ANUBI

 

Anubi (Anup o Anupev nella forma originale), era in origine la divinità locale della città altoegizia di Cinopoli (Kais), nei cui paraggi sorge l'odierno villaggio arabo di el-Keis, sulla riva ovest del Nilo.

Il suo epiteto "che risiede sul suo monte" pare non gli appartenesse in partenza, ma provenisse da un altro dio da Anubi assorbito.

 

 

ANUBI - Vaticano, museo egizio. Pietra dipinta. XXII dinastia, 1085-935 a.C.

Anubi venne raffigurato come sciacallo o un cane selvatico sdraiato, con un nastro annodato al collo e la sferza di lato,

ANUBI - Museo del Cairo. Statua di legno verniciato con resina nera.

 

oppure come figura umana con muso di sciacallo.

 

 

Nei tempi romani, cioè quando la religione egizia era oramai in piena decadenza, troviamo Anubi anche rappresentato in abito militare, cioè loricato come un centurione romano (ma sempre con la sua testa di sciacallo), abbigliamento che diremmo piuttosto carnascialesco.

 

 

 

 

Per ragioni che si ignorano, ma che si possono forse intuire dal fatto che gli sciacalli si aggirano spesso nelle vicinanze delle sepolture, Anubi divenne, da dio locale che era, il Sovrano del Regno Occidentale (cioè dei defunti), giudice e protettore dei morti.

Anubi era la prima divinità che il defunto incontrava: era lui che doveva pesare l'anima del morto che, per poter andare nel loro "paradiso", doveva essere molto leggera, a testimonianza di una vita vissuta onestamente. In questa immagine si vede appunto Anubi che confronta il peso di un cuore di defunto con quello di una piuma.

 

 

 

 

 

 

In un altro dipinto, risalente al periodo della XVIII dinastia (1570-1293 a.C.), conservato al Museo egizio di Torino, il dio Osiride (al centro) è con il dio dalla testa di sciacallo Anubi. Nella mitologia egizia Osiris era il vero signore del regno dei morti, mentre ad Anubi era attribuito il compito di giudicare le anime dei defunti.

Anubi nell'atto d'imbalsamare Osiride

 

 

Nel mito di Osiris, Anubi è l'imbalsamatore della salma di questi, meritandosi così l'altro suo appellativo: Capo della Divina Sala d'Imbalsamazione.

 

 

 

 

 

In quest'altra immagine si vede un sacerdote, con la maschera di Anubi sul capo, che offre ad una mummia una coppa di acqua sacra.

Secondo la credenza egizia, il rito dell'apertura della bocca risvegliava i sensi del defunto, consentendogli di risorgere nell'aldilà.

 

 

I Greci identificarono Anubi con il loro Hermes psychopompòs, conduttore di anime all'Averno.

 

 

La più grande statua di Anubi è conservata a Copenaghen, nella Glyptoteca Ny Carlsberg.

 

Statua di ANUBI - Napoli, Museo Archeologico Nazionale. Copia romana, probabilmente da originale alessandrino, rinvenuta nel 1836 nell'agro di Cuma.

 

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