Innocenza svanita
 
Corri felice in quel lembo di prato,
le prime violette si inarcano a te.
Riso innocente mielato
da primule d’oro
da zigomi rosei
dal dolce candore.
      Ruzzoli allegro il pendio scosceso.
      Né graffio né botta ti porta dolore,
      tale è la gioia che è dentro di te.
 La lucertolina ti guarda atterita:
«Forse vuol prendersi gioco di me!»
scappa, s’annida, sotto un masso
roccioso.
      I tuoi occhi birbanti
      non lascian la preda
      e piano pianino
      ti accosti a quel masso.
E cerchi… ed ecco!
Il gioco comincia!
Una piccola coda tintinna
tra le tue ditina, ma
un’ ombra gigante
s’ appresta e sovrasta
il tuo nudo candore
Ti succhia il sorriso
liba la gioia
centella il suo amore
e sferza il tuo cuore.
                Dall’ alto del prato
qualcuno s’accorge
avvinghia le spalle, ma
                                                chiude i suoi occhi
al turpe desio,
e volge i suoi passi
all’ignobile oblio  
Corron veloci
le coccinelle, le formiche
i vermicelli e la lucertolina.
                        Ti guardan  atterriti e
piangon con te
l’innocenza svanita.