I PRIMI PASSI

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PRIMO DOCUMENTO ATTESTANTE L'ESISTENZA DI UNA "COMPAGNIA FILARMONICA" A MARTINENGO

(Archivio di Stato di Bergamo)

Regolamento della Compagnia Filarmonica di Martinengo 12 Ottobre 1850

Art. 1 - Non potranno assolutamente essere ammessi a formare parte della Compagnia individui pregiudicati sotto qualsiasi rapporto.

Art. 2 - Nemmeno chi non avrà raggiunta l'età degli anni 11 o chi avesse oltrepassata quella degli anni 40 non sarà accettato a formar parte della Compagnia.

Art. 3 - Il numero massimo dei Membri costituenti la Compagnia non potrà eccedere quello di 36.

Art. 4 - Chiunque dei Membri non tenesse una regolare condotta sì in compagnia che fuori, o non prestasse la dovuta obbedienza al Direttore, al Maestro od agli Istruttori, tornata inutile una diffida, verrà cancellato dal ruolo ed espulso dalla Compagnia.

Art. 5 - Ognuno dei membri dovrà darsi tutta la premura per non mancare alle unioni che verranno stabilite per lo studio e trattenimento, giustificandone nel caso la mancanza.

Art. 6 - Tutti i membri dovranno assoggettarsi alle piccole spese necessarie di carta, lumi od altro, le quali verranno notificate alla Compagnia di mano in mano dal Cancelliere Cassiere.

Art. 7 - Nessun distintivo d'abito porterà per ora la Compagnia, ma quando si trovasse d'adottarne alcuno se ne dovrà riportare la previa Superiore approvazione. Martinengo 12 8bre 1850.

Firmati:

Mantegazzi Sac. Matteo - Direttore gratuito

Alessandro Poloni - Maestro gratuito

Giuseppe Poloni - Cancelliere Cassiere gratuito

Valania Gio. Giuseppe - Istruttore gratuito per le trombe

Balduzzi Cesare - Istruttore gratuito per Flauti.

Gli altri membri [Seguono 22 firme] Poloni Pietro Brunelli Giò Battà Valverti Giovanni Serafini Giuseppe Deleidi Gaudenzio Falgari Giò Battà Russi Carlo Poloni Michele Villa Luigi Carrara Michele Carrara Luigi Russi Giuseppe Fasolini Pietro Valania Coriolano Deleidi Bortolo Poloni Carlo Caldara Carlo Poli Giacomo Moratti Giuseppe Deleidi Carlo Deleidi Giovanni Cucchi Colleoni Girolamo

Visto F.to F. Mologni I.R Commissario

Per copia conforme Il Direttore - Mantegazzi Sac. Matteo Il Sorvegliante Politico - Bettoni Carlo

 

LE PRIME NORME COMPORTAMENTALI ED ECONOMICHE (Archivio di Stato di Bergamo)

Piano organico per la Direzione della Compagnia Filarmonica di Martinengo Steso oggi 21 Febbraio 1852 di conformità alle intelligenze precorse ed assentite

Pratiche per l'accettazione di un aspirante:

I- L'individuo che aspira ad essere arruolato alla Compagnia Filarmonica si presenta primieramente al Direttore della Compagnia medesima, e gli espone la propria domanda in modo verbale. Il Direttore quando non trovi motivi di negativa lo dirige al Maestro, perché lo esperimenti relativamente alle disposizioni fisiche necessarie per apprendere la Musica, e trovatolo capace di riuscire nella stessa lo ritorna al Direttore, che lo istruisce dei doveri che deve assumersi, ed esattamente adempire, tanto se si riguarda al Regolamento esposto nella Sala d'Unione, come quegli altri particolari, che il Direttore medesimo crederà opportuno di imporre. Assicurato il Direttore della buona intenzione dell'aspirante mediante la sottoscrizione del Piano Organico lo ascrive al Catalogo dei Bandisti, previo il pagamento della tassa di Milanesi L. 7.16 dovendo Esso provvederlo del Berretto uniforme, in forza della sua Tassa egli diviene proprietario come gli altri di quegli effetti che sono di comune ragione, come di questi altri che in seguito si avessero a provvedere a spese della Compagnia.

Sanzioni diverse:

II- La Compagnia non potrà assumere nessun impegno sacro o profano, od uscire al pubblico per suonare gratuitamente, se prima non avrà riportato il permesso del Direttore o del Delegato Politico a norma del caso, o di entrambi ove ciò sia necessario.

III- Sarà assolutamente ed esclusivamente in arbitrio del Maestro della Banda lo stabilire il numero, il giorno e l'ora delle Unioni secondo il bisogno ed i Bandisti saranno obbligati ad uniformarsi alle disposizioni del Maestro senza la minima contagiosa dimostrazione di malcontenti, o di contrarietà sotto pena dell'esclusione.

IV- I Soci della Banda dovranno puntualmente intervenire a tutte le Unioni ordinarie e straordinarie lorché sono annunziate. Se mancheranno, od arriveranno in ritardo di un quarto d'ora senza far conoscere una causa che li giustifichi, e che dovrà risultare dal Registro analogo, saranno sottoposti alla pena pecuniaria di Cent. 30 da versarsi alla Cassa detta d'Uguaglianza.

V- E' vietato ai Bandisti il distacco di un numero parziale di essi per recarsi a suonare in pubblico od in privato se il Maestro ed il Direttore non avranno prima acconsentito.

Norme per la divisione degli Introiti:

VI- Quando si divide un introito per un incerto si formano tante tasse quanti sono i Bandisti, assegnando per ciascuno quella che rispettivamente dovrebbe percepire in base della misura qui sotto esposta. Che se alcuno sarà mancato, la sua quota sarà indicata al posto di sua partita, ma non gli verrà accreditata, passando invece nella Cassa d'Uguaglianza. Si ritiene una mezza Funzione quella a cui la Compagnia sarà intervenuta per suonare alla sola Messa, al solo Vespro, o solamente alla Processione. Funzione intiera quando la Compagnia venga invitata a suonare alla Messa ed al Vespro. Alla Mezza Funzione è pareggiata nelle misure del riparto del soldo incassato anche una serenata, il suono per nozze, per una ricreazione, pel decoro di una distribuzione di premi. Ciò premesso la somma percepita per una mezza Funzione verrà divisa corrispondendosi per ogni L. 96: Al Sig.r Maestro L. 13.- Al Primo Clarino L. 4.12 Alla Prima Tromba L. 5.- Al Fagotto L. 4.- Al Primo Trombone L. 4.12 Al Primo Corno L. 3.- Al Flighelcorno L. 4.12 All'Ottavino L. 2.12 Il resto della somma verrà ripartito fra gli altri Bandisti in parti eguali. In base a questa norma, e dietro questa proporzione dovrà dividersi ogni altro introito di mezze Funzioni.

VII- Si osserva che l'introito prima di essere ripartito dovrà essere depurato da ogni spesa annessavi di trasporto, di vitto e mancia all'Inserviente e Porta Cassa. La Cassa verrà aperta e ripartita al giorno 11 9bre di ogni anno.

VIII- Mancando il Maestro ad un incerto produttivo perderà la metà della Tassa, che a lui spetterebbe trovandosi presente. L'altra metà anderà versata nella Cassa d'Uguaglianza. Mancando un Bandista ad un incerto come sopra perderà tutta la Tassa al medesimo spettante.

IX- Se un Filarmonico verrà espulso dalla Compagnia per condotta riprovevole, o se uscirà spontaneamente per intolleranza dei doveri annessi, perderà ogni diritto che può avere in sua partita attiva, e perderà parimenti il diritto di proprietà sugli effetti di comune ragione, non escluso il berrettino, ed il suo credito dovrà versarsi nella ripetuta Cassa d'Uguaglianza.

Nozioni:

X- La Cassa d'Uguaglianza è la raccolta delle Tasse perdute dai Bandisti per mancanza agli Incerti, delle Tasse d'ingresso nella Compagnia fissata in Milanesi L. 7.16, come pure di quelle somme che i Bandisti perdono sortendo dal Ruolo per intolleranza delle discipline, od essendone espulsi per demeriti, e finalmente di quelle tasse penali inflitte per negligenza. Il saldo di questa Cassa servirà per far fronte alle spese della Compagnia.

Proventi dell'Inserviente:

XI- All'Inserviente viene fissato a carico della Compagnia l'annuo pagamento di Milanesi L. 12. Per ogni incerto fuori di Paese L. 1. Per ogni incerto nel Paese che arrivi a L. 48 L. 1. Per ogni incerto che sia meno di questa somma soldi 15. Resta eccettuata la Tassa dovutagli per suono di felicitazione dell'anno che sarà di L. 1.6. L'inserviente sarà ammesso gratis al pranzo o cena, rinfresco o beveraggio, quando la Compagnia lo avrà, sia con soldo dell'invitante, sia col proprio.

Doveri dell'Inserviente:

XII- È obbligato l'Inserviente: 1°. Di preparare i leggii o lettorini ogni qualvolta siavi un Unione, a preparare i fanali. 2°. Di tenere in decente pulitezza la sala delle prove ed unioni. 3°. Di accompagnare ed assistere la Compagnia, quando esce a suonare sia fuori di Paese come in Comune, tanto se avrà pagamento, quanto se gratis.

Nota degli effetti di comune ragione della Compagnia:

1 - Cassa Grande 2 - Cavalletti per la medesima
3 - I cimbali o piatti 4 - Lettorini di legno
5 - Idem di ottone 6 - Fanali N. 4 per la sala
7 - Clarino in Fa 8 - I Berretti uniformi
9 - Fiasche per l'olio 10 - Clarino in Mi bemolle
11 - Cassa piccola  

Letto il presente nell'adunata dei Bandisti, viene dai medesimi riconosciuto e sottoscritto [Seguono 32 firme e i visti]