Le chiese del tessuto urbano.
Agli inizi
del 17° secolo, precisamente nel 1607, Tonara vede costruire per opera del
rettore Leonardo Manca, il primo edificio della nuova chiesa parrocchiale di
San Gabriele Arcangelo, fatta sorgere, sacrificando gli alberi secolari di un
boschetto di lecci, a nord delle vecchie case di Toneri. Questo primo impianto,
più volte rimaneggiato negli anni successivi e diventato pericolante, finì per
essere demolito nel 1927, quando proprio Raimondo Bonu, parroco di Tonara,
diede avvio, sulle fondamenta della chiesa abbattuta, alla costruzione del
nuovo tempio. L’architettura della chiesa è caratterizzata da un’ampia navata
centrale e cappelle laterali che si estendono per tutta la lunghezza della
navata centrale. Possiede un’ampia biblioteca, originariamente di oltre 3000 volumi, donata da Mons.Tore,
attualmente ridotti a meno di un terzo. E’ pregevole un crocifisso ligneo
verosimilmente del 1800.
Organo a canne fabbricato a Cagliari nel 1842 dall'organaro
Giovanni Borea. Restaurato nel 1888 da Raimondo Borea.
Lo strumento si trova nella tribuna
d'ingresso della chiesa parrocchiale.
Crocifisso del sec. XVIII. Sormonta il credenziario
della sacrestia.
Beni artistici della parrocchia:
1 - Secchiello con aspersorio in
argento sbalzato e cesellato -
Bottega sarda - Stile neoclassico - Sec. XIX.
2 - Ostensorio in argento cesellato,
sbalzato ed in parti dorato.
Bottega cagliaritana - Prima metà del sec. XIX.
3 - Calice in argento sbalzato e
cesellato.
Bottega cagliaritana - Prima metà del sec. XIX.
4 - Croce astile in argento sbalzato,
cesellato e bulinato.
Bottega sarda - Stile gotico con elementi popolareschi - Secolo XVI.
Credenziario in legno intagliato. Stile barocco. Bottega
sarda. secolo XVIII.
Il mobile si trova nella sacrestia
della chiesa parrocchiale di Tonara.
Tonara, 1927: Ricostruzione della chiesa di San Gabriele
Arcangelo.
Parroco: Raimondo Bonu.
Antico piatto di ottone usato per la questua.
La chiesa di San Gabriele Arcangelo come appariva nella
seconda metà del 1800.
Caratteristici gli ampi contrafforti ed il campanile a vela. Sono presenti nel
presbiterio delle tempere murali
risalenti al 18° secolo, che raffigurano scene della vita del santo, restaurate
recentemente.
Le chiese di campagna.
La chiesa di Santa Anastasia, ormai
in rovina, era già stata edificata nella prima metà del 300 eppure il Bonu
sembra abbastanza certo che alla fine del 1300 o al principio del 1400, i
Tonaresi costruirono la chiesa di S. Anastasia, con tre archi gotici e relative
arcate a crociera pure gotica, dalla cui intersezione pendevano grossi pomi di
pietra, ricordati ancora dal popolo con il nome di is campaneddas. Non è
improbabile che un nuovo edificio, più ampio e più solido, sia stato costruito
sulle fondamenta del vecchio tempio. Della chiesa abbandonata nel 1323 e
crollata nel 1832 resta ormai poco. Ad essa appartiene una stele in trachite,
con stemma e scritte che risultano però posteriori al periodo indicato dal Bonu
per la costruzione del tempio. Sembra di poter leggere sul frontone in alto
della stele l’invocazione Iesus beate sante mentre nella fascia laterale
Mastro Battista Sau me fecit.
Sono stati ritrovati tre pregevoli retabli recentemente restaurati.
La chiesa era il luogo di culto del
rione di Ilalà, abbandonato ormai da oltre 50 anni e completamente in rovina.
Essa ha un’architettura ad aula semplice ed ha subito molteplici
rimaneggiamenti.
E’ una piccola chiesa campestre
riedificata recentemente sul crollo dell’antica chiesa.