000

Replica speciale per “I Pomeriggi a Teatro”  Sabato 31 marzo, ore 15.30. Posto Unico £ 24.000

 

Lo spettacolo è compreso nell’Abbonamento trasversale “Torino Spettacoli” a 3 spettacoli a scelta.

Intero Lit. 72.000 – Ridotto (giovani e anziani) Lit. 60.000