Piloti spagnoli ammettono l'attacco NATO ad obiettivi civili
di José Luis Morales (tradotto dal settimanale spagnolo Articulo 20)
14 giugno 1999

I piloti spagnoli che hanno partecipato ai raid aerei contro la Jugoslavia
non si sentono né superuomini né padroni dello spazio aereo. Al contrario,
affermano che le nostre forze obbediscono pedissequamente agli ordini
impartiti dai Nord Americani, ed accusano la NATO di aver conferito
medaglie per il bombardamento di obiettivi civili, da essa altrimenti
denominati danni collaterali.

Il capitano Adolfo Luis Martin de la Hoz, un autentico esperto del temuto
F-18, l'aereo più usato per la strategia del bombardamento a tappeto nei
Balcani, appena tornato in Spagna alla fine maggio dopo aver partecipato
fin dall'inizio ai bombardamenti, è stato categorico.

"Innanzitutto, voglio chiarire che la maggioranza, e intendo la stragrande
maggioranza, dei miei colleghi, sebbene non la totalità, è in generale
contro la guerra ed in particolare contro questa guerra barbara." Martin
de la Hoz sostiene che i suoi colleghi sono esausti. "Negli ultimi giorni,
sono comparse sui giornali alcune dichiarazioni del comandante Maches
Michavilla, attualmente di stanza alla base di Aviano con i piloti che ci
hanno sostituito, in cui si afferma che, in volo, il nostro principale
sostegno è la salute mentale e fisica. Ma vorrei aggiungere che i nostri
peggiori nemici sono le stesse autorità a cui rispondiamo: il Ministro
della Difesa ed i suoi collaboratori, i membri del Governo, che non sanno
nulla della guerra e che la portano avanti senza informarsi di nulla e che,
cosa più grave, mentono al popolo spagnolo sui giornali, alla radio e alla
televisione, tramite i corrispondenti esteri e le agenzie di stampa."

Il sospetto che i numerosi bombardamenti di obiettivi non militari, con
vittime civili, non dipenda da errori strategici è confermato dal Capitano
Martin de la Hoz: "Il nostro colonnello ha protestato diverse volte di
fronte agli ufficiali della NATO, chiedendo il motivo per cui
selezionassero obiettivi non militari. Per tutta risposta, l'hanno sbattuto
fuori a suon di insulti, dicendogli di tenere presente che gli americani
avrebbero inoltrato una protesta formale all'esercito spagnolo, sia tramite
Bruxelles, sia direttamente al Ministro della Difesa. Ma non è tutto.
Vorrei far sapere al mondo intero che, una volta, gli americani ci hanno
fornito un ordine in codice, secondo cui avremmo dovuto sganciare bombe
anti-uomo sulle località di Pristina e Nis. Il colonnello si è rifiutato
categoricamente e, un paio di giorni più tardi, gli è pervenuto un ordine
di traferimento. Ma ciò che dico ora è nulla in confronto a quanto avrò
ancora da dire, in futuro."

Il militare spagnolo denuncia il fatto che il governo del suo paese non
solo non cerca di informarsi, ma accetta anche rapporti falsi stilati
appositamente per lui da Aviano, dove ha sede una sorta di sala stampa
militare, nella mani di generali e funzionari americani.

"Fin dal nostro arrivo in Italia" continua il capitano "abbiamo ricevuto
insulti ed umiliazioni a non finire. A dare ordini erano solo ed
esclusivamente i generali americani. Noi contavamo meno di zero, e lo
stesso sarà per chi ci ha sostituito. Ma anche questo non è tutto. Qui si
dice che diverse operazioni sono state condotte da comandanti e piloti
spagnoli. Sono tutte bugie. Tutte le missioni a cui abbiamo preso parte,
nessuna esclusa, erano pianificate dalle alte gerarchie militari
statunitensi. Inoltre, erano pianificate nei dettagli, con indicazioni
sugli aerei che dovevano attaccare, gli obiettivi e i tipi di munizioni che
dovevamo usare. Noi non abbiamo mai comandato niente, e le nostre missioni
consistevano soltanto nel sorvolare la Macedonia, l'Albania, la Bosnia e la
Slovacchia [sic]."
 
 

Le bugie del Governo.

"Nessuno dei piloti, attualmente di stanza alla base di Aviano, che hanno
rimpiazzato quelli recatisi alla base italiana poco prima dell'inizio della
guerra, lo scorso 23 marzo, c'è andato con la coscienza pulita" ha detto il
militare spagnolo.

"E' stato scritto fin troppe volte che, secondo il Ministro Eduardo Serra,
i piloti spagnoli, disciplinati e patriottici, sono completamente assorti
nella complessità della loro missione. Ma leggiamo così tante incongruenze,
e così tante bugie, che abbiamo deciso collettivamente di non leggere più
nemmeno un giornale, fino al nostro ritorno. La nostra rabbia è enorme. Il
Primo Ministro, il Ministro degli Esteri ed il Ministro della Difesa
mentono spudoratamente ogni qualvolta parlino della guerra. Alcuni di noi
sono di un'opinione diversa, e ritengono che non siano informati, in quanto
gli americani (la Casa Bianca, il Pentagono, la CIA, l'Ambasciata, i
servizi segreti militari o chi per loro) non li informano di nulla. Ma come
potrebbero informarsi se nemmeno Javier Solana, nostro connazionale, si è
informato, fin dallo scoppio della guerra? Solana è una marionetta
ingaggiata dagli Yankees per fare ciò che gli dicono di fare. E lui lo fa,
stando sull'attenti di fronte al generale Clark ogni volta che gli parla,
o, per meglio dire, ogni volta che gli impartisce ordini da eseguire
immediatamente."

Quanto alla manipolazione delle notizie sulla guerra, il Capitano de la Hoz
sostiene che "nessuno ha mai parlato degli inconvenienti avvenuti ad
Aviano, dell'assai scadente manutenzione di tutte le apparecchiature
spagnole, né delle continue umiliazioni che abbiamo dovuto subire fin
dall'inizio. Non è che siamo stati considerati carne da cannone. No.
Neanche quello. Degli incidenti mortali, delle perdite che abbiamo subito
al di fuori delle ostilità, del disprezzo e delle punizioni, non una
parola. Nessuno ne ha parlato!"

"Siamo sempre più certi che, per la selezione errata degli obiettivi,
nonché per le umiliazioni subite dai militari spagnoli, non esista alibi.
Sappiamo perfettamente che stiamo intervenendo in un conflitto"dice Martin
de la Hoz" ripudiato dalla maggioranza del popolo spagnolo, e questo è per
noi di capitale importanza. Ma quello che nessun mezzo di informazione,
discorso o editoriale dice, è che spagnoli, olandesi portoghesi ecc., tutti
siamo tenuti a coprire i generali americani che agiscono senza alcuna
restrizione in questa guerra. Nessun giornalista ha la minima idea di ciò
che sta avvenendo in Jugoslavia."

"Hanno distrutto il paese, bombardandolo con armi di nuova generazione, gas
nervino tossico, bombe a frammentazione sganciate con paracadute, bombe
all'uranio, napalm nero, sostanze chimiche sterilizzanti, per avvelenare i
raccolti, ed armi di cui ancora non sappiamo nulla. Gli americani, laggiù,
si stanno macchiando della peggiore barbarie mai perpetrata ai danni
dell'umanità. In futuro, si parlerà molto e molto male di ciò che sarà
successo in Jugoslavia, perché, tra l'altro, stando a ciò che ci siamo
detti con gli ufficiali inglesi e tedeschi, questa guerra è stata pensata
per dividere gli europei e tenerci sottomessi per molti decenni."

Pertanto, il capitano Martin de la Hoz si infuria, quando sente parlare dei
costi della guerra. "Non dovrebbero esserci dubbi"conferma"che i militari
distaccati ad Aviano ricevano bonus che quintuplicano il nostro salario,
senza considerare il rimborso spese quotidiano ed altre gratifiche.
Potremmo dirci soddisfatti di questa guerra, per le conseguenze economiche
a favore di ognuno di noi, ma non è così: a noi danno solo le briciole.
Questa guerra costerà agli spagnoli più di quanto abbiamo stanziato per la
cultura negli ultimi cinque anni. E anche se per ora nessuno dice niente
per via delle elezioni, le conseguenze si faranno sentire presto, nelle
tasche di ognuno di noi. Perché questa guerra così squisitamente Yankee, a
beneficio di nessun altro, tranne che degli Yankees, sarà pagata da ognuno
di noi. Vi assicuro che con questo non voglio scagionarmi o cospargermi il
capo di cenere per aver partecipato, perché comunque sia, non potrò mai
dimenticare che quella commessa in Jugoslavia è stata una delle peggiori
barbarie della storia."