Caratteristiche costruttive e commerciali del modello TIPO

 

Tutti i dieci modelli della gamma Tipo sono stati prodotti nella fabbrica di Cassino, capace di assemblare 1000 macchine al giorno attraverso una tecnologia allo stato dell'arte per macchinari di lavorazione e materiali usati per la costruzione delle auto.

Questo concetto ha cambiato radicalmente molti aspetti del mercato italiano delle auto di massa con il lancio del modello Tipo nei primi mesi del 1988.

Al lancio le unità motrici comprendevano tre motorizzazioni a benzina, la 1.1 FIRE (Fully Integrated Robotized Engine, un'innovazione che comportava una riduzione del 30% di parti rispetto ai precedenti motori), 1.4 e 1.6 (versioni aggiornate dei precedenti motori montati sui modelli Strada e Ritmo e due motorizzazioni Diesel, un 1.9 aspirato e un 1.9 turbocompresso.

Un anno dopo si aggiungeva alla gamma un 1.8 aspirato 8 valvole e doppio albero a camme da 110CV non catalizzato, seguito nel 1991 da un 1.8 a 16 valvole da 138CV e da un 2.0 16 valvole da 148CV , ovvero il "SEDICIVALVOLE".

Due nuove versioni di quest'auto furono lanciate nel 1993 (tra cui una versione a tre porte) differenziandosi dalle precedenti per interventi puramente estetici quali la griglia del radiatore, i cerchioni... FIAT non si preoccupò troppo della ristilizzaione del modello TIPO per due ragioni fondamentali:

1) il progetto Bravo/Brava era ormai al termine;
2) per il tempo assorbito dalla ristilizzazione della UNO, oggetto di forti critiche sia dalla stampa di settore che dai motoristi.

L'illustrazione in basso mostra le parti esterne del telaio (colorate di verde) sottoposte alla galvanizzazione a zinco e le parti in materiale composito sottoposte ai maggiori stress meccanici (colorate in rosso); il sottoscocca ed altre componenti sono state prodotte con differenti plastiche e le parti metalliche interne non sono state sottoposte a galvanizzazione (colorate di giallo) poichè giudicate a basso rischio di corrosione e per non aggravare la già pesante struttura del telaio.

Un esteso lavoro al tunnel del vento pur fornendo un ottimo coefficiente di resistenza aerodinamica ( CX=0.32 ) non è riuscito a colmare gli effetti di appesantimento indotti dal processo di galvanizzazione della carrozzeria, portando la TIPO ad essere tra le auto più pesanti della sua categoria (con conseguente aumento dei consumi di carburante), ed a perdere le potenzialità sportive dei precedenti modelli FIAT.

Quelle di cui sopra sono le uniche due critiche che possono essere portate a questa macchina.

I consumatori , nella scelta del modello, hanno fatto prevalere i lati positivi quali la dimensione della cabina passeggeri (la più larga nella sua classe) ed un largo bagagliaio, l'innovativo cruscotto digitale (di serie sulla versione DIGIT), ma soprattutto una migliore qualità di costruzione che sulle prime auto FIAT si sono tradotte in una lievitazione dei prezzi dell'usato e .. dulcis in fundo.. una forma ben differente dal noioso stile europeo offerto dalle dirette concorrenti.