Confine Italia-Francia: la cima del Col du Grand Ferret Italian Home
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Tappa 3

dal Rifugio Bonatti (2020 m, I) a La Fouly (1610 m, CH)

Dislivello in salita: 800 m
Dislivello in discesa: 940 m
Rifugi lungo il percorso: bar-ristorante a fondovalle presso Arnouva (1759 m), rifugio Elena (2062 m), baite presso La Peule (2071 m)

Tempo medio di percorrenza*: 6 h

Giornata lunga e faticosa che ci conduce fuori dai confini italiani per mostrarci il tranquillo ed ordinato versante svizzero della Val Ferret. Partiamo con calma dopo l'abbondate colazione a buffet che il rifugio Bonatti ci riserva. Percorriamo inizialmente un lungo tratto in costa dal quale si gode uno splendido panorama su le Grandes Jorasses, che termina con una ripida discesa al termine della quale raggiungiamo Arnouva (1759 m). Qui, purtroppo, Riccardo non riesce più a sopportare il dolore al ginocchio, già mal concio prima della partenza, che la discesa gli ha acutizzato; prenderà quindi il primo autobus per tornare verso Courmayeur, lasciandoci dopo due soli giorni di cammino. Aspettiamo quindi che arrivi l'autobus che porterà via l'infortunato e ci rimettiamo prontamente in cammino (con un compagno in meno e un po' di tristezza in più), perché i chilometri da macinare sono ancora molti.

In poco meno di un'ora arriviamo all'affollatissimo Rifugio Elena fino al quale, eventualmente, avremmo potuto prolungare la tappa precedente per snellire quella odierna. Dopo esserci rifocillati con un po' di frutta secca e barrette di cioccolata, ripartiamo verso la cima del Col du Grand Ferret (2537 m) che, faticosamente, raggiungiamo verso le 15. La cima del colle, che segna il confine Italia-Svizzera, è completamente immersa fra nubi che riducono la visibilità a poche decine di metri ed è spazzata da un forte vento gelido a causa del quale siamo costretti a coprirci con giacche a vento, guanti e berretti. Iniziamo dunque a percorrere l'interminabile discesa fino a che raggiungiamo un gruppo di baite presso la Peule, dove è possibile acquistare latte e formaggi. A tal punto inizia una lunga strada asfaltata (terribile per le nostre ginocchia), che, dopo aver attraversato il minuscolo ma assai grazioso paese di Ferret (dove eventualmente si può decidere di trascorrere la notte), ci permette finalmente di raggiungere La Fouly. Sono ormai le 19 quando finiamo di montare le tende nello spoglio ma ordinato campeggio; consumiamo una cena frugale fatta di pane e formaggi accompagnati però da una bottiglia di buon vino, il tutto acquistato nel carissimo supermercato del paese. Quando ci scaldiamo un po' d'acqua sul fornello da campeggio per preparare un the caldo, è ormai tramontato il sole ed il freddo inizia a farsi pungente; verso le 22 ci ritiriamo in tenda per trascorrere la notte sotto un cielo fattosi nel frattempo coperto e minaccioso.


Appena partiti dal Rifugio Bonatti, sul
sentiero che conduce ad Arnouva
Il Mont Dolent visto dalla Val Ferret
In cammino verso Arnouva, poco prima che Riccardo ci abbandoni Una bella cascata vista dal sentiero che sale verso il Rifugio Elena
La Val Ferret vista dal sentiero per il Col Ferret Tagliando giù per un prato per recuperare il sentiero perduto a causa della nebbia




*Il tempo di percorrenza segnalato è puramente indicativo e rappresenta circa il tempo da noi impiegato a percorrere l'intera tappa escludendo ogni tipo di sosta. Si tenga conto che mediamente abbiamo percorso le salite al ritmo di 300-400 metri di dislivello all'ora e le discese al ritmo di 400-500 metri all'ora.